House of Slaughter Volume 2 Scarlatto – Recensione

L’universo orrorifico concepito dalla mente del prolifico James Tynion IV, con l’italiano Werther Dell’Edera, si arricchisce di un ulteriore tassello. Dopo cinque numeri di Something is Killing the Children, la serie principale che vede le maschere dell’Ordine di San Giorgio cacciare mostri, celati nell’ombra, con il sesto di prossima uscita, sempre per Edizioni BD, degli approfondimenti erano necessari. James Tynion IV ci ha presentato un’ambientazione estremamente vasta, sia per la copertura che l’organizzazione ha in giro per il mondo, sia per le radici che ha impresso nel corso della storia dell’umanità. Dopo Il marchio del macellaio (trovate qui la recensione), la serie che approfondisce le trame principali si arricchisce di un secondo volume. House of Slaughter Scarlatto.

Il mondo di Something is Killing the Children è vasto e ha sempre bisogno di nuove storie. Chissà se, tale serie, dopo aver presentato nel dettaglio le varie maschere (ndr ci aspettiamo un terzo volume incentrato sulle maschere azzurre, per poi arrivare, perché no, alla maschera d’oro) non voglia esplorare più ne dettaglio il passato dell’Ordine… e la lotta ai draghi.

Ammettiamo pure che io creda che un umano batta un… Bah! Il vostro solo chiamarli draghi è pura idiozia! Voi pronunciate il nome ‘drago’ come se fossero sfide impegnative ma superabili. Ma qui parliamo di divinità! I vostri dei! Divinità senza tempo con discendenti, tradizioni, leggende…

Dopo l’abbandono dell’Ordine da parte di Erica nella serie principale e l’approfondimento dedicato alla machera nera Aaron Slaughter, il supervisore della ragazza, ne Il marchio del macellaio, il secondo volume, si incentra sulle maschere scarlatte. In un nuovo membro della casa Slaughter.

Sono i misteriosi scribi dell’Ordine di San Giorgio, le Maschere Scarlatte. Quali segreti conservano nei recessi più oscuri di Casa Slaughter? Meticoloso studioso delle imprese dei cacciatori del passato, Edwin Slaughter si è sempre limitato a trascrivere storie di cacce fantastiche… senza mai viverle in prima persona. Almeno finché lo spettro di un mostro leggendario non lo costringe a scendere in campo. Riuscirà Edwing a sopravvivere o morirà senza lasciare traccia di sé?
– Trama dell’editore

Nuovi nomi, medesimo stile

Nonostante dietro non vi sia direttamente la mente di Tynion IV, o la matita di Dell’Edera, il risultato finale di Scarlatto è senza dubbio sublime. Sam Johns (Batman: The Joker war zone) tesse un più che interessante racconto che sembra porterà importanti ripercussioni all’interno di future trame, mentre si erge sulle conseguenze dell’abbandono di Erica. Lo sviluppo del personaggi principale, Edwing, pur non regalando grosse sorprese o colpi di scena, rimane notevole. Il lavoro, invece, della talentuosa Letizia Cadonici, che segna con questo titolo il suo debutto nel mercato americano, non fa sentire la mancanza di Dell’Edera. Uno stile che si sposa alla perfezione con questo tipo di storia. Ad occuparsi, in modo eccelso, dei colori è Francesco Segala, che nei comics made in U.S.A. si muove già da diverso tempo.

Le scarlatte, invece, mandano avanti la casa, a volte per generazioni. Portiamo il rosso perché siamo il sangue vitale delle casate. Se qualcuno ti ritiene un cameriere, è solo colpa tua. Siamo noi a decidere il futuro della casa, mentre tu guardi solo al passato. Noi siamo politici, accademici, filosofi, artisti… Gli altri sono muscoli o sbirri. e tu una fotocopiatrice scadente che non porta nulla di utile alla nostra causa.

Sfumature di paura

Edwing è un protagonista pignolo, meticoloso. Tutto quel che fa deve essere già precedentemente studiato e programmato. Da tutto a memoria, tutte le mosse e tecniche di scacchi… ma quando affronta qualcuno che gioca in modo anarchico, lasciandosi al caso, non può leggerne le mosse. Ed è lì che inciampa. La nuova missione che gli verrà assegnata, direttamente in campo, è probabilmente un’occasione per dargli una svegliata. Ma la fuori si nasconde qualcosa di nuovo (o semplicemente spaventosamente antico). Nuovi racconti prenderanno posto nelle serate intorno ai falò. Storie che porteranno a dar vita a nuove credenze. Nuove credenze che svilupperanno nuovi mostri.

I genitori tendono a magnificare la fantasia dei figlioletti, ma hai visto i mostri che partorisce la loro immaginazione? Sempre e solo ombre scure, occhi e denti! Tuttavia, la loro banalità crea stabilità. Un ordine che possiamo mantenere. È quando la loro spinta naturale a reiterare viene disturbata che iniziano i problemi. L’evoluzione è nemica dell’ordine delle cose.

Scarlatto aggiunge un nuovo importante tassello a questo universo narrativo. Ci vengono mostrate nuove tipologie di mostri, ed il loro modo di diffondersi. Ci viene resa noto il modo di catalogare le creature, basato sulle abilità di esse. Ma se questo modo non è del tutto corretto? Se fosse, invece, più sensato sul tipo di paura di cui si nutrono. Come per gli umani vi sono mostri più esigenti di altri, in un mondo in cui l’umanità offre solo la paura per sé stessi, i piatti più prelibati sono più rari… e quei mostri più subdoli.

Spazio all'autore: Il secondo tassello di House of Slaughter, Scarlatto, ci catapulta tra le maschere scarlatte. Sembra che tale serie voglia farci muovere in ognuna di esse, dopo aver approfondito, con Aaron, le maschere nere nel primo volume di questa serie spin-off. La cosa non può che farmi felice, soprattutto se la qualità si mantiene su livelli piuttosto alti. Davide – Riccidanerd

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von 10
2023-05-03T16:00:00+0000