Joker: Folie a deux – Recensione no spoiler

Grazie a Warner Bros Italia abbiamo avuto la possibilità di vedere, in anteprima, il film Joker: Folie a deux, sequel del film del 2019, vincitore del Leone d’oro e che valse l’Oscar come miglior attore a Joaquin Phoenix.

Di seguito la recensione, senza spoiler, della pellicola in uscita nelle sale il 2 Ottobre 2024.


Regia, sceneggiatura e montaggio

Torna al timone Todd Philips e non potrebbe essere altrimenti, registicamente parlando è difficile trovare dei difetti, le scene sono ben girate ed alcune soluzioni, soprattutto a “sigaretta in bocca” di Joaquin Phoenix sono veramente apprezzabili.

Lato sceneggiatura iniziano i primi scricchiolii derivanti da un sequel di cui non si sentiva la necessità e probabilmente fatto soltanto visto il grande successo del primo, che aveva un “The End” apprezzabile e coerente con il resto della pellicola. Qui purtroppo siamo ben lontani da una buona scrittura, gli avvenimenti si succedono per pura casualità e senza un filo logico preciso, con reazioni da parte degli attori spesso indecifrabili, nonostante le 2 ore e 18 minuti di film, che dovrebbero garantire, senza problemi, ampi spazi di manovra per l’approfondimento di personaggi e situazioni.

Quello che risulta più fastidioso, però, è il montaggio, con una serie di scenette una di seguito all’altra senza un vero e proprio senso, intervallate, quando va bene, dai momenti musicali ed un abuso di dissolvenza a nero, senza il pathos che ne dovrebbe derivare. Un taglia e cuci che rovina in toto l’esperienza, ripetendo lo stesso schema all’infinito e con una durata talmente lunga che si arriva alla fine con molta fatica.


Sviluppo ed ambientazione

La storia riparte a 2 anni di distanza rispetto al primo film e come visto nei trailer la maggior parte del girato spazia tra l’Arkham Asylum e il tribunale di Gotham, un po’ poco come ambientazioni per un film così lungo. La prima parte del film è la più apprezzabile, con i momenti di vita vissuta nell’ospedale psichiatrico criminale tra Arthur Fleck, compagni di prigionia e guardie, in un buon mix di ilarità e dramma, in continuità con il primo film. Da quando ci si trasferisce in tribunale, invece, inizia un lento declino dell’opera, con scelte di sceneggiatura che probabilmente faranno arrabbiare persino i fan più sfegatati della prima pellicola.


I personaggi

Nonostante qualche comprimario di rilievo, tipo un ottimo Brendan Gleeson nei panni di Jackie Sullivan, una guardia dell’Arkham Asylum, la pellicola si regge ovviamente sul duo Joaquin Phoenix/Lady Gaga.
Il primo sembra molto più “spompato” rispetto al film precedente, quasi fosse stato costretto a reinterpretare di nuovo il personaggio, nonostante il minimo di decenza si raggiunga grazie ad alcuni suoi momenti di ottima recitazione, che purtroppo non sono stati aiutati da una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti.
Lady Gaga è la più grande delusione del film, nonostante una discreta presenza come minutaggio non riesce a risultare impattante con il suo ruolo, a parte in alcuni sporadici momenti, una vera occasione persa.


Musiche e canzoni

Le parti musicali sono le migliori della pellicola, difficile definirlo un vero e proprio musical, soprattutto perché le canzoni sono utilizzate come motore e spiegazione di quanto sta succedendo in scena, sono più dei dialoghi musicati, che momenti a sé stanti, a parte un paio di eccezioni. Le varie scene musicate (sin troppe) sono efficaci per far capire la psicologia dei vari personaggi, cosa che con i semplici dialoghi il film non è riuscito a fare, un peccato con una durata del genere. Difficilmente, comunque, resteranno impresse delle canzoni in particolare, ma all’interno della pellicola sono tutte azzeccate e ben interpretate dai due attori protagonisti.


Considerazioni finali

Un film che non si può che definire storto, con delle scelte poco oculate sotto ogni punto di vista, dalla sceneggiatura al montaggio, passando per una durata ingiustificabile per quanto si è voluto raccontare. Una grande delusione rispetto alle premesse, perché la scelta di Lady Gaga e di trasformare questo sequel in un musical, sulla carta erano molto interessanti, ma l’opera che ne è uscita fuori è quanto di peggio si potesse pensare, anche dai più detrattori della prima pellicola.


Spazio all’autore: Personalmente non sono riuscito ad apprezzare il film, il montaggio e molte scelte di sceneggiatura non sono riuscite a farmi empatizzare, né intrattenere con quanto stavo guardando. Un’opera noiosa e sin troppo lunga, che ripete all’infinito lo stesso schema, fino a sfiancare lo spettatore. Non mi sorprenderebbe se fosse l’ennesimo sequel cinematografico di un grande successo, di cui si dirà: “il 2 non esiste”, perché è uno di quelli che riesce, non solo a fallire come seguito, ma persino a rovinare il precedente. Mattia – Fidia Nerd

4.5
von 10
2024-10-01T16:00:00+0000