Tutti conoscono il Capolavoro (con la C maiuscola) di Tsugumi Oba e disegnato da Takeshi Obata.
C’ĆØ chi ha visto l’anime, c’ĆØ chi ha letto la controparte cartacea, da cui tutto ĆØ partito.
C’ĆØ chi si ĆØ sempre schierato con Kira, chi dalla parte di Elle. Fino al lento declino, a partire da quel punto di svolta che ha sempre diviso i lettori.
A quasi vent’anni dalla prima pubblicazione, ci troviamo tra le mani questo volume unico che Panini-Planet Manga ha portato in Italia, anche se in leggero ritardo rispetto alla pubblicazione originale. Death Note: Short Stories, appunto.
In poco piĆ¹ di 200 pagine, possiamo leggere un totale di sei storie brevi che ci fanno catapultare nuovamente in quella narrazione che tanto ci ĆØ cara.
Le sei storie sono, in ordine:
- cāKira
- a-Kira
- Strip scarabocchiate
- Elle ā One Day
- Elle ā The Wammyās House
- Taro Kagami
Ci sono racconti che fanno da sequel, altri che fanno da prequel. Nessuno perĆ² realmente collegata alla main story, ma che sicuramente arricchiscono la mitologia di Death Note.
Anche se effettivamente le storie di c-Kira, a-Kira e Taro Kagami sono tre sequel che si posizionano dopo la morte di Light Yagami, con Ryuk che torna in possesso del Death Note.
Nel complesso questo ritorno allāuniverso di Death Note risulta essere una lettura veramente fresca, assolutamente imperdibile per i fan.
Va infatti ad arricchire un manga tra i piĆ¹ amanti del panorama mondiale.
Il mondo di Death Note viene rievocato come se la storia principale fosse finita ieri, quando in realtĆ ĆØ passato diverso tempo. Incredibile abilitĆ nella narrazione di Oba e Obata.
Un manga chiaramente che non ĆØ imprescindibile, ma che rievoca in maniera positiva una certa nostalgia.
Oba e Obata, tornano a scrivere dellāuniverso del manga in maniera intelligente, e questa ĆØ una scelta assolutamente azzeccata.
Non vanno infatti a scrivere un vero e proprio sequel, vanno invece a strizzare l’occhio ai fan, scrivendo storie brevi senza snaturarne l’opera principale.
Un plus, possiamo dire: un passettino in piĆ¹ per chi vuole provare nuovamente quelle vibes di un tempo.
Imperdibile per i veri appassionati dell’opera principale, un degno arricchimento. L’edizione poi ĆØ davvero ben fatta, nulla da aggiungere.
Spazio all'autore: Ho amato Death Note, pur con i suoi alti e bassi. Fa parte della mia storia, e tornare a leggere di quel mondo fa sempre piacere. Un volume unico che farĆ felici gli appassionati, irrinunciabile per tutti coloro che hanno amato la storia di Light Yagami, Elle, Ryuk e tutti i comprimari. ā Francesco – Ravafra