La svolta nella storia di molti videogiocatori ĆØ segnata dall’amore verso un genere o un titolo in particolare. La saga di Final Fantasy inizia nel lontano 1987 ed ha catturato milioni di giocatori. Tra splendide musiche, grafica ma sopratutto trama, ĆØ stato sempre un pilastro dei giochi di ruolo o meglio ancora dei JRPG ossia i giochi di ruolo giapponesi. FINAL FANTASY Pixel remaster omaggia queste pietre miliari con rispetto e senza snaturarle. Diciamocelo se dovessimo tradurre il titolo, forse non ne avremmo mai acquistato uno, ma la fantasia per fortuna ci porta lontano, ed il finale ĆØ ancora tutto da scrivere. Dal primo titolo ad oggi siamo arrivati a 16 Final Fantasy senza contare i giochi paralleli sempre legati alla saga.
Final Fantasy Pixel Remaster ĆØ il perfetto effetto nostalgia. L’hype dei fan della saga ĆØ stato altissimo. Tuttavia finita l’attesa forse il risultato ĆØ deludente.
Ripulita
Va premesso che FINAL FANTASY Pixel Remaster non ĆØ un remake in stile FFVII, ma solo una riedizione per consentire ai nostalgici o ai nuovi fan di potere rigiocare o giocare i primi sei titoli della saga. Poco cambia rispetto al passato o alle versioni 3d di recente pubblicate per sistemi mobile. Il lavoro ĆØ apprezzabile se consideriamo la maestria con la quale sono stati ripuliti i pixellosi sprite, ma tutto si ferma li. Poche opzioni per regolare velocitĆ dei dialoghi o per disattivare gli scontri casuali che spesso hanno frustrato i giocatori cimentatisi in queste avventure. Degno di nota ĆØ il salvataggio libero, differente a quello delle cartucce che andava eseguito in punti specifici. Per il resto tutto invariato. Anzi, un altro elemento interessante sono le musiche. Infatti Square ha rimasterizzato l’intera colonna sonora, splendida e fantastica con i suoi 8bit ma degna di regalare sempre splendide emozioni.
PerchƩ rigiocarli?
I primi sei titoli della saga di FINAL FANTASY, slegati tra loro ma accomunati nella famigerata lotta tra bene e male, magie e armi, mostri e luoghi fantastici, sono il piĆ¹ grande esempio di gioco di ruolo giapponese. Epope che rappresentano ormai un filone videoludico unico e di esempio per molti nuovi titoli sopratutto indie.
Un appassionato di videogame deve almeno una volta averne provato uno. Il sistema di combattimento a turni, tipico della saga, prende forma nel primo titolo e si evolve pian piano sino alle ultime e quasi perfette forme di FINAL FANTASY VI.
FINAL FANTASY Pixel Remaster ĆØ anche un operazione commerciale ben fatta. La sua Collection Edition ĆØ stupenda, basti guardare ai suoi vinili ed il contenuto. Le musiche di FINAL FANTASY sono sempre state un punto di forza.
Dal I al VI in breve
Il primo titolo uscito per NES ĆØ davvero basilare e la sua trama molto semplice. I guerrieri della luce (Stanger of Paradise – FINAL FANTASY) vanno alla ricerca dei cristalli elementali per salvare il pianeta dall’etĆ oscura. Grazie ai cristalli compieranno un salto temporale e sconfiggeranno Chaos. Dialogi secchi e senza troppe filosofie musiche semplici ma orecchiabili. Senza di lui non sarebbe esistito nulla. Alla data di uscita fu ovviamente un eccezionale novitĆ !
FINAL FANTASY II si evolve subito ed introduce il sistema a livelli di crescita dei personaggi e le classi libere. Cavalieri maghi e maghi che combattono con la spada. Compaiono i primi mostri leggendari come il famoso Leviatano, i materiali come il Mythril, magia bianca e magia nera. Anche qui c’ĆØ un cattivo di turno Mateus. La trama ĆØ maggiormente strutturata ed i profili dei personaggi iniziano ad avere maggiore spessore.
FINAL FANTASY III, mai pubblicato nĆ© in Europa nĆ© negli Stati Uniti, ĆØ forse il titolo da scoprire per chi sceglie di acquistare questa remaster. Anche qui si cercano i 4 cristalli per salvare le terre, quella fluttuante e quella terrena. Quattro personaggi partono alla ricerca dei cristalli per usare la loro forza e sconfiggere la Nube Oscura che ostacola il ritorno della luce nelle terre. La versione riproposta in 3D proprio per Nintendo 3DS ĆØ di sicuro una nuova esperienza di gioco, ma all’epoca della sua uscita questo capito non ebbe molto successo a differenza del successivo.
FINAL FANTASY IV ĆØ forse uno tra i piĆ¹ belli, la sua trama e lo spessore dei personaggi, nonchĆ© la cura dei dialoghi lo rendono un episodio maturo e complesso. Il primo a sbarcare su consolle a 16 bit, il Superfamicon, il quarto capito della fantasia finale sorprende tutti, poche novitĆ al di la di quelle grafiche ma una trama che spazia da momenti di tragicitĆ e carica emotiva che spingono la serie ad un livello piĆ¹ alto rispetto ad altri titoli. Cecil ĆØ forse tra i migliori protagonisti che la saga abbia mai avuto, la sua ascesa a Cavaliere ĆØ epica.
FINAL FANTASY V ĆØ invece un titolo che vuole portare novitĆ ma non ci riesce. Infatti, seppur introducendo e riportando la possibilitĆ di scegliere la classe di ogni personaggio del team, si limita a proporre elementi noti alla serie ma provenienti dai vecchi titoli. Questa operazione non convince e a parte i draghi che si contrappongono ai chocobo garantendo spostamenti piĆ¹ ampi, non vi ĆØ altro degno di nota. 22 classi a disposizione per sconfiggere un cattivissimo boss finale, Neo Ex Death.
FINAL FANTASY VI
E’ il 1994 quando esce questo seguito tanto atteso in cui ripongono le speranzi i delusi dal precedente capitolo. Questa ĆØ la volta buona. L’attesa ĆØ piĆ¹ che ripagata. FINAL FANTASY VI ĆØ forse il pezzo da novanta di FINAL FANTASY Pixel Remaster. Forse nel podio dei titoli migliori della saga. Il design dei personaggi era affidato a Yoshitaka Amano. Il libretto di istruzioni del gioco in versione giapponese era uno splendore. In un mondo industriale dove la magia ĆØ un lontano ricordo, dove gli Esper non sono piĆ¹ al servizio e protezione dell’uomo, Terra e tutta la ciurma lotteranno per sconfiggere il tremendo Kefka.
Questo capito introduce la ATB (active time battle) ossia una barra che si ricarica col passare del tempo e che permette al giocatore di gestire e pianificare le scelte delle sue mosse in battaglia. Un sistema che premia la strategia e la riflessione rispetto alla foga. Unico anche per la sua colonna sonora considerata tra le migliori nel panorama di tutti i videogame di sempre e composta da Nobuo Uematsu.
Spazio all'autore: Giudicare FINAL FANTASY Pixel Remaster non per forza vuol dire giudicare i singoli titoli, tuttavia ĆØ quasi imprescindibile. Da fan della saga infatti mi sarei aspettato piĆ¹ di un operazione commerciale, anzi avrei voluto un riadattamento che seppur in stile Octopath travellers, riconfezionava sempre con lo stesso stile tutte le vecchie glorie della serie ma al meglio. Ho giocato tutti i primi sei FINAL FANTASY in lingua originale, ossia in giapponese. All'epoca, adolescente sognatore, mi sono munito di vocabolario Italiano-Giapponese mi approcciai agli ideogrammi e studiando da auto didatta ho pure appreso qualcosa. Di certo solo le versioni europee o americane mi hanno permesso di scoprire la trama del gioco, ma rigiocarli non era un problema. Poi ho giocato tutte le versioni ripubblicate e rimaneggiate. Forse quelle piĆ¹ godibili sono state quelle per iOS e Android. La pixel remaster lascia un po l'amaro in bocca. Quindi sperando in un remake di FINAL FANTASY VI che forse mai arriverĆ , consiglio a tutti coloro i quali non hanno mai giocato questi fantastici titoli di non perderli dinuovo e per i nostalgici e collezionisti di ritagliare un spazio anche per quest'opera. Sono un fan di Alice nel paese delle meraviglie e ne colleziono ogni edizione possibile, faccio lo stesso anche con FINAL FANTASY…infatti l'ho giĆ acquistata, ma il fascino delle vecchie cartucce e dei libretti di istruzione illustrati ormai si ĆØ perso. Final Fantasy ĆØ parte della storia dei videogame. Il tema principale di FINAL FANTASY IV mi ĆØ entrato in testa non appena accesa la consolle…non me ne libererĆ² mai. Giocate giocate e giocate. ā Riccardo – Ruta Ruta