Batman: una brutta giornata – Catwoman – Recensione

Quinto numero per l’iniziativa One Bad Day che mette sotto la luce dei riflettori Catwoman, la Felina Fatale, ora amante, ma storica nemica di Batman. La storia è scritta da G. Willow Wilson (Wonder Woman) per i disegni di Jamie McKelvie (Young Avengers), entrambi già collaboratori nella creazione della più recente Ms. Marvel, Kamala Kahn

Ladra di professione molto dedita al travestimento, Selina Kyle fa il suo esordio nel primo storico numero di Batman del 1940. Il travestimento da gatta però ha esordito nella sua seconda apparizione in Batman 3 “the Batman vs the Cat-Woman” dove scocca anche il primo bacio tra i due protagonisti. Ultimamente è tornata ad essere protagonista delle vicende del Crociato Incappucciato, da quando Tom King nella sua lunga e meravigliosa gestione della testata di Batman, ha deciso di legare sentimentalmente, in maniera definitiva, il Pipistrello alla Gatta.

Il passato della gatta

Il leitmotiv su cui ruota la storia è molto semplice (forse anche troppo) e riguarda un aneddoto relativo all’infanzia di Selina. Nel passato la mamma vendette un prezioso cimelio di famiglia, una spilla, per pagare l’affitto, a causa della disastrosa situazione economica in cui verteva con due figlie a cui badare. Tuttavia, non riconoscendo il reale valore del cimelio, il valore attribuitogli risulta molto basso e questo di fatto innesca tutta la cascata di eventi che ha portato alla nascita di Catwoman. Così quando nel presente Catwoman scopre che il cimelio era effettivamente di un elevato valore e viene messo all’asta, decide di fare ciò che sa fare meglio: rubare, complice anche il valore affettivo attribuito alla spilla. Stavolta non sarà così semplice però portare a termine il furto, possibile che ci sia qualcuno più scaltro e in gamba della Gatta?

Batman: una brutta giornata – Catwoman: Trovo sempre molto appropriato in questo tipo di storie rendere marginale la figura di Batman, in modo da concentrarsi solo sul protagonista e non necessariamente sul rapporto crimine/giustizia con il pipistrello. Tuttavia, la caratterizzazione dei personaggi risulta alterata: viene presentato un Batman poco cupo e poco inflessibile, due peculiarità certamente fondamentali della personalità del Cavaliere Oscuro. La storia si fa leggere ed è fresca, ma non aggiunge nulla di nuovo alla figura di Catwoman e soprattutto risulta molto piatta e senza colpi di scena. Superato il giro di boa di questa iniziativa resto molto combattuto sul giudizio finale e attenderò probabilmente l'ultimo numero per sbilanciarmi totalmente. Purtroppo però, al momento, risulta un'occasione mancata. A maggior ragione considerando che questi albi sono pubblicati per la linea Black Label quindi scevri da vincoli di continuity, per cui senza dubbio si può e si deve osare di più considerando il potenziale in possesso degli autori. Andrea – World Wide Nerd

6
von 10
2023-04-03T09:00:00+0000