Per questa recensione, dobbiamo fare una premessa: analizzeremo il volume in sĆØ, nella sua recente pubblicazione in formato Marvel Must Have.
Senza addentrarci nelle conseguenze o nelle storie correlate.
- Lāarrivo di Ulysses Cain, un giovane Inumano in grado di predire il futuro, ĆØ destinato a scuotere lāUniverso Marvel fino alle fondamenta.
- E se da un lato Capitan Marvel intende servirsi delle sue abilitĆ per prevenire i crimini prima che vengano commessi, Iron Man ĆØ fortemente contrario.
- La caduta di un eroe porterĆ lāintera comunitĆ a dividersi, e darĆ il via a uno scontro drammatico tra quelli che un tempo erano amici e alleati.
- Intanto, le visioni di Ulysses si fanno sempre piĆ¹ drammatiche e il sangue versato potrebbe aumentareā¦
Il tema cardine della vicenda ĆØ la profilazione, tema tanto preoccupante quanto attuale.
Bendis ĆØ uno di quegli autori che divide: o lo si ama, o lo si odia. A questo giro, per imbastire la sua narrazione, ha fatto ricorso ad una trovata tanto interessante quanto delicata da gestire: un personaggio capace di vedere il futuro, Ulysses appunto.
Un ragazzo apparentemente comune che diventa inumano e acquisisce poteri onniscienti, con la capacitĆ di “vedere” il futuro, o perlomeno un futuro. Possibile o meno.
Chiaramente la comunitĆ di supereroi si divide: da una parte Tony Stark, che non ĆØ convinto dallo sfruttare questa veggenza. Crede infatti che le dinamiche potrebbero precipitare in un vortice di abusi di potere da parte dei superuomini.
Al contrario di Carol Danvers, decisa a sfruttare il potere predittivo del ragazzo. Ritiene che evitare tragedie prima che avvengano sia un ottimo modo per tenere al sicuro il pianeta.
E se, sulle prime battute, Ms. Marvel sembra avere ragione, col proseguire della narrazione in molti potrebbero passare dalla parte di Iron Man. Infatti, pagina dopo pagina, le visioni iniziano a sollevare dei dubbi e solo il finale (che naturalmente non raccontiamo) ne spiega il perchƩ.
Anche perchĆØ nel mentre la situazione degenera, oltre che con i fatti, anche psicologicamente: da una parte Tony Stark isolato nella sua convinzione (anche se con molti alleati dalla sua parte) dallāaltra Carol Denvers sempre piĆ¹ stremata dalle accuse del primo. E dal susseguirsi delle vicende che la vedono in parte colpevole per gli eventi (a volte tragici) accaduti.
Non ci addentriamo oltre, anche perchĆØ giĆ stiamo facendo fatica a non spoilerare troppo.
Lato grafico, nulla da dire. David Marquez fa un lavoro eccelso, con uno stile moderno e super dettagliato.
Il cartonato, come dicevamo, fa parte della collana Must Have, che continuiamo a consigliare (trovate tutti gli articoli qui, divisi in parti: 1, 2, 3, 4, 5 e 6).
Questo non fa eccezione, anche perchĆØ autoconclusivo e contenente tutti i capitoli del crossover.
Una lettura quindi consigliata, che inizia e finisce in un bel mattoncino da 280 pagine.
Una storia interessante, non c’ĆØ che dire. Le trovate di Bendis sono sempre particolari: non sempre accettate di buon occhio, non sempre azzeccate, ma certamente estrose.
Quindi una storia che consigliamo, senza dubbio, anche per avere un quadro ampio della continuity Marvel degli ultimi anni.
Ci risparmiamo il confronto, ovviamente, con Civil War di Mark Millar e disegnata da Steve McNiven: tutta un’altra faccenda.
Purtroppo la critica piĆ¹ grossa che possiamo lanciare contro Civil War II ĆØ come abbia gestito un personaggio come Carol Danvers, che giĆ non era proprio uno tra i piĆ¹ apprezzati, in una specie di fascista con tendenze autoritarie. Decisamente troppo oltre. Si poteva gestire in maniera differente.
Spazio all'autore: Come volume autoconclusivo, si legge e si lascia leggere. Non ĆØ una pietra miliare del genere supereroistico, e il confronto con Civil War ĆØ impietoso. Ma una lettura la merita: dopotutto ĆØ una storia godibile, senza grossi difetti e con dei disegni favolosi. Gestire un parco personaggi enorme come quello Marvel non ĆØ sempre facile, su questo spezziamo una lancia a favore di Bendis. ā Francesco – Ravafra