Godzilla all’inferno – Recensione

Tutti conoscono la Divina Commedia. E tutti conoscono l’Inferno così come è stato rappresentato da Dante.
Ci troviamo di fronte un’opera che segue lo stesso principio. Con un protagonista ben diverso: Godzilla, il Re dei mostri.

La struttura narrativa è un esperimento molto interessante.
Godzilla si ritrova catapultato per un non precisato motivo (e diciamocela tutta, è assolutamente irrilevante) all’inferno.
E qui, capitolo dopo capitolo, dovrà superare uno o più gironi.
Ovviamente anche in questo caso, come nell’opera di Dante, il protagonista incontrerà dei demoni, in alcuni casi bestie che Godzilla ha già incontrato in rappresentazioni passate, in altri casi avversari nuovi di zecca.
Ad ogni girone quindi corrisponderà ovviamente una prova da superare, con più o meno difficoltà.

Il volume in analisi è sostanzialmente un fumetto muto, alternato qua e là da pochi e brevi balloon di narrazione.
Azzeccata senza alcun dubbio la scelta di utilizzare artisti diversi, capitolo dopo capitolo.
E troviamo nomi importanti, tra cui Stokoe (già visto nella nostra recensione di Godzilla – La guerra dei 50 anni), Eggleton, Farinas, e tanti altri.
Questo alternarsi di autori e artisti fa sì che a volte il volume non sembra seguire una vera e propria trama, ma sembra essere un flusso indistinto che ha due soli obiettivi: in primis portarci ad un finale, dobbiamo dire, emozionante.
E in secondo luogo, questo volume vuole certamente esporsi come un vero e proprio “esercizio di stile”, pratica certamente apprezzata.

In quest’opera, ancora una volta presente il parallelismo col capostipite della nostra cultura: Godzilla infatti vuole sì combattere, ma non con il solo scopo di farlo e basta.
Sembra quasi interrogarsi su se stesso: vuole andare più a fondo, scoprire, scavare dentro di sè.
Un’opera tanto semplice quanto profonda: resterete ammaliati da alcune tavole, che siano splash page o meno, non ha importanza. Alcune sono veramente fantastiche.
Ovviamente ennesimo lavoro impeccabile per Saldapress, un cartonato con un prezzo sì importante (24,90€), ma che vale sicuramente la pena avere in libreria.

Spazio all'autore: Un volume che, a conti fatti, si potrebbe leggere in dieci minuti: sarebbe però uno spreco. Bisogna soffermarsi sulle tavole, sulle scelte fatte dal "mostro". Bisogna assaporarlo. Francesco – Ravafra

8
von 10
2023-02-07T10:00:00+0000