Film del 2024 per la regia di Gil Kenan Ghostbuster-Minaccia Glaciale è il quinto capitolo della saga che da oggi è disponibile nelle sale cinematografiche italiane. Dopo il buon riscontro ottenuto dal precedente film che poneva le basi per un secondo capitolo. Attorno alla pellicola c’era una genuina curiosità vista l’unione del nuovo cast con quello che ha fatto la storia negli anni 80.
Tra presente e passato
La famiglia Spengler, dopo gli avvenimenti del precedente capitolo, decide di trasferirsi a New York dove grazie al filantropo e vecchio ghostbuster Winston Zeddemore operano come acchiappa fantasmi nella iconica stazione dei pompieri.
Con questo incipit il film parte subito nel vivo dell’azione mostrandoci la routine quotidiana della nuova famiglia acchiappa fantasmi, che si districa tra le difficolta di gestire due figli e un sindaco, il famoso e odioso Walter Peck che cerca di ostacolarli in tutti i modi. Ed è qui che nasce il più grande problema del film. La caratterizzazione dei protagonisti del nuovo corso è parecchio altalenante. Se inizialmente Paul Rudd ha solo un ruolo macchiettistico posto a fare la spalla comica è la giovane Phoebe Spengler, interpretata da Mckenne Grace ad essere la vera protagonista di questo quinto Ghostbuster, ma in negativo. Se perlomeno Gary migliora con il passare dei minuti, evolvendosi come personaggio, non si può dire lo stesso per Phoebe che risulterà essere solo una spina nel fianco fastidiosa per tutta la durata della pellicola. Ed è chiaro come una giovane ragazzina teeneger abbia dei lati spinosi ma è altrettanto vero che la regia e le scelte che compie sembrano attuate per fartela risultare estremamente insopportabile. Ed è questo uno dei più grandi difetti del film.
Lo stesso non si può dire per il cast originale invece, soprattutto per Dan Aykroyd, lo storico Ray. Si vede in tutte le scene che si è divertito molto dietro la camera, il ruolo affidatogli inoltre è congeniale al suo personaggio. Una sorta di irriducibile della vecchia guardia pronto a rivestire la tuta pur di rivivere le storiche esperienze. E qui, anche se in maniera troppo superficiale, verrà esplorato il discorso dell’ età e delle responsabilità che si hanno. Nonostante non tutti i vecchi Ghostbuster abbiano il giusto spazio si è trovato un equilibrio maggiore rispetto al precedente Legacy
Ghiaccio e Fuoco
Il ghiaccio come da titolo è un elemento cardine della pellicola ma lo stesso si può dire per il fuoco a cui sono collegati forse le new entry migliori di tutto il film. Emily Alyn Lind e il simpatico Kumail Nanjiani che un buono screen time riescono a bucare lo schermo, molto più di quanto facciano i protagonisti Phoebe e Gary.
Al ghiaccio è collegato l’antagonista, un antico mostro bloccato dentro una sfera a cui va dato il merito di avere una delle scene più macabre e ben riuscite di tutto il film. Nonostante non appaia per molto, il che è un simil difetto, è inquietante e ben realizzato a tal punto da rammaricarsi per il poco minutaggio.
I mostri, tra quelli più famosi del brand come Slimer e i marshmallow hanno anch’essi i loro guizzi. Seppur non numerosi, probabilmente per una questione di budget, appaiono anche con rapide comparsate. Non mancano le novità che non sveleremo per non fare spoiler.
Per quanto riguarda la regia invece non si segnalano particolari guizzi cosi come per la sceneggiatura e anche le storiche musiche non hanno il giusto peso se non alla fine.
Questo quinto capitolo della saga di Ghostbuster come prevedibile non riesce a raggiungere l’iconicità dei primi due film, nonostante ciò è comunque un film godibile per le quasi due ore di durata. Una pellicola che cerca di rivolgersi ad un doppio pubblico, quello nostalgico e ad uno più recente e forse qui sta il secondo più grande problema. Il non riuscire a prendere una direzione definitiva.
Spazio all'autore: Per quanto mi riguarda il quinto film della saga non riesce nell'impresa di raggiungere l'apice del primo Ghostbuster del 84 ma rimane ugualmente godibile. Al netto della sopportazione di alcuni personaggi come la protagonista che risulta spesso fastidiosa con scelte discutibili e comportamenti irritanti. Rimango convinto che i nostalgici non accetteranno questa nuova "legacy" e che anzi torneranno a criticare aspramente l'operazione di inserimento di figure cosi giovani. Ed è per questo che non lo consiglierei a chi ha amato i primi due e non ha apprezzato quarto capitolo di Ghostbuster – Simone – Leviatano