Film del 2024 per la regia di Alex Garland Civil War è uno dei film più attesi della casa di produzione A24 di questo anno, una compagnia che negli anni è riuscita sempre più a regalare gioielli da Ex machina a Midsommar. Come se la sarà cavata con l’ottavo film della sua carriera? Lo scopriremo in questa recensione.
La guerra civile
Civil War è un viaggio all’interno dell’America spaccata, un percorso in cui la protagonista, una fotoreporter (Kirsten Dunst) e i suoi colleghi tra cui Joel(Wagner Moura) e Sammy (Stephen McKinley Henderson) con una giovanissima ed aspirante fotografa Jessie (Cailee Spaeny) dovranno affrontare per cercare di intervistare il presidente degli Stati Uniti d’America. Colui che avrebbe dovuto unire una nazione ma che l’ha volutamente divisa facendo così partire una guerra civile interna che ha dissanguato Stati e persone.
In questo viaggio il regista ci mostra tramite le immagini e le fotografie di questi reporter in un America al collasso, in cui la democrazia del paese che più ha cercato di rappresentarla negli ultimi cento anni è implosa su se stessa. E se purtroppo la mancanza di spiegazioni su ciò che è successo può risultare per alcuni una mancanza è chiaro come non sia il fulcro del film.
Se la politica ha un ruolo pesante all’interno della pellicola non manca una visione spietata sui mass media moderni, rapaci e veri avvoltoi alla caccia della foto e dello scoop migliore possibile che non si ferma neanche davanti alla morte e alla violenza più spietata.
I piani della narrazione
Alex Garland si districa bene in tutti i piani narrativi di questa pellicola dalle due ore di durata. Un film apocalittico e documentaristico soprattutto grazie ad una fantastica e glaciale Kirsten. Allo stesso tempo Civil War è anche un film di guerra, senza molte scene d’azione, che cerca di inviare un messaggio potente allo spettatore su quello che è oggi l’America e quello che potrebbe diventare in un futuro neanche cosi impossibile.
Un film che ti porta dentro gli stati americani facendoti vivere la disperazione e la tensione asfissiante, tra l’altro ci sarà una scena incredibile a metà film che sicuramente rimarrà impressa nella testa di molti. Un escalation continua che culminerà in un terzo atto molto più movimentato in cui la ferocia e la spietatezza prevarranno in ogni singolo frame registico e attraverso le macchine fotografiche dei protagonisti. In conclusione come al solito Alex Garland si dimostra un maestro nel narrare storie al limite ma che riescono sempre ad avere quel tocco estrememamente aderente alla realtà.
Spaziop all'autore: Civil War di Alex Garland è un film che consiglio a tutti di vedere al cinema. Una pellicola violenta e ansiogena e nonostante volessi qualche approfondimento in più sulla parte politica dello scenario americano paventato dal regista posso capire che non era quello l'obbiettivo. Tensione, rabbia e freddezza si mischiano in quello che è per me Uno scenario ma anche un messaggio politico e sociale attuale degli Stati Uniti d'America ovvero, a detta loro, la più grande democrazia al mondo che però oggi sta vacillando sempre di più. – Simone – Leviatano