Terzo libro della saga di Blackwater.
Prosegue imperterrita la saga di Blackwater. La lettura ormai scorre più veloce delle acque nere del Perdido, anche e soprattutto grazie all’affezionarsi ai personaggi e alle loro vite, alla famiglia Caskey e ai suoi componenti.
La scrittura ci porta, anzi ci obbliga, a scoprire come proseguono le vicende di ognuno di essi.

Ormai da quando Elinor si è introdotta nella famiglia Caskey ed è approdata a Perdido, son passati diversi anni.
Ai vari personaggi, protagonisti o comprimari, è successo di tutto. Davvero di tutto.
“La Casa”, esattamente come i primi due volumi della saga di Blackwater, è un episodio in generale corale ma che si focalizza su un paio di elementi.
In questo caso, il rapporto tra Miriam e Frances Caskey, le due sorelle divise da sempre, e ormai inevitabilmente cresciute. In contesti e modi decisamente diversi.


Questo terzo capitolo è intitolato “La Casa” perchè viene espressamente e approfonditamente analizzato il rapporto tra Frances e la casa in cui vive. Sembra esserci un’entità malvagia dietro la piccola porta dello sgabuzzino. Ma è realmente così? Cosa è quella luce ultraterrena che la ragazza vede in un paio di occasioni?
I misteri aumentano, così come personaggi: ne vengono introdotti di nuovi anche in questo terzo libro.
Un volume ricco di azione e di cambiamenti. A tal proposito, sconvolgente la morte di uno dei protagonisti dei primi tre volumi, che da il via a uno sviluppo imprevedibile della vita quotidiana dei Caskey.

Gli anni passano, a Perdido. Le storie si intrecciano, le vite cambiano, ma noi ne vogliamo sempre di più: non vediamo l’ora di affondare la lettura nel prossimo capitolo. “La Guerra”.
Nel frattempo venite a leggere le recensioni dei primi due volumi: “La Piena” e “La Diga“.
Spazio all'autore: Un volume pieno di eventi e di intrecci, più dei due precedenti. I colpi di scena non mancano, e si nota sempre più il passare del tempo: i personaggi mutano, crescono, e tante cose cambiano. Ma alcune no, mai. – Francesco – Ravafra