Esiste un limite all’amore?
Esiste davvero la normalità dell’amore?
Siamo esseri liberi, viviamo come vogliamo e amiamo come vogliamo.
Senza limiti, senza freni.
Decidiamo di affrontare il sentimento più difficile è contorto capace di farci vivere o morire in un’istante, come uno schiocco di dita.
L’amore unisce e divide.
Allinea e separa.
Incrocia e distrugge.
Non si può vivere senza, tutto gira attorno ad esso.
La nostra vita è ricolma di amore per persone, passioni, lavori e in alcuni casi anche oggetti.
Ma si può amare un oggetto?
Un concetto così inanimato e lontano da noi.
Al solo pensiero di amare carnalmente un esistenza non umana, ci dà i brividi.
Ma chi siamo noi per giudicare?!
Siamo liberi e amiamo chi vogliamo e come vogliamo.
L’amore non ha limiti, siamo noi il limite dell’amore.
Questo è Chobits, un’emozionante e riflessivo racconto targato CLAMP ed edito da Star Comics.
La storia è ambientata in un futuro in cui i pc hanno un ruolo molto importante nella vita sociale: hanno fattezze antropomorfe e le loro competenze vanno ben oltre quelle dei semplici computer. Sono infatti androidi che in qualche modo riescono a sostituire l’uomo sia nei lavori manuali, che in qualsiasi altra mansione quotidiana, e riescono addirittura ad essere di ottima compagnia.
Hideki Motosuwa, il nostro protagonista, è un giovane squattrinato che abita da solo in un misero appartamento e ha un lavoro part-time per mantenersi. Vorrebbe tanto un pc di ultima generazione, ma non può permetterselo, almeno finché non ne trova uno abbandonato tra i rifiuti e decide di portarlo a casa.
-Trama dell’editore

Una trama lineare
La trama risulta immediatamente diretta e lineare che porta da subito a stravolgimenti repentini nel nostro protagonista.
Durante il corso dell’opera le autrici riescono a delineare una storia ben precisa e mirata che affronta disparate tematiche in una maniera sublime e sensazionale.
Non delle semplici macchine
Sin da subito viene messo in chiaro il pensiero di Hideki, ovvero quello di considerare i PC come semplici macchine, ovvero degli elettrodomestici utili per la vita di tutti i giorni, che non hanno un cuore e non possono provare sentimenti.
In parte questa sua affermazione è vera, in quanto ci viene mostrato che senza un vero e proprio software, le macchine non possono svolgere azioni umane. Ma per Chii (il PC ritrovato dal protagonista) è diverso, lei non ha un software ed è una vera e propria bambina senza memoria che assorbe come una spugna ogni singolo insegnamento e pian piano capisce che dentro di sé c’è un qualcosa simile ad un cuore che gli provoca gioie, dolori ed emozioni. Lei si sente viva e vuole vivere.
Tutti i protagonisti maturano tantissimo durante il racconto e le loro back stories sono sempre ben strutturate.
Un manga nel manga
Durante il racconto ci viene mostrato letteralmente un manga nel manga in cui con disegni abbozzati ci viene mostrato il senso della vita e dell’amore che diventa il punto cardine e di unione tra umani e macchine.
Il tutto è condito con una delicatezza ed emotività capaci di far entrare totalmente il lettore in simbiosi con l’opera.
Lo stile dell’opera
I disegni de le CLAMP sono fenomenali, ogni tavola è un’opera d’arte e si uniscono alla perfezione con la delicatezza e la psicologia dell’opera.
Unica piccola nota dolente è l’eccessivo impeto di ecchi mostrato nei primissimi volumi che poteva in parte essere evitato ma ciò non intacca minimamente l’integrità dell’opera, anzi per certi versi la rende ancora più originale.
Il finale risulta molto appagante e conclusivo nonostante a tratti possa sembrare scontato.

L’edizione italiana
L’edizione proposta da Star Comics è del vecchio formato sottiletta che risulta stantio e non a passo con i tempi. Una riedizione è doverosa per un’opera simile.
Nota di merito alle pagine a colori presenti nelle prime pagine che per un’edizione simile non sono minimamente scontate.
L’opera risulta reperibile solo nell’usato a prezzi ragionevoli.
Uno sguardo alle autrici
CLAMP al secolo: Nanase Ōkawa, Mokona, Tsubaki Nekoi e Satsuki Igarashi.
La loro avventura nel campo del manga e dell’animazione e del character design inizia nella prima metà degli anni 80 quando il gruppo era composto da ben 11 elementi tutte del Kansai che si riunivano per disegnare doujinshi.
Le fondatrici furono: Mokona Apapa, Tamayo Akiyama, Sōshi Hishika, Satsuki Igarashi, Kazue Nakamori, Sei Nanao, Mick Nekoi, O-Kyon, Nanase Ōkawa, Shin’ya Ōmi e Leeza Sei.
Iniziarono a pubblicare Dojinshi originali o di serie famose come “Capitan Tsubasa” e una versione yaoi dei “Saint Seiya”, ma quasi nessuna di queste fu pubblicata ufficialmente.
Tra l’80 e il 1993 il gruppo si dimezzò, così che al loro ufficiale debutto nel 1989, il gruppo era già stato ridotto a sette degli undici elementi. La loro scalata al successo fu aperta da “RG Veda” seguito da altri titoli più o meno importanti tra cui “CLAMP Detective” e “La leggenda di Chun Hyang”, basata su una leggenda popolare coreana e usciti entrambi nel 1992.
Il manga della svolta, ironia della sorte, è una delle loro tante opere incompiute che narra la fine del mondo attraverso l’arrivo dell’Apocalisse, tale manga s’intitola “X”. Esso è un concentrato di perfezione sia di storia che di tecnica, le tavole sono piccoli universi disegnati con maestria e grazia, l’unica pecca è che non è mai stato concluso, purtroppo.
Attualmente il gruppo delle CLAMP conta solo più quattro membri:
–Nanase Ōkawa che si occupa delle sceneggiature e della coordinazione collabora come sceneggiatrice nelle versioni animate delle loro opere ed è colei che ha voce in capitolo su quali progetti sviluppare e quali no.
–Mokona che è la disegnatrice principale della maggior parte delle storie, e si è anche occupata del design in passato. Da lei prende il nome Mokona Modoki, il buffo personaggio (e mascotte del gruppo) che appare in Magic Knight Rayearth, ed in seguito in Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE e xxxHOLiC.
–Tsubaki Nekoi è la seconda disegnatrice principale, sue sono Wish e Lawful Drug. Disegna anche i personaggi in versione “super deformed”, ed è la creatrice del personaggio di Mokona Modoki.
–Satsuki Igarashi è l’assistente al disegno, il suo compito è quello di aiutare Aiuta Mokona e Nekoi nel disegnare le tavole ed è anche la graphic designer delle copertine dei tankōbon.
Nel 2004 hanno festeggiato i loro primi 15 anni di carriera e, per l’occasione, hanno dato un’evoluzione più matura ai loro nomi considerati troppo infantili.

A poco a poco la distanza cambia.
– Chobits – CLAMP
La distanza fra te e me…
A poco a poco… questo spazio diventa nostro.
Quella distanza si sta accorciando?
Oppure si sta allargando?
Io non lo so.
Io la vorrei accorciare.
Spazio all'autore: Nel complesso ho amato letteralmente l'opera, la lettura è stata frenetica e appassionata. Chobits è un manga che merita tanto e ha necessariamente bisogno di una nuova edizione per dare gloria ad un racconto sensazionale. – Francesco – Crea.tivedreamer