Dall’autore di Sanctuary, Crying Freeman e del più recente Trillion Game, ma di moltissime altre opere, è di certo conosciuto per i suoi spettacolari disegni. Vere e proprie opere. In Bestia, edito da Star Comics in 4 volumi in formato integrale, e con un capitolo aggiuntivo, non è da meno. Onore, sesso e violenza. I tre fondamentali in cui ruotano molte storie del mangaka Ryōichi Ikegami .
“Dopo secoli di medioevo e di convinzione di appartenere a una stirpe eletta, il Giappone inizia ad aprirsi all’Occidente. Ma non tutti sono felici di questa decisione politica. Una corrente xenofoba formata prevalentemente da ronin (samurai senza padrone) stermina qualsiasi straniero metta piede nel Paese del Sol Levante, e complotta azioni terroristiche ai danni del governo. Gen Tsukinosuke è un saishi, ovvero uno dei pochi frutti dell’unione fra un essere umano e una belva superstiti dallo sterminio operato anni prima ai danni della sua razza. La sua tecnica di spada è micidiale, ma il suo corpo lo è ancora di più: un essere umano che entri in contatto con uno qualsiasi dei suoi fluidi corporei è destinato a morte certa.”
– Trama dell’editore
Le spade della Bestia
Tsukinosuke è un saishi, uno degli ultimo sopravvissuti allo sterminio da parte del governo, una volta che la loro utilità era giunta al termine. Metà uomo e metà bestia il suo sangue è avvelenato. Ogni contato intimo con una donna finisce con la morte di quest’ultima. Nel corso del racconto ne vedremo di diverse. Ma al contrario degli altri della sua specie, cerca di perpetuare la stirpe tra quelle moribonde o molto povere, più vicine alla morte che alla vita. Tsukinosuke è una bestia che vuole essere umana.
Bestia si muove tra elementi e basi storiche. Un Giappone che si è aperto all’Occidente porta nelle proprie terre inevitabili conflitti interni. Una corrente xenofoba formata da ronin stermina qualsiasi straniero metta piede nel Paese, e complotta azioni terroristiche ai danni dello shogugato. Tsukinosuke però non si interessa dei movimenti politici della sua patria, ma ha solo un obiettivo. Trovare sua sorella e ucciderla.
L’autore non ha bisogno di presentazioni. I suoi disegni parlano da sé, anche se questi non rendono facile la lettura. Molti volti, degli stessi saishi, si assomigliano molto e lo stile narrativo, non sempre lineare, non semplifica la situazione. Spesso ci si smarrisce. Ma la lettura rimane coinvolgete ed intensa, finendo, senza rivelarvi nulla di troppo sulla trama, nel più bello. Il tutto sembra per risultare quasi una lunga introduzione. Ma anche in questo modo ha un suo perché, avendo messo al loro posto tutte le tessere.
Spazio all'autore: Serie che non conoscevo, ma che leggendo il nome ho preso al volo. Oltre al fatto che era scontata, parlava di samurai ed era di soli quattro volumi. Una lettura che mi ha sorpreso, nonostante alcune difficoltà nella narrazione e nei volti, la storia scorreva con molto interesse, tra scene di violenza e di intimità. Le basi storiche sono fondamentali per lo scorrere degli eventi. – Davide – Riccidanerd