Il Regno del Pianeta delle Scimmie – Recensione

Film del 2024 per la regia di Wes Ball, Il Regno del Pianeta delle Scimmie è il quarto film della saga Reboot iniziata da Matt Reeves nel lontano 2011. Tratto dal Romanzo del 1963 di Pierre Boulle questo capitolo narrerà le vicende di un pianeta ormai dominato dalle scimmie 300 anni dopo la morte di Cesare.

Eredità ed Evoluzione

 300 anni dopo la morte di Cesare, le scimmie hanno prosperato diramandosi in territori selvaggi e tra moltissime società di primati diverse tra di loro. Gli anni hanno trasformato molte cose, e mentre ci sono colonie che vivono in equilibrio e armonia con la natura, come quella dello scimpanzé Noa, protagonista della pellicola, ci sono altri gruppi più aggressivi che distorcono gli insegnamenti di Cesare. Qui si noteranno le prime somiglianze con il genere umano.

è presente la consapevolezza che più queste si evolvono e si umanizzano più sono uguali all’uomo che hanno condannato all’estinzione. Più la scimmia stessa scopre la meccanica e il potere che ne deriva più si allontanano dalla natura. Quelli che erano gli insegnamenti di Cesare come l’ equilibrio pacifico tra scimmie si scopriranno ormai dei miti dimenticati e distorti da chi se ne è appropriato per i propri scopi come il villain del film, Proximus. Ed è anche motivo di rimpianto perché un personaggio interessante come lui arriva in scena forse troppo tardi perché il bonobo autoproclamatosi re è anche portatore di un messaggio che è anche positivo. La violenza esaltata delle sue truppe non è fine a sé stessa. Piuttosto è un mezzo per costruire una nuova istituzione la cui sopravvivenza sarà però possibile solo grazie alla conoscenza.

 È la conoscenza l’unica chiave per mettere in moto l’evoluzione che ossessiona Proximus e che sarà punto focale degli sviluppi finali.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie arriva oltre la sufficienza per l’aver comunque veicolato messaggi importanti che per la magnificenza del comparto tecnico. Sebbene i volti dietro le movenze delle scimmie siano cambiati, immutata è rimasta la meraviglia della motion capture.

La regia di Wes Ball si rivela dinamica e ampia, prediligendo soprattutto campi aperti dando ampio respiro al tutto.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie è ciò che doveva essere. Un nuovo inizio per confermare che un franchise tanto ricco di anni e novità può sempre continuare quando alle spalle ci sono idee e qualità.

Spazio all'autore: Seppur il regno del pianeta delle scimmie non riesce a raggiungere la qualità totale della precedente trilogia diretta da Matt Reeves questo nuovo corso o meglio nuovo inizio l'ho apprezzato molto. Rimango convinto che, aldilà di alcuni problemi di ritmo, e qualche lungaggine di troppo la storia di Noah ha ancora molto da raccontare. Simone – Leviatano

7.5
von 10
2024-05-16T16:00:00+0000