House of Slaughter – Recensione

Con Something is Killing the Children l’autore di New York, James Tynion IV, nel 2019 fece parlare di sé, concependo una serie sostanzialmente semplice, ma funzionale. Man mano è diventata sempre più ricca di nuovi dettagli, su un incipit iniziale di mostri, resi come oscure ombre dai disegni di Werther Dell’Edera, che uccidevano brutalmente i bambini. I più piccoli sono in grado di vedere le orribili figure che li attaccano, al contrario degli adulti, vittime di una morte violenta e all’apparenza immotivata. Crescendo si perde la facoltà di vedere oltre. Capacità che viene mantenuta dai cacciatori che hanno il compito di eliminare tali creature. House of Slaughter è il primo spin-off della serie che va ad ampliare ulteriormente l’universo narrativo co-creato da James e Werther.

Con i primi tre numeri di Something is Killing the Children il lettore è stato catapultato in questa ambientazione d’orrore, nel cliché della cittadina americana isolata, in cui non accade mai nulla. Una partenza apparentemente lenta che si trasforma in qualcosa di sempre più grande. Qui ha fatto il suo ingresso la protagonista della serie, Erica Slaughter. Nel quarto volume abbiamo fatto un salto indietro nel tempo, scoprendo le origini della cacciatrice per iniziare poi, nel quinto, un nuovo arco narrativo. In questi primi numeri sono man mano sorti gli obiettivi dell’organizzazione, che prende il nome di Ordine di San Giorgio. È stata illustrata la struttura in casate e famiglie, sparse per il mondo, ed il marcio che regna per il mantenimento del potere.

Ma c’è così tanto da raccontare e da approfondire che la serie principale non era più sufficiente. Oltre, probabilmente, alla necessità di spremere un prodotto che funziona e vende. Ecco quindi che, a cavallo con Lucca Comics, Edizioni BD ha portato, oltre al volume cinque di SIKTC, anche il primo numero di House of Slaugher – Il marchio del macellaio.

Aaron Slaughter era il supervisore di Erica, il suo rivale. Prima ancora di guadagnarsi la Maschera Nera e le zanne, però, era solo un ragazzo alle prese con il duro addestramento di Casa Slaughter. Sopravvivere alle lezioni e agli altri novizi è già una sfida, ma la vita di Aaron si fa ancora più complicata con l’arrivo di un nuovo aspirante cacciatore dal passato misterioso, che lo costringerà a scegliere tra il cuore e le regole dell’Ordine…
– Trama tratta dall’editore

L’amore terrorizza più dei mostri

House of Slaughter – Il marchio del macellaio riporta in scena Aaron. Un personaggio che i lettori hanno già imparato ad odiare e ad amare. Una figura complicata e tormentata che si è meritata un volume tutto suo. Si torna, quindi, indietro di diversi anni, con un Aaron ancora giovane, affiancato dalla compianta tutrice Jessica. La narrazione si svolge su più livelli temporali che, vignetta dopo vignetta, si intervallano continuamente, tra il presente del racconto ed il passato. Un continuo scambio che mantiene alta l’attenzione del lettore, il quale non sa cosa aspettarsi dal finale.

La vita all’interno della Casa del Massacro è già stata rappresentata come un inferno attraverso gli occhi di Erica. Soprattutto per le Maschere Nere, quasi estinte, a scapito di quelle Bianche, che agiscono come un branco di lupi, come dei bulli. Oltre a queste vi sono altri colori, ognuno con un ruolo preciso all’interno dell’Ordine. In questo primo spin-off tale vita viene narrata, per l’appunto, sotto il punto di vista di un Aaron ancora adolescente, che metterà alla prova le regole dell’organizzazione. Vittima del bisogno di libertà, di essere capito e degli impulsi della sua giovane età. Imparerà che l’affetto può essere pericoloso più dei mostri.

Pur trattandosi di uno spin-off alla serie principale non è da sottovalutarne l’importanza. Offre un più che interessante approfondimento all’universo narrativo, ponendo sulla scacchiera nuovi personaggi e mettendo alla luce retroscena sul passato di alcuni membri, come il leader della Casa del Massacro, il Dragone, e Cecilia. Non è da escludere che alcuni dei personaggi qui introdotti non facciano, nel prossimo futuro, la comparsa affiancando, od ostacolando, Erica.

Una nuova storia

Il marchio del macellaio si presenta come il primo volume che si accompagna a SIKTC. I due artisti co-creatori della serie sono qui affiancati da Tate Brombal, per quanto riguarda la sceneggiatura, e da Chris Shenan per i disegni. Il primo ha collaborato con Jeff Lemire in un altro vasto universo che è quello di Black Hammer. Per quanto riguarda la colorazione non si può sostituire colui che ha contribuito a rendere la serie quello che è oggi, rendendola, oramai, propria. Ovvero, Miquel Muerto.

In sintesi House of Slaughter è un acquisto obbligatorio per i fruitori della serie madre, che ne desiderano sempre di più. Ma, paradossalmente, potrebbe anche essere un punto di inizio per nuovi lettori, prima di immergersi nei cinque numeri usciti ad oggi. Sì, perché, potrebbe essere leggibile a sé, non rivelando nulla che potrebbe rovinare l’avventura di Erica.

Una storia articolata e ben strutturata che, con il continuo cambio di scena su livelli temporali differenti, non finisce per spaesare il lettore. Fatto da non considerare scontato. Regala la sua dose d’azione e splatter, oltre che a lasciare spazio ad un amore che sboccia.

VOTO: 8,5

Spazio all’autore

Avere la possibilità di ritornare in questo universo narrativo con due volumi di seguito (SIKTC vol. 5) a distanza di diversi mesi è stato sicuramente meraviglioso. Ho apprezzato l’approfondimento che fornisce questo spin-off, fornendo il giusto spazio ad un personaggio come Aaron.