Hikikomori. Il re escluso – Recensione

Hikikomori, dal giapponese, stare in disparte, isolarsi. Il termine descrive la scelta di chi ha deciso di ritirarsi del tutto dalla vita sociale, rinchiudersi e lasciare fuori la realtà.

Il mondo è confinato al di fuori e a volte perfino la luce del sole è bandita, filtrando a malapena attraverso le imposte. Dal Giappone il fenomeno si è diffuso in Occidente e soprattutto in Italia. Riguarda principalmente adolescenti di sesso maschile, ma anche donne e adulti che a un tratto, di fronte al timore del fallimento, scelgono la solitudine. Il protagonista di questa storia non ha un’infanzia traumatica. È brillante, bravo a scuola, amatissimo dalla famiglia, stimato dagli insegnanti, pieno di amici. Felice. Finché un cambiamento non rende il suo passo incerto, al punto di paralizzarlo. Scritto da un’attenta conoscitrice dei ragazzi con difficoltà di socializzazione, questo libro nasce dall’esigenza di raccontare un’esperienza diretta, che aiuti a fare luce su un disagio dalle radici profonde.
– Estratto dalla trama dell’editore

Pubblicato da Feltrinelli Comics a maggio 2023, Hikikomori è scritto da Maria Sara Mignolli (Quando l’amore uccide) e illustrata da Alessandro Locati (La strada delle rondini). Il romanzo grafico descrive l’evoluzione della crescita del protagonista, che è anche il narratore della storia, dai suoi primi anni fino alle superiori, attraversando in toto la piena adolescenza.

Hikikomori non è una lettura leggera. Pur risultando estremamente scorrevole e fluida nella sua narrazione, con la prima metà della storia che trasmette un senso di leggerezza e spensieratezza, data dalla giovane età del protagonista, finisce per divenire opprimente.

In fin dei conti i primi anni di tutti noi sono vissuti senza pensieri. Siamo al centro del mondo, tutto ci è dovuto e tutti ci amano, ci ammirano. Poi si cresce e si fanno avanti le prime delusioni. Si entra nel mondo dell’adolescenza, che porta a diventare degli adulti nella società di cui facciamo parte. Ecco quindi farsi avanti le prime delusioni, le inadeguatezze. Ma com’è possibile se si era il re del mondo?

Game Over

La vita non è un gioco. Non c’è possibilità di ripetere un momento per una scelta sbagliata. Occorre vivere con le conseguenze di tale azione. Nella vita reale non puoi crearti il personaggio perfetto, devi fare i conti con il tuo corpo… un corpo soggetto ai cambiamenti della pubertà. Nella realtà devi cercare di dare il meglio di te, per poter essere apprezzato ed ottenere risultati.

Ma perché vi sono tutti questi obblighi? Perché bisogna fare così? Quando si era piccoli avevamo tutto – anche troppo – senza dover fare alcuna fatica. Il protagonista decide quindi di rimanere rinchiuso nella propria stanza. L’unico luogo in cui si sente bene. Come si può essere dei re a scuola, se la scuola ti fa star male. Così, il re escluso, si costruisce il proprio regno, nella sua stanza, nel proprio mondo.

Hikikomori è un fumetto narrato in prima persona che mette a nudo il punto di vista di come muta la condizione di come gli altri ci vedono, e di come noi vediamo noi stessi. Ci mette nella condizione di scegliere se lottare dopo un fallimento o arrendersi.

Lo stile grafico e la colorazione di questo lavoro, nella sua semplicità, è perfetta per narrare questa tipologia di storia. Affascinante, ti culla fino all’ultima pagina.

Spazio all'autore: Hikikomori, come il titolo stesso può preannunciare, non è una lettura da prendere alla leggera. Pur risultando estremamente scorrevole, e con una prima metà quasi spensierata, avvicinandoti alla fine mi sono sentito oppresso. Ha fatto ripensare, involontariamente, alle occasioni perse. Occorre vivere la propria vita, isolarsi non porta a nulla. Davide – Riccidanerd

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von 10
2023-06-07T16:00:00+0000