Dopo dieci lunghi anni dal loro ultimo grande lavoro realizzato insieme, con alle spalle uno splendido ciclo di Daredevil acclamato dalla critica e dal pubblico, Mark Waid e Chris Samnee riuniscono le forze per questa nuova maxiserie di 12 numeri che si pone il difficile obiettivo di rinarrare le prime avventure del Cavaliere Oscuro e del Ragazzo Meraviglia sotto una nuova luce.
Un compito estremamente difficile, ma già solo da questo primo numero sembra che questi due grandi autori abbiano già raggiunto il loro scopo. Dieci anni dal loro ultimo lavoro svolto in coppia, eppure è come se non fosse passato un singolo giorno.
Waid e Samnee hanno un’intesa fortissima come poche altre coppie di autori hanno nell’ambito del fumetto americano.
Nonostante l’albo in questione sia composto da sole 24 pagine, la moltitudine di eventi che vi si svolgono è assurda così come il modo in cui essi sono intrecciati.
Gli eventi iniziano esattamente tre settimane dopo la tragica morte dei genitori di Dick Grayson, il che significa che abbiamo un Robin estremamente avventato colpito da un forte tripudio di desiderio di vendetta e depressione post-traumatica e un Batman che si trova a dover combattere quegli stessi demoni che era già riuscito a sconfiggere in quel viscido vicolo di Crime Alley.
Due esseri umani uniti dalla stessa tragedia, la quale però viene affrontata in modi diametralmente opposti. E ciò è un chiaro preludio ai dissapori che nasceranno in futuro.
Un altro punto della storia che colpisce molto è ciò che Waid ci rappresenta in uno dei momenti più importanti per Batman, ovvero quello della preparazione alla battaglia. Per anni abbiamo pensato che l’Uomo Pipistrello se ne stesse zitto e imbronciato per via del suo carattere schivo, ma stando a questa nuova versione del racconto capiamo che Batman passa tutto il tempo a riflettere su tutto ciò che potrebbe accadere. Quindi lo vediamo in uno dei momenti forse più delicati della sua eterna crociata. E il tutto attraverso gli occhi di Robin, qui come un normale bambino che si spaventa alla vista di una figura così minacciosa. Ma Waid ai testi e Samnee con il suo solito stile, moderno che però strizza l’occhio a un’atmosfera che richiama sempre il periodo Silver-Age (fine anni ’50/inizio anni ’70), ci fanno capire che anche chi appare come il più duro al suo interno nasconde un cuore d’oro che spesso basta davvero poco per farlo emergere.

Spazio all'autore: Fin dal suo primissimo annuncia in America, ero talmente in hype per questa nuova serie che appena ho potuto sono corso in fumetteria per prendere il primo numero. Mark Waid e Chris Samnee sono due autori che, nonostante abbia letto molto poco di fatto da loro, ho sempre ammirato e vederli lavorare insieme sul mio supereroe preferito in assoluto mi ha reso felicissimo. Nonostante sia uscito soltanto il primo numero adoro già tutto, dalla storia ai disegni e alle atmosfere. Non vedo l'ora di poter scoprire come andrà avanti. – Alessandro – Comic Books Passion