Dopo quel piccolo gioiello di Dentro una scatola di latta (qui la nostra recensione) torniamo nuovamente a parlare di un opera firmata da Marco Galli. Il Nido, edito da Coconino Press, è stato pubblicato nel 2022, formato brossurato di grosse dimensioni al prezzo di 23€.
Nel giugno del 1944, mentre gli Alleati sbarcano in Normandia, Adolf Hitler è al sicuro nel suo rifugio sulle Alpi Bavaresi. Intorno al Führer, sempre più fragile e in preda alla dipendenza da farmaci e droghe, una corte allucinata di gerarchi, medici e alti ufficiali nazisti cerca disperatamente di ignorare che la fine del Terzo Reich è vicina.
Cinque giorni a tu per tu con Adolf Hitler. Tra il 3 e il 7 giugno del 1944, mentre lo sbarco degli Alleati in Normandia accelera inesorabilmente il conto alla rovescia verso la fine del folle sogno del Reich, il Führer è al sicuro nel “Nido dell’Aquila”, la sua residenza rifugio tra i boschi e le vette delle Alpi Bavaresi. Intorno a lui ci sono Goebbels, Eichmann, una corte di alti ufficiali e zelanti funzionari nazisti arrivati fin lassù per recepire e diramare i suoi ordini sanguinari, ma anche le pedine impassibili della macchina della propaganda, i medici compiacenti che gli somministrano ogni genere di medicinali e stupefacenti, e i pochi affetti sinceri: il suo pastore tedesco Blondi e l’amante Eva Braun. Sempre più solo e delirante, Hitler è circondato da una forzata e illusoria atmosfera di festa decadente, ma è soprattutto è preda, in maniera ormai patologica, delle sue paranoie e di allucinazioni amplificate dall’abuso di droghe.
– trama dell’editore
L’elemento chiave dei racconti di Marco Galli è l’anormalità della storia. Il suo modo di narrare le vicende è sempre surreale, il lettore fatica a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Il Nido non si allontana minimamente da questo stile, soprattutto perché il protagonista, Hitler, non è più in grado di capire se ciò che vede, vive e sente sia vero o frutto delle sue paure e dell’abuso delle droghe.
Sia chiaro l’opera non vuole essere, e difatti non lo è, un racconto storico, aspetto che viene puntualizzato dallo stesso Galli nell’introduzione del volume. Non riporta fatti reali, se non giusto le date o alcuni eventi citati come il D-Day, ma si concentra sulla psiche e le fragilità Hitler.
La storia è ambientata in un periodo preciso di 5 giorni che va dal 3 giugno al 7 giugno 1944, ovvero l’arco di tempo che va dal pre al post D-Day. Un momento chiave per la guerra che trova il suo apice massimo proprio con lo sbarco in Normandia del 6 giugno. Tutto questo porta, lentamente, alla definitiva caduta del Fuhrer e del Terzo Reich. In questa fase della guerra Hitler è al sicuro nel suo Nido dell’Aquila, da qui il titolo dell’opera, tra le Alpi Bavaresi. L’intera storia è ambientata proprio tra le montagne dove tra una passeggiata nei boschi, le feste serali e gli incontri politici nascono le prime crepe nel governo nazista. Qui il Fuhrer è circondata da coloro che, a detta sua, fanno parte della sua cerchia stretta di fedelissimi: Eva Braun, Joseph Goebbels, Adolf Eichmann e diversi ufficiali di alto grado.



Il Fuhrer si sente al sicuro tra i suoi fedelissimi, è convinto che tutti siano dalla sua parte. Confida nella sua figura, nella sua mentalità e nella sua politica. Quello che ancora non capisce è che ormai è diventato un loro burattino. I medici lo riempiono di droga, lo hanno reso schiavo e succube di quest’ultima tanto da non distinguere più ciò che è reale da ciò che immagina.
La cerchia di fedelissimi lo difende e protegge da qualunque attacco esterno. Il motivo non è la salvaguardia di coloro che reputano la loro guida ma semplicemente salvare l’unica persona che può ancora tenerli a galla. La caduta del Fuhrer trascinerebbe nel baratro anche loro, perderebbero vantaggi, soldi e ovviamente la loro stessa vita. Drogarlo per calmare i deliri della sua personalità fragile e psicotica è l’unica soluzione che reputano attuabile.
Sullo sfondo c’è un ultimo personaggio che, potenzialmente, potrà avere un ruolo chiave: il guardiacaccia del Nido. In più di un’occasione avrà la possibilità di ammazzare Hitler ma, ovviamente, non è una cosa che farà. Ma siamo sicuri che questo guardiacaccia sia reale?
Spazio all'autore: Marco Galli non è un autore per tutti. Le sue storie escono da qualsiasi confort zone possibile, sono psichedeliche e deliranti. Dipingono vicende che uniscono reale e irreale, fino all'ultima pagina non capiamo se quello che stiamo leggendo stia avvenendo realmente o se sia semplicemente frutto della psicosi dei protagonisti. Il Nido è un'opera ambiziosa, psicologica e profonda. Un racconto unico nel suo genere che, a mio avviso, merita una possibilità di lettura. Non leggetela a cuor leggero, trovate il momento giusto e prendetevi tutto il tempo possibile per leggerla e capirla. Probabilmente una sola lettura non basterà ad apprezzarla a fondo – Andrea – World Wide Nerd