Brooklyn Nine-Nine – Recensione

Impossibile recensire 8 stagioni di una serie TV in un unico articolo, troppo difficileā€¦ sfida accettata!
Brooklyn Nine-Nine segue le vicende di un gruppo di detective del 99esimo distretto di polizia di New York City.
La prima messa in onda della serie ĆØ datata settembre 2013, e negli ultimi 9 anni ne sono decisamente successe di tutti i colori.
Sia nella vita reale, sia nelle vite immaginarie di Jake Peralta (interpretato da quel genio di Andy Samberg) e compagni.

E proprio Jake ĆØ il protagonista indiscusso della serie. Un detective decisamente anomalo, un bambinone troppo cresciuto, con la mania per Die Hard e dei modi di fare a volte sopra le righe (in senso buono). Un personaggio simpatico giĆ  dalle prime scene, ed ĆØ sicuramente quello che nelle varie stagioni vediamo crescere e maturare piĆ¹ di tutti.
Viene accompagnato durante tutte le stagioni da un folto cast di comprimari, tra i quali troviamo sicuramente dei volti noti:

  • Rosa Diaz (Stephanie Beatriz) ĆØ la migliore detective del dipartimento. Una “donna con le palle”, a tratti un maschiaccio: fredda e distaccata, dura e brusca, in realtĆ  cela un cuore d’oro.
  • Terry Jeffords (Terry Crews) ĆØ il muscoloso caposquadra, fissato col fitness e con gli yogurt, si troverĆ  spesso a fare da chioccia per tutto il gruppo.
  • Amy Santiago (Melissa Fumero) ĆØ la partner di Jake, maniaca dell’ordine, ĆØ sempre alla ricerca di approvazione da parte dei superiori. Uno dei personaggi meglio caratterizzati, senza dubbio.
  • Charles Boyle (Joe Lo Truglio) ĆØ la chicca dello show. Miglior amico di Jake, un personaggio fuori di testa, con un background assurdo e dei comportamenti assolutamente folli, che fanno morire dalle risate.
  • Gina Linetti (Chelsea Peretti): una pazza. Non c’ĆØ altro modo per descriverla, assolutamente imprevedibile, lascerĆ  lo spettatore sempre a bocca aperta. Fuori di testa.
  • Raymond Holt (Andre Braugher) ĆØ il nuovo capitano del distretto. Afroamericano e omosessuale, ha dei comportamenti quasi da “robot”. E anche lui, delle manie assurde. Professionale e impeccabile, dovrĆ  cercare di dirigere e tenere in ordine la squadra.
  • Hitchcock (Dirk Blocker) e Scully (Joel McKinnon Miller), assolutamente da presentare insieme. Una coppia di detective veramente inaffidabili, il cui unico obiettivo di vita ĆØ quello di mangiare.

La serie, quindi, seguirĆ  le vicende della squadra di detective del 99esimo, alle prese con casi complessi o stupidissimi intrighi della vita quotidiana, andando a interrogare puntata dopo puntata il background di tutti i comprimari, approfonditamente.
Le storie sono sempre ben scritte, divertenti, leggere ma spesso e volentieri con delle morali di fondo molto chiare e dirette.
Ovviamente ĆØ una sitcom moderna ma con le basi classiche, per intenderci: ĆØ molto piĆ¹ simile a How I Met Your Mother / The Big Bang Theory / New Girl puttosto che a The Office.
Di conseguenza la quasi totalitĆ  delle puntate sono autoconclusive, ma con una progressione del tempo, l’evolversi della storia del distretto e la maturazione dei personaggi.

In conclusione, le risate sono assicurate, ma ci sono anche molti momenti di riflessione. Una sitcom matura e moderna, che parte come divertente e stupida, ma cambia durante gli anni, diventando strutturata e complessa. Non perdendo mai perĆ² il suo lato leggero e scanzonato.
Ci si affeziona alle vite dei protagonisti: sarĆ  impossibile non immedesimarsi nelle vide di alcuni di loro.
Quindi se avete amato anche solo una delle sitcom precedentemente citate, questa ĆØ assolutamente da recuperare. La trovate completa, con tutte le stagioni disponibili, su Netflix.

Voto: 9

Spazio all’autore

Una serie che mira dritta al cuore. Iniziata cosƬ per caso, ĆØ sicuramente nella top 10 delle sitcom che piĆ¹ ho amato. E ne ho viste tante. Come spesso accade, ci si affeziona ai personaggi, tanto da lasciarci una lacrimuccia alle puntate finali. Must watch.

Guardatela, non ve ne pentirete: mi ringrazierete.