Siamo soltanto al terzo volume (le recensioni dei primi due le trovate qui e qui), eppure in queste 200 pagine succede di tutto.
Sembra essere, a questo giro, una raccolta di racconti più che un volume che porta avanti la macrotrama dei personaggi delle favole.
Infatti pare essere spezzato in diverse storie, autonome, ma che gettano le basi per incastri e allacci futuri.

Si parte con un capitolo sul Vecchio Jack, un personaggio del folklore americano. Un furbacchione che è talmente scaltro da evitare persino la morte. Personaggio che vede in queste poche pagine solo la sua introduzione e che vedremo sicuramente nei prossimi capitoli.
Poi proseguono le vicende di Luca Wolf, stavolta alle prese con i poteri incredibili della Bella Addormentata (qui chiamata Rosa Spina): se qualche “terreno” venisse a sapere dell’esistenza delle favole? Cosa potrebbe succedere? Ma siamo sicuri che sia a conoscenza proprio di tutto o siano solo delle scanzonate teorie? In ogni caso qualcuno dovrà mettere a tacere la cosa. E qualcuno effettivamente lo farà.


E proseguono pure le sventure della povera Biancaneve. A questo giro, si troverà a dover fare i conti con un assassino assoldato proprio per farla sparire. Ma perchè? E chi è stato? Ovviamente in questo volume lo scopriremo, e il finale è incredibile. Viene lanciato un colpo di scena che è una vera bomba.
Chicca l’ultimo capitolo, in questo caso davvero autoconclusivo, ma che non fa altro che alimentare l’universo narrativo creato da Willingham e a rimpolpare le leggende dietro il mondo di Favolandia.

Come sempre i disegni sono eccellenti, le splash page stupende e piene di dettagli. Chiaro, come già detto nelle altre review, è un’opera di inizio duemila, quindi alcuni dettagli sono “datati”. Ma resta un’opera imponente, con delle basi solide, una mitologia incredibile e degli intrecci narrativi unici.
Poi va detto che i plot twist spingono il lettore a divorare i capitoli con velocità. E noi non vediamo l’ora di mettere le mani sul quarto volume.
Spazio all'autore: Un volume lungo, e che a metà lettura lascia un po' spaesati. Ma il finale merita da solo i soldi spesi. Il più bello fino ad ora. – Francesco – Ravafra