Film del 2023, per la regia di James Wan, Aquaman-The Lost kingdom è l’ultimo film del DC Universe prima della rinascita che vedrà James Gunn al timone di questo nuovo corso.
Dopo il successo al bottehino del primo film riuscirà questo secondo capitolo ad eguagliare o superare i risultati del 2018? Lo scopriremo in questa recensione.
Il primo film, uscito ormai 5 anni fa, fu un vero e proprio successo al botteghino mondiale, risultando ancora oggi l’unico grande incasso di questo universo. Un film già all’epoca pieno zeppo di banalità ma capace per lo meno di divertire la maggior parte del pubblico pagante.
In questi giorni è uscito in tutte le sale cinematografiche del mondo ma il chiacchiericcio social, e non solo, è pari a zero. Questo spirito lo riscontriamo anche nei protagonisti della pellicola, su tutti il Re di Atlantide, Jason Momoa. Quasi costretto ad un ruolo che ormai non ha più nulla da dire ed il futuro è totalmente incerto.. Dicasi lo stesso per Orm, interpretato da Patrick Wilson che nonostante qualche sussulto iniziale si dimostra privo di carisma.
La storia inizialmente introduce i consigli dei ministri e varie fazioni di guerra che, nel corso della pellicola, verranno totalmente lasciate in disparte in maniera del tutto inspiegabile. La pellicola è un susseguirsi di azione ben diretta mischiata a momenti di trama inspiegabili. Il tutto virerà improvvisamente su un tema centrale per il personaggio ma, almeno per quanto visto finora, estraneo agli eventi della pellicola: il cambiamento climatico.
Tale cambiamento si scoprirà essere dovuto a Black Manta, acerrimo nemico del Re di Atlantide. Tema questo superficialmente trattato in ogni suo aspetto e che anzi anch’esso verrà quasi dimenticato preferendo scene action e dialoghi inutili. Un vero peccato visto il potenziale dietro a tale argomento.
Senza cadere in alcun spoiler possiamo tranquillamente dire che il villain del film è come spesso accade nei cinefumetti debole e dimenticabile come del resto quest’ultima fatica di un universo che è sempre stato pieno di problemi.
Il regista prova anche a salvare il salvabile attraverso espedienti a lui cari, prelevati dal suo habitat naturale; Il cinema horror, questi però risultano del tutto inutili.
Aquaman The Last Kingdom è la conclusione più sincera di ciò che non è mai stato il DC extended universe, un panettone insapore, che non riesce mai ad eccellere risultando solo incredibilmente caotico e spesso privo di qualità. Una fine piuttosto amara ma che non lascia il segno proprio come questa ultima opera.
Spazio all'autore: Non sono mai stato un grande apprezzatore del primo film, anzi l'ho sempre trovato incredibilmente mediocre. Cosa che è anche questo Aquaman, un film che rispecchia il suo ormai morto universo. Un film che parte bene e si perde mentre i minuti passano, arrivando ad un finale cosi privo di mordente da essere stucchevole. Neanche Jason Momoa riesce a brillare e anzi ho notato in varie parti di film come anche lui avesse bisogno di staccare da tutto questo. Come se finire Aquaman the last Kingdom fosse una vera liberazione e magari lo sarà anche per tutti noi dopo 10 anni di DC Extended Universe – Simone – Leviatano