Eiyuden Chronicle : Hundred Heroes – Recensione

Dopo la serie Suikoden (ispirata da una serie di romanzi cinesi con tema fantasy politico), Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, è considerata l’opera magna di Yoshitaka Murajama. La sua carriera è stata strocanta da una malattia ma di certo avrebbe potuto contribuire ancora di più. I suoi progetti sono sempre stati ambiziosi, fin dagli anni 90 cercava di tenere testa con in suoi rpg a software house come Shttps://amzn.to/3UJpWBqquare, e di fatto il suo lavoro con Konami l’ha reso più che celebre.

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è il secondo capitolo di una saga di cui oggi possiamo dire di non conoscere il futuro, ma di certo dopo Rising, primo capitolo, questa uscita era molto attesa.

Eiyuden Chronicle: Rising è il prologo di Cento Eroi, pone le basi per un’avventura ancora più complessa e vivace.

Realizzato grazie ad un crowdfunding, la Software house Rabbit and Bear Studios ha impiegato 4 anni per completare il suo lavoro. Ma fiduciosa del risultato pensa già ad un seguito. Ma ora passiamo al gioco.

La trama

Premesso che il gioco è farcito di mingiamo e tante sfide, ma la runa principale richiede almeno 40 ore per essere assaporata nel migliore dei modi. I dejavu per chi conosce e ha giocato Suikoden sono frequenti ma questa avventura si seppur imperfetta ha un anima differente. In questo titolo non’c’è una prima donna ma una corale partecipazione di tutto il cast di personaggi. Un avventura piena di commenti e confronti tra il personaggio che incarna il player di turno ed il gruppo che conduce la storia. Alti e bassi fanno comunque scorrere l’avventura di Nowa in modo scorrevole. In Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes ci si trova difronte ad uno spaccato sociale politico molto attuale. E se le rune riecheggiano i cristalli di final fantasy è anche vero che la politica è più complessa e matura rispetto a quella delle trame di square.

A tratti sembra che tutto scorra rapidamente e poi riflessioni e pause quasi immobilizzano il gioco senza quasi un motivo. Ma il complesso vista la sontuosità del gioco è molto positivo.

Nowa è il condottiero della ribellione del popolo contro l’Impero, a lui l’arduo compito di fare da guida per l’insurrezione. L’impero possiede le ancestrali lenti runiche in grado di favorire l’avanzata e la conquista del mondo. Sull’altro versante c’è Seign, rampollo di una casata fedele all’Impero, e Marisa, una Guardiana. Le storie si intrecciano grazie al comune intento di assicurare la libertà al popolo. Tutto è fortemente influenzato da profili politici e lotte sociali imbastite di diritti. I testi, grazie ad un’ottima traduzione, sono davvero profondi e precisi. Il lavoro è davvero fine, e se l’andamento a volte richiede pazienza, il finale sarà un turbinio di emozioni in perfetto stile Suikoden, Una volta iniziata l’avventura bisogna resistere e andare avanti, lasciarla a metà non è un opzione.

Comparto tecnico, audio grafica e gameplay.

Per cio che attiene al profilo tecnico del gioco va subito precisato che parliamo di un jrpg senza momenti action tali da giustificare un impegno grafico ad alto budget, tuttavia i disegni sono incantevoli. L’essenza del gioco giapponese per come lo conosciamo e per come li abbiamo amati negli anni 90 viene trasportato ai giorni nostri in maniera eccezionale. Se lo stile di Suikoden vi ha sorpreso già allora, in Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes troverete tantissimi richiami ed echi lontani. La grafica è la principale fonte di richiamo. Gli “sprite” sono bellissimi, ogni elemento, dalle lance ai cavalli, le città e le sue strade, le zone esterne e le arie di battaglia, sono perfettamente definite.

Passando al fronte musiche l’effetto nostalgia prosegue ma non del tutto. Le composizioni di alto livello a volte sembrano però ripetersi, si apprezzeranno le differenti fasi della storia l’accompagnamento generale ma il livello non supera mai certi standard. Ci si sarebbe aspettato qualcosa di più senza nulla togliere ai meriti per il photos trasmesso. Alla fine in un avventura che richiede diverso tempo di gioco forse sono l’unica nota dolente.

Il gameplay conferma l’orientamento jrpg, se non fosse già chiarito questo concetto. Ma ogni battaglia grazie alle differenti abilità dei personaggi e la caratterizzazione rende esperienza di gioco di ottimo livello. Gli scontri non saranno mai monotoni grazie anche alla possibilità di beneficiare dell’ambiente circostante in alcune bossfight. Inoltre anche le battaglie a campo aperto con gli eserciti, se pur molto semplificate e non proprio strategiche, sono comunque piacevoli. La difficoltà sembra stringere l’occhio all’esperienza complessiva di gioco che preferisce la trama ed un livello di competizione molto bilanciato. Se poi si voglia una sfida si può sempre selezionare un livello più alto. I giochi di fatto vanno giocati, non stimo le run ne mi appassionano le sfide da super gamers livello Leggenda!

Spazio all'autore: Ho atteso questo titolo con ansia dopo avere giocato e amato il Rising. Suikoden è stato uno dei capisaldi della mia carriera da games e da appassionato di jrpg. Giocare alcuni titoli in lingua originale era davvero complicato ed negli anni 90 mi cimentai in un percorso autodidatta di lingua giapponese. Oggi preferisco i giochi più che localizzati e se sono doppiati è anche meglio. Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è molto bello, non privo di difetti ma riporta indietro nel tempo in modo poetico. Il mio giudizio è molto positivo ma si deve tenere conto anche dei limiti di un opera molto complessa che per potere raggiungere gli scaffali in tempi consoni perde qualche pezzo per strada. Si parla anche di un seguito ma di molti DLC a completamento di alcuni personaggi che richiedono un pò più di spazio per raccontarsi al meglio. Davvero un bel gioco. Grazie Yoshitaka Murajama… non ti dimenticheremo. Riccardo – Ruta Ruta

7.5
von 10
2024-05-26T18:30:00+0000