L’anno nuovo per i Marvel Studios è iniziato il 10 gennaio con il rilascio su Disney+ di “Echo”, la nuova serie che rappresenta un vero e proprio esperimento per la major.
Maya Lopez è la protagonista di questa nuova storia che chiude le vicende aperte in “Hawkeye” e getta le basi per qualcosa di grosso in casa Marvel.
Il progetto “Frankenstein”

La motivazione dietro a questo titolo è legata al fatto che il risultato finale di questa serie è frutto di numerosi cambiamenti fatti in corso d’opera e all’ultimo momento. E questi rimaneggiamenti gravano sulla percezione che ha lo spettatore.
Una trama che di base è anche interessante, ma guardando la serie nella sua interezza ci si accorge del ritmo fortemente altalenante. C’è un forte alternarsi di momenti morti ad altri estremamente dinamici e con combattimenti anche ben coreografati, ma tutto ciò non basta.
Al di là del risultato finale, si tratta comunque di un esperimento interessante per i Marvel Studios che hanno finalmente trovato il coraggio di oltrepassare la barriera del “per tutti” confezionando un prodotto più violento e urban del solito, tanto da inaugurare la nuova etichetta Marvel Spotlight. Un’etichetta che, come nei fumetti, permette di creare progetti più concentrati sui singoli personaggi, non sulla grande trama dell’MCU, e con una maggiore libertà con il rating.
Oltre questo, “Echo” rappresenta anche l’impegno della Casa delle Idee nella rappresentazione culturale, in questo caso del sempre affascinante mondo nativo americano. Compito non sempre facile dato che si parla di una grande varietà di popolazioni con tradizioni diverse tra loro. E qui c’è da dire che il lavoro è stato svolto molto bene, con una fedele rappresentazione della ricca nazione Choctaw che è uno degli elementi cardine del background della protagonista.
Il ritorno dei Re

L’elemento che dal totale disinteresse ha generato hype per questa serie è senza alcun dubbio la presenza di Kingpin e Daredevil, interpretati rispettivamente dai magnifici Vincent d’Onofrio e Charlie Cox, che abbiamo già visto in altri progetti del Marvel Cinematic Universe, ma che abbiamo imparato a conoscere e amare in quel capolavoro di serie che è “Marvel’s Daredevil”.
Per quanto riguarda però il Diavolo di Hell’s Kitchen, la sua brevissima apparizione è pressoché inutile ai fini della trama, ma il rivedere un volto noto fa sempre piacere. Wilson Fisk, sebbene neanche lui sia chissà quanto presente all’interno dei 5 episodi che compongono la serie, è decisamente più importante e su di lui viene fatto un interessante approfondimento sul suo passato. Guardandolo ci si rende ancora una volta del suo potere e della sua influenza sulla vita dei vari personaggi, tanto forte da influenzare e cambiare il corso degli eventi che caratterizzano la vita di Maya.
Se da un lato è stato bello rivedere questi “vecchi amici”, da un lato mette quasi tristezza perché sembra che gli autori si siano concentrati più su questi personaggi che sulla vera protagonista della storia.
La backstory di Maya è sparsa qua e là nei 5 episodi, ma non riesce mai a catturare l’interesse dello spettatore, nonostante la presenza degli elementi fantasy e sovrannaturali (assolutamente non necessari) rappresentati dalle radici Choctaw.
È brava ma non si applica

Come molti di noi che a scuola, durante gli incontri scuola-famiglia, abbiamo sentito almeno una volta la famosa frase ‘è brava/o ma non si applica’, anche “Echo” si becca questo giudizio.
Una serie che, come detto più volte poco sopra, offre molti spunti interessanti ma che non li sfrutta al meglio anche e soprattutto a causa di tutte le modifiche fatte durante la produzione. Dalle origini nativo americane di Maya al suo passaggio da criminale a supereroina, dalla presenza di Kingpin ai violenti toni urban.
Quindi alla fine, anche questa nuova serie di Marvel Studios è come le precedenti: una grande occasione sprecata. Premesse interessanti, ma realizzazione che lascia a desiderare.
Spazio all'autore: Ammetto di far parte di tutti quelli che, prima dei vari trailer e spot, non nutriva nessun interesse per questa serie e che, appena ho visto Daredevil e Kingpin, il mio hype è letteralmente esploso. Peccato che la presenza di questi due personaggi non sia bastata a farmi apprezzare a pieno questa serie che presenta comunque degli elementi interessanti, ma che come al solito sono stati male realizzati. – Alessandro – Comic Books Passion