Fast X – Recensione

Giunge finalmente nelle sale Fast X, decimo capitolo della ventennale saga (QUI potete trovare il recap dei precedenti film), con protagonista Dominic Toretto (Vin Diesel) e la sua Family, questa volta contrapposti a Dante (Jason Momoa), per la regia di Louis Leterrier.

Di seguito la recensione senza spoiler del film uscito nelle sale italiane il 18 Maggio 2023.


Regia e sceneggiatura – un nuovo pilota

Troviamo dietro la macchina da presa Louis Leterrier, conosciuto soprattutto per aver girato Now You See Me – I maghi del crimine e L’incredibile Hulk, film in continuity con l’MCU, ma con protagonista Edward Norton anziché Mark Ruffalo. Per la prima volta alle prese con la Family, il regista offre una prova convincente, riprendendo molti degli stilemi della saga, come gli indimenticabili sguardi e movimenti di camera tra gli abitacoli prima di una gara, ma riuscendo anche a metterci del suo, soprattutto nelle numerose scene action, dove non si ha mai la sensazione di perdersi, nonostante tutto quello che sta succedendo a schermo. Se la cava anche nei pochi momenti di dialogo della pellicola, indugiando sui primi piani, soprattutto, per ovvi motivi, su Vin Diesel e Jason Momoa.

Alla sceneggiatura troviamo Gary Scott Thompson, vero veterano della saga, praticamente onnipresente nel ruolo lungo tutti i film, coadiuvato da Justin Lin, regista di ben 5 capitoli precedenti, supportati da Dan Mazeau, new entry nel franchise. Praticamente tranne la nuova linfa data dall’ultimo arrivato, si è deciso di puntare sull’usato sicuro e probabilmente è stata una scelta azzeccata, anche per cercare di rimediare ad alcuni problemi che si erano avuti nei precedenti due capitoli.


Sinossi e sviluppo – l’Infinity War di Fast & Furious

Come accaduto in alcuni dei film precedenti, lo sviluppo della trama scaturisce da eventi del passato della saga, opportunamente espansi in modo tale da far comparire nuovi personaggi che non si erano mai visti. In particolare qui si fanno riferimenti diretti al quinto capitolo, probabilmente anche in modo meno forzato rispetto al solito, facendo risultare abbastanza credibile il tutto.

Facciamo così la conoscenza di Dante, vero motore della storia, un antagonista come non se n’erano mai visti nel franchise, altamente sociopatico, molto sopra le righe, praticamente inarrestabile e senza alcuna remora nell’uccidere. Un villain che metterà a dura prova tutta la Family, anche se siamo ben consapevoli che le morti in questa saga di solito sono più presunte che effettive.

Abbiamo, infatti, come sempre, ritorni improbabili, ma, ormai, questo è quasi un tratto distintivo del franchise, se si sceglie di vedere questi film occorre stringere un patto con la propria coscienza di cinefili, la fisica non esiste e l’immortalità è un dono che i membri della Family hanno rispetto ai comuni esseri umani. C’è però da dire che, il film si prende molto meno sul serio rispetto al passato, con addirittura delle scene di dialogo che ripercorrono vari momenti a dir poco strampalati della saga in chiave molto autoironica, l’unico che ci crede sempre è Dominic Toretto, ma alla fine in un cast composto da più di una decina di personaggi, uno non fa così tanto rumore, nonostante sia, in teoria, quello su cui gira tutta la storia.

Un plauso particolare va fatto alla lunga scena di apertura, che fa entrare subito nel mood giusto, come quasi tutti gli inizi dei precedenti capitoli, mixando un inizio action, con successivamente momenti toccanti di vita familiare, ma probabilmente dimenticherete tutto, perché il finale sarà l’unica cosa a cui penserete da qui fino all’arrivo del prossimo capitolo, ormai la linea che separa questo franchise dai cinecomics è veramente sottilissima ed infatti c’è anche una post-credit assolutamente da guardare.


I personaggi – un Jason Momoa trascinatore

La pellicola ruota attorno a tantissimi personaggi, difficile menzionarli tutti soprattutto senza fare spoiler su come influiscono sulla trama, diciamo che alcuni rispetto al solito sono un po’ più marginali, ma aumentando sempre di più è quasi una scelta obbligata, come sempre ci sono anche dei ritorni a sorpresa che non sveleremo:

  • Vin Diesel interpreta Dominic Toretto, come al solito è quello che ci crede di più, i suoi monologhi con il faccione in primo piano e le lacrime virili sempre pronte a scendere sono una di quelle cose a cui bisogna adeguarsi per godersi questi film, la Family non esisterebbe senza di lui;
  • Jason Momoa nei panni di Dante, è la vera sorpresa del film, con un’interpretazione incredibile è riuscito a rendere questo villain già iconico ed indimenticabile, vale da solo il prezzo del biglietto;
  • Michelle Rodriguez è Letty, la moglie di Dom, si può dire che ha quasi una storyline separata, probabilmente sarà molto importante per i successivi capitoli;
  • Tyrese Gibson, interpreta Roman Pearce, come al solito si rivela essere il comedy relief per eccellenza della pellicola, ma sarà anche di vitale importanza per lunghi tratti;
  • John Cena nei panni di Jakob Toretto, è in pieno mood Peacemaker, ormai è pienamente integrato nel franchise, intrattenimento puro ogni volta che è in scena.


Considerazioni finali

Fast X riesce a riportare su binari più normali la saga, rispetto all’ottavo e al nono capitolo, dove probabilmente un momento di stanca di scrittura aveva portato più che altro a cercare l’esagerazione sfrenata, rispetto a delle trame avvincenti. Certo non bisogna aspettarsi un completo cambio di rotta, anche perché dopo 11 film dovrebbe essere palese il motivo per cui si continua a seguire la Family e le sue peripezie, non certo per le trame complicate e i personaggi sfaccettati, ma per il puro e semplice intrattenimento e questa pellicola non tradisce mai le attese sotto questo aspetto, regalando come plus un antagonista degno di questo nome, come mai ce ne erano stati in passato, grazie ad un Jason Momoa in stato di grazia.


Spazio all’autore: Fast X è un buon film, non si può certo gridare al miracolo, ma rispetto al recente passato sono rimasto più soddisfatto della linea scelta, soprattutto grazie alla spiccata autoironia presente in alcuni frangenti, insomma gli stessi personaggi della storia sanno che hanno fatto cose impensabili e questo mi fa sopportare un po' di più alcune esagerazioni. Non mi sono mai annoiato, ma ammetto che qualche scena l'avrei accorciata un po', capisco comunque che gestire tutti questi personaggi aumenta per forza il minutaggio ed è da apprezzare il lavoro del regista, sia in questo che per il suo lavoro in generale. Mezzo voto in più per lo splendido personaggio di Jason Momoa e perchè: bandoleros una volta, bandoleros per la vita. Mattia – Fidia Nerd

8
von 10
2023-05-23T16:00:00+0000