Il Gladiatore II – Recensione

Film del 2024 per la regia di Ridley Scott il gladiatore II è il sequel di uno dei film più apprezzati degli ultimi 25 anni di cinema. Uno di quei Capolavori della cinematografia che ha segnato milioni di persone. L’annuncio di questo sequel ha suscitato scalpore e stupore dato che la storia era conclusa e proseguire la trama era difficile.

Sarà riuscito questo storico regista a ripetere l’impresa di Massimo Decimo Meridio nel primo film?

Roma

Come diceva Lucilla nel primo film “non tutto è destinato a cambiare” ed è ciò che accade nella Roma del GLadiatore II. La città è permeata nuovamente dalla corruzione e dalla malvagità dei due imperatori tiranni che la governano, Geta e Caracalla. Il sogno del compianto Marco Aurelio ormai è rimasto nelle teste di pochi uomini nella città eterna ma non è qui che comincia il film di Ridley Scott.

Il film narra la storia di Lucio Vero, interpretato da Paul Mescal, che sulle spiagge della Numidia incontrerà il suo destino attraverso una battaglia di inizio film altamente spettacolare tra mare e terra. Da qui in poi il film ricalcherà le orme della vecchia pellicola cercando di ricordare allo spettatore, troppo spesso, dei legami con il primo gladiatore.

Ed è qui che forse questo sequel pecca maggiormente, ricordano allo spettatore la solennità del primo e del suo indimenticabile protagonista, interpretato da Russel Crowe. Paul Mescal che tenta il tutto e per tutto in questa pellicola non riesce a raggiungere i picchi passati perchè i temi della vendetta si fanno meno intensi dando spazio si al perdono ma che quest’ultimo non viene ben sviluppato a causa di un terzo atto troppo velocizzato. Ed è un peccato perchè il film dimostra di approfondire bene nei primi due atti i protagonisti della pellicola sostenendo ugualmente un ritmo importante che non annoia mai. A rubare la scena sono Pedro Pascal nei panni di Marco Acacio e Macrino interpretato da Denzel Washington che appaiono per tutta la pellicola intensi per diversi motivi. Da una parte abbiamo un generale stanco, che cerca solo la pace dalle guerre mentre dall’altra un uomo che tenta abilmente la scalata al potere. Nota di merito anche a Joseph Quinn, che interpreta Geta dandogli una caratterizzazione paranoica e nevrotica.

Magistrali sono tutte le scene action con una ripresa chiara con movimenti di macchina precisi e senza sussulti, come ad essere ben realizzata è proprio Roma e il suo Colosseo. Se nel primo film sembrava un modello 3D al computer mal riuscito al contrario se ne assapora la magnificenza.

A deludere è la colonna sonora, se non nel finale è chiaro che la scelta di non ricalcare i brani del primo sia un arma a doppio taglio. Da un lato se ne riconosce il coraggio ma dall’altro il paragone non sussiste e se nel primo film era una terza protagonista che accompagnava Massimo qui svanisce tra urla di battaglia e dialoghi che non hanno minimante la stessa forza.

Un operazione coraggiosa ma che dimostra che a volte certe pellicole non dovrebbero essere toccate con sequel piuttosto deboli quando non si ha la forza di avere in mano un idea realmente valida. Ridley Scott in questo Gladiatore due ci mette tutto se stesso e si nota anche grazie al ottimo lavoro dei protagonisti in scena ma che purtroppo non possono fare dimenticare il primo che verrà sempre messo a paragone sia da chi lo guarderà sia dal regista che ne ricalcherà troppo fedelmente le orme per poi abbandonarle in un terzo atto mal riuscito che corre verso un finale meno solenne di quanto ci si poteva aspettare.

Spazio all'autore: Questo Gladiatore è stato un mix di emozioni, se pur non aspettandomi nulla mi stavo per lo meno intrattenendo nelle prime due ore grazie ad un ritmo forsennato è nel terzo atto che presta il fianco quasi crollando su se stesso. Un vero peccato per quanto mi riguarda ma mai quanto non aver riarrangiato la colonna sonora immortale di Zimmer o lo splendido brano "we are free". Un rigore a porta vuota non sfruttato ma che tutto sommato viene sostenuto dalle prove attoriali tutte ben riuscite e con un Pedro Pascal che convince fin da subito e forse anche qui si potrebbe pensare che il gladiatore vero protagonista ma che non ho menzionato nello spazio a me dedicato sia il punto dolente. ma non è cosi, semplicemente Massimo Decimo Meridio con quella prova di Crowe rimane immortale nella storia cinematografica. Simone – Leviatano

6.5
von 10
2024-11-13T17:00:00+0000