I numeri 10, 11 e 12 di Amazing Spider-Man contengono la miniserie Edge of the Spider-Verse, scritta da Dan Slott e da altri autori, e si inquadrano negli eventi di Spider-Verse (2014) e Spider-Geddon (2019).
Il ritorno di Dan Slott
Dan Slott è uno degli autori più noti e divisivi del mondo dei fumetti, ed è stato uno dei principali scrittori di Spider-Man per quasi un decennio, con la sua gestione di Amazing Spider-Man iniziata nel 2010 e conclusa nel 2018.
La gestione di Slott è stata caratterizzata da numerose svolte narrative e cambiamenti significativi per il personaggio. Iniziata con Brand new day e con una sorta di ritorno alle origini, con un Peter Parker più giovanile e meno adulto, l’era Slott ha introdotto nuovi nemici, come Mister Negativo, e ha lanciato archi narrativi fortemente contestati.
A questo proposito, ricordiamo l’introduzione del Superior Spider-Man (che sostituì per un certo periodo la testata principale the Amazing Spider-Man, chiusa col numero 700), in cui il Dottor Octopus si è trasferito nel corpo di Peter Parker e ha preso il suo posto come Uomo Ragno, portando a una serie di sconvolgimenti che tutt’ora permangono in parte.
Lo Spider-Verse
Un arco narrativo molto discusso della gestione Slott è rappresentato certamente da quello riguardante lo Spider-Verse, recentemente ripubblicato in versione definitiva nell’omnibus che contiene anche il suo seguito Spider-Geddon.
Spider-verse (2014), scritto da Dan Slott e illustrato da Olivier Coipel e Giuseppe Camuncoli, ha coinvolto molteplici versioni del personaggio di Spider-man da diverse realtà parallele, uniti nel comune intento di sconfiggere Morlun, un vampiro extradimensionale che si nutre di totem viventi come Spider-Man.
La trama di base dell’evento è volutamente semplice (visto il numero imprecisato di personaggi): Peter Parker della Terra-616, insieme a altri Spider-man come Miles Morales e Spider-Gwen, uniscono le forze per fermare Morlun e la sua famiglia.
L’evento ha offerto ai lettori una panoramica delle diverse incarnazioni di Spider-Man provenienti da realtà parallele, tra cui versioni come Spider-Man 2099, Spider-Man Noir e Spider-Man India.
Morlun
Morlun, creato da J. Michael Straczynski e John Romita Jr. (In Italia la storia è raccolta nel bellissimo volume Tornando a casa pubblicato in formato Must-Have), è un’interessante figura grottesca, un vampiro extradimensionale in cerca di esseri totemici come Peter Parker, alias Spider-Man.
Morlun rappresenta l’incarnazione della minaccia sovrannaturale, un’entità oscura e insidiosa che si insinua nelle pieghe della realtà e spinge il protagonista ad affrontare le proprie paure più profonde. Una figura sinistra, che rievoca le paure ancestrali del lettore, e allo stesso tempo rappresenta l’incontro tra le dimensioni e le realtà multiple dell’universo Marvel.
Edge of the Spider-Verse
Come abbiamo detto, i numeri 10, 11 e 12 di Amazing Spider-Man contengono la miniserie “Edge of the Spider-Verse”. Questa miniserie presenta un’ampia gamma di personaggi alternativi, ognuno dei quali ha la sua versione dell’Uomo Ragno.
Gli eventi che si svolgono in questa miniserie rappresentano piuttosto un prologo a una storia che verrà: infatti difettano quasi completamente di una trama degna di questo nome e semplicemente si limitano a ripercorrere un certo numero di volte la routine della vita del Parker di turno nella Terra di turno.
Questo modo di far progredire la narrazione (cioè, nessun progresso ma narrazioni parallele che hanno un piccolo punto in comune) alla lunga stanca e annoia.
La speranza è che, poiché questi numeri precludono alla nuova serie di Spider-Man, scritta da Dan Slott e disegnata Mark Bagley, la storia inizi ad avere senso in un futuro non troppo lontano.
Il Multiverso: la fantascienza inclusiva per definizione
La recente tendenza della Marvel a utilizzare il multiverso come strumento narrativo è un fenomeno che ha suscitato l’interesse dei lettori e degli appassionati di fumetti di tutto il mondo.
Tuttavia, ciò che potrebbe sfuggire all’osservatore distratto è il motivo di questa scelta narrativa, ovvero la rappresentazione delle minoranze attraverso l’introduzione di supereroi di diverse origini e culture.
Fino a pochi anni fa, la maggior parte dei personaggi dei fumetti Marvel erano maschi bianchi eterosessuali, con poche eccezioni (ci sono in giro nel web interessanti articoli sul ruolo della donna invisibile nei Fantastici Quattro della prima ora).
Tuttavia, con l’avvento di una società più inclusiva, la necessità di rappresentare la diversità e di dare voce a minoranze e gruppi sottorappresentati si è fatta sempre più pressante.
In questo contesto, l’uso del multiverso ha permesso alla Marvel di introdurre nuovi personaggi e di dare maggiore risalto a quelli già esistenti, provenienti da diverse culture e con background differenti.
L’utilizzo del multiverso come strumento narrativo ha inoltre permesso di creare storie più complesse e interessanti, poiché ha fornito ai creatori una maggiore flessibilità nella creazione di personaggi e nella loro caratterizzazione.
Ciò ha in definitiva di raccontare storie che, in passato, sarebbero state considerate troppo audaci o rischiose per i lettori, ma che oggi rappresentano un modo efficace per rappresentare la complessità e la diversità del mondo in cui viviamo.
Certo uno potrebbe chiedersi a che pro inventare uno Pter Ptarker, anche noto come Spider-Rex, T-Rex arrampicamuri della Terra-66, ma anche questa domanda sarebbe altrettanto inutile quanto il personaggio.
Spazio all’autore: Questi tre numeri di Amazing Spider-man sono stati per me fonte di una noia mortale. Aspetto con impazienza il prossimo numero (in uscita in questi giorni) per riprendere la storia di Wells e Romita Jr. – Andrea – World Wide Nerd