Menzionato, citato, preso come fonte d’ispirazione e sempre piĆ¹ presente nei prodotti mediatici di maggior successo: la popolaritĆ di Dungeons & Dragons sembra crescere giorno dopo giorno, scavalcando i confini che lo relegavano a semplice gioco di ruolo, al di lĆ del semplice sguardo degli appassionati. Nel mantenere intatta la sua identitĆ assume nuove forme, mostrandosi anche a chi prima d’ora non lo aveva mai preso in considerazione: da Stranger Things alla Leggenda di Vox Machina, fino ad arrivare al nuovo film di Jonathan Goldstein e John Daley (Come ti rovino le vacanze; Game Night – Indovina chi muore stasera?). Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri sorprende, nel suo essere decisamente migliore rispetto alle basse aspettative che sembra suscitare ad una prima occhiata superficiale, conscio dei suoi limiti e delle sua carte da giocare.
Con uno stile diretto e armonioso, il film mette in scena le avventure del bardo Edgin Darvis e della sua banda di ladri, nel tentativo di rimediare ad errori passati e vincere le ingiustizie subite. La trama e il suo svolgimento, un mix equilibrato di divertimento e azione, dimostrano un’approfondita conoscenza da parte dei registi della materia trattata, volendo rimanere fedeli allo spirito delle originali sessioni di gioco, e permettendo cosƬ di distinguere bene la pellicola da altre opere appartenenti al medesimo genere.
Nello spirito del gioco originale
Non si puĆ² certo dire che il franchise goda di adattamenti cinematografici di successo: una precedente trilogia, passata quasi del tutto inosservata, prese forma nei primi anni 2000, concretizzandosi in un solo film distribuito in sala. Accolto in maniera decisamente negativa, soprattutto per le massicce differenze con il gioco originale, la trilogia si concluse con due film per la televisione. Per fortuna questa nuova pellicola sembra essere fatta di una pasta decisamente diversa. Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri rappresenta con estrema fedeltĆ e precisione il mondo e le creature ideate da Gary Gygax e Dave Arneson. Forte di una notevolissima quantitĆ di citazioni, il film costruisce un panorama estremamente familiare per tutti i giocatori e gli appassionati di D&D, riuscendo ugualmente a rendere perfettamente comprensibile e fruibile la visione anche per coloro che sono semplicemente attirati da un prodotto di genere fantasy.
Una pellicola adatta a chiunque, giocatori e profani, ma soprattutto a generazioni diverse. Dal 1974, anno di realizzazione di quello che sarebbe divenuto il piĆ¹ popolare gioco di ruolo al mondo, Dungeons & Dragons ha attirato a sĆ© migliaia di persone, risultato che si concretizza in un film che riunisce nella stessa sala coloro che il gioco l’hanno visto nascere e chi lo sta scoprendo oggi per la prima volta. Mantenendo lo spirito originale del prodotto adattandolo ad un pubblico piĆ¹ moderno, Goldstein e Daley realizzano una pellicola divertente, giocosa e leggera, fatta di battute e situazioni genuinamente divertenti, incamerate in una trama semplice e lineare, che non vuole ricadere in una forzata serietĆ esclusivamente per cercare di darsi un tono. Azzeccata dunque la scelta di non volersi prendere troppo sul serio.
Umorismo e comicitĆ per combattere il male
Nel suo essere divertente e scanzonato Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri non cerca di essere piĆ¹ di quello che ĆØ, rimanendo ben ancorato ai limiti che si ĆØ scelto, rispettandoli e restando in tal modo coerente con se stesso. Il film, puntando sulla componente comica e umoristica, ma senza cadere nel demenziale, si allontana dai tratti che delineano una storia epica e dai toni seri, mettendosi cosƬ al riparo da altrimenti inevitabili confronti con altre saghe cinematografiche di genere fantasy, prima fra tutte Il Signore degli Anelli. Nemmeno la trama vuole essere qualcosa di mai visto prima, risultando facile da seguire e a volte anche scontata e prevedibile, cosƬ come lo ĆØ in molti casi la caratterizzazione dei personaggi, strutturata per mettere in risalto in maniera comica alcune delle caratteristiche chiave delle classi dei protagonisti. Eppure la visione procede spedita, senza che si abbia il tempo di annoiarsi.
Complice una regia fluida e scorrevole, supportata da scenografie e costumi che ben costruiscono l’atmosfera adatta. Meno riuscito il comparto tecnico in post-produzione, con una CGI non sempre brillante. Si nota perĆ², anche in questo frangente, la consapevolezza dei propri limiti. Si punta sulla semplicitĆ , senza cercare di creare figure complicate e mirabolanti che renderebbero ancora piĆ¹ evidenti le lacune del settore. Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri sa esattamente fin dove si puĆ² spingere senza risultare esagerato, equilibrando le proprie risorse al meglio e ricavandone cosƬ un ottimo risultato.
Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri: Non avevo delle alte aspettative per questo film, ma mi sono dovuta ricredere: semplice, chiaro, lineare e in alcuni punti molto divertente. Una visione davvero piacevole, che compensa bene i propri difetti e non cade nell'errore di voler strafare. Un ottimo esempio per altre pellicole che vogliono mantenere un tono leggero e scanzonato. ā Margherita -_maggie_r