Quante volte ci abbiamo litigato.
Quante volte abbiamo inventato una scusa per non essere sgridati.
Quante volte abbiamo pensato di voler andar via di casa per non averci a che fare.
Quante volte ci siamo pentiti di quel pensiero.
Quante volte ci è stata vicina per affrontare qualsiasi problema.
Quante volte è bastato un suo abbraccio per stare meglio.
Quante volte in futuro rimpiangeremo di non aver fatto abbastanza per lei?
Quante volte diremo “mi manchi mamma”?
Quante volte qualcuno lo dice già.
Quante volte avremmo dovuto dirgli grazie…
Questo è Avrei voluto dirti grazie, un toccante racconto di Yukari Takinami.
Come dire addio e allo stesso tempo ringraziare una persona cara, quando si tratta non solo di tua madre, ma anche di una donna dalla personalità difficile? Yukari Takinami ci racconta una relazione madre-figlia stravolta dalla scoperta di un cancro incurabile.
L’autrice ci invita dietro le quinte della malattia, mostrando il quotidiano della sua famiglia attraverso un ritratto sottile e toccante. Tra orgoglio ferito e paura dei rimpianti, come esprimere a questa donna inflessibile la propria amorevole gratitudine?
– Trama dell’editore
Uno scorcio di vita tanto delicato quanto prepotentemente devastante.
La coscienza della malattia
L’opera è una sorta di autobiografia dell’autrice, un racconto duro e difficile da digerire in cui ci viene raccontato a 360° il triste ciclo che, inevitabilmente, ci porta alla morte. Durante la storia ci vengono mostrate le varie fasi della malattia, dalla scoperta fino ad arrivare alla fase finale passando per il dolore e la coscienza di essere malati. Quest’ultimo è uno degli argomenti principali portati dall’autrice.
L’accettazione della vita è già di per sé un fattore difficile e complicato per le nostre vite. Accettare che la nostra vita sta volgendo al termine è, probabilmente, una delle cose peggiori da dover fare. Tutti sappiamo di dover lasciare questo mondo prima o poi, ma nel momento in cui realizziamo che quel momento sta arrivando, tutto diventa difficile; continuare a vivere diventa complicato, decidere di lasciarsi andare è spesso una decisione comprensibile e plausibile.
L’ultimo incontro
Altro argomento che caratterizza l’opera è quello dell’ultimo incontro. Dal momento in cui la protagonista scopre della malattia della madre, comincia a vivere nel terrore che quell’incontro possa essere l’ultimo e che i ricordi possano improvvisamente scomparire. Al solo pensiero che una qualcuno possa totalmente scomparire dalla nostra vita da un giorno all’altro non può che devastarci totalmente.
La perdita di una persona cara può essere un trauma pesante e difficile da superare, la nostra stessa vita sembra non avere più un senso e andare avanti risulta complicato. Se quella persona è addirittura colei che ci ha messo al mondo, è lacerante.
I disegni abbozzati e l’importanza delle parole
Lo stile di disegno utilizzato dall’autrice risulta molto abbozzato e spesso senza sfondi come a voler incentrare il racconto sulle parole, sulle riflessioni e le paure dei protagonisti. E’ tutto così soffice e raffinato, ma ricolmo di dolore allo stesso tempo.
La storia scorre in maniera eccelsa e ogni singola pagina, ogni singolo pensiero della protagonista è un colpo al cuore.
Quest’opera è un viaggio. Un viaggio nel dolore. Un viaggio nella perdita.
Un viaggio purtroppo, in un modo o nell’altro, inevitabilmente tutti noi prima o poi affronteremo.
L’edizione italiana
L’edizione curata da Dynit è di grande formato, carta utilizzata è di primissima qualità che permette di godersi appieno le tavole che risultano di capaci di far risaltare un’opera pazzesca. Il volume fa parte della fantastica collana Showcase portata negli ultimi anni proprio da Dynit che ci stupisce ogni volta con delle perle rare tutte da scoprire.
A nostro parere il costo dell’albo (16,90€) è totalmente in linea con il valore degli altri volumi della collana e rispecchia l’immenso valore dell’opera.
Uno sguardo alla mangaka
Yukari Takinami nasce a Sapporo il 28 marzo del 1980. Dopo essersi laureata presso il Dipartimento di Fotografia della facoltà di Arte della Japan University, pubblica nel 2004, il suo primo manga a strisce Rinshi!! Ekoda-chan con cui debutta ufficialmente.
Da allora, ha sviluppato una vasta gamma di opere, principalmente manga e saggi.
Vive a Tokyo ed è madre di un bambino.
Tra le sue opere pubblicate in Italia ritroviamo solamente Avrei voluto dirti grazie pubblicato da Dynit.
Mentre tra le opere inedite ritroviamo Rinshi!! Ekoda-chan, il quale ha, negli anni, ricevuto anche un adattamento animato e un drama televisivo; Motokare Mania e Watashitachi wa Mutsuu Renai ga Shitai.
Nel 2021, Avrei voluto dirti grazie riceve l’Eisner Award come miglior premio internazionale in Asia.
Inoltre nel 2014 partecipa alla realizzazione di Neo Kiseiju, una raccolta di 10 racconti brevi realizzati da altrettanti affermati mangaka come tributo alla serie di Kiseiju.
Grazie mamma.
Grazie per avermi messo al mondo.
Grazie per avermi fatto diventare ciò che sono adesso.
Avrei voluto dirti grazie…
Spazio all'autore: Ho adorato tutto dell'opera, è stato un viaggio intenso vissuto con gli occhi della protagonista. Mi sono totalmente immedesimato nel racconto; mi sono emozionato, mi sono emozionato tanto. L'opera mi ha fatto tanto riflettere e aperto gli occhi su tante cose. Consiglio a tutti di leggere quest'opera, non è scontata ed è devastante. Unico consiglio, preparate i fazzoletti, vi serviranno! – Francesco – Crea.tivedreamer