Kalya #1 Il frammento del caduto – Recensione

Che la Bugs Comics sia una delle case editrici più innovative ed interessanti nel panorama del fumetto italiano, ormai è assodato. Nata pochi anni fa nel microcosmo degli editori indipendenti, con pochi titoli, anche se notevoli (Mostri, Alieni, Gangster e Moftri) destinati al circuito delle fumetterie, è salita totalmente alla ribalta nel novembre 2019, lanciando in edicola (in un momento in cui un po’ tutti gli editori stanno promuovendo le nuove uscite in libreria e fumetteria) Samuel Stern, il demonologo di Edimburgo.

Ma oggi non siamo qui per parlare di lui, ci sarà il momento di dedicare articoli al più interessante fumetto horror italiano attualmente in circolazione. Oggi ci soffermeremo sulla seconda esclusiva per le edicole targata Bugs, ovvero Kalya – l’era dei fondamenti, il cui numero 1 Il frammento del caduto è ora in tutte le edicole del belpaese.

Kalya è una giovane come tante altre, desiderosa di esplorare il mondo e determinata a scoprire la verità sul suo passato. Passa il tempo attirando guai con il suo amico Tagh, un goblin opportunista ma molto simpatico. La vista di questo improbabile duo cambia radicalmente dopo l’incontro con Dakan, un gjaldest che, dietro compenso, li incarica di ritrovare un oggetto antichissimo. L’alkest è legato alla mitologia dei fondamenti, le divinità che secondo le leggende hanno plasmato Theia. Un obiettivo importante, ricercato da più parti.

Nel corso di questa avventura, Kalya rischierà la vita e incontrerà Leena e Aridian, un’alchimista con la sua guardia, per un’ancora più improbabile collaborazione in vista dell’obiettivo comune. La giovane dovrà decidere se collaborare con i galdoriani per puro profitto, o preferire la via più solitaria, per avere le tanto agognate risposte sulla sua identità.

Una tavola di Luca Lamberti

Kalya: il primo fantasy targato Bugs. Una sfida ai manga?

Il primo numero di Kalya è scritto da Luca Lamberti e Leonardo Cantone, creatori del personaggio, e disegnato dallo stesso Lamberti. Si tratta di un albo molto introduttivo, com’è normale che sia, anche se riesce fin da subito ad immergere il lettore nella vicenda. Vengono presentati i Fondamenti, che saranno un arco narrativo importante nella storia (danno il sottotitolo alla testata) e ci vengono mostrati i protagonisti della vicenda.

Quello che colpisce fin da subito è l’estrema accuratezza dei disegni di Lamberti: il suo tratto è splendido, pulito, con la gabbia che letteralmente esplode nei momenti più d’azione. Il mondo di Theia (l’universo della saga) viene giustappunto accennato, ma appare splendido, enorme e vario. Iniziamo a vedere alcune creature (elfi e goblin) ma sappiamo già che ne vedremo molte altre.

Il progetto della Bugs appare enorme, forse più grande anche di Samuel Stern, che già era una saga di per sé molto ambiziosa.ù

Però, a differenza del “fratello maggiore” che si poneva in diretta concorrenza con una delle testate di punta della Bonelli, ovvero Dylan Dog, Kalya sembra voler lanciare la sfida all’universo manga, almeno sul mercato italiano.

Questo perché la tematica, lo stile dei disegni e l’intera operazione, appaiono come un tentativo di voler avvicinare un pubblico molto più giovane rispetto all’abituale target delle edicole.

Un nuovo fantasy a quasi dieci anni da Dragonero

Erano quasi dieci anni che nelle edicole italiane non compariva un fantasy, ovvero da quando la Bonelli aveva lanciato Dragonero, a posteriori il maggior successo degli ultimi anni da parte dell’editore milanese.

Kalya parte alla grande, gettando subito le basi per un primo episodio che si concluderà con il numero 2 in uscita a dicembre. I disegni sono splendidi, forse il punto più alto mai toccato dalla Bugs Comics, ed i personaggi, anche se appena introdotti, si rivelano interessanti, con un background tutto da scoprire.

Copertinista della serie è la sempre bravissima Elena Casagrande, ma il numero 1 si presenta in edicola con due versioni, infatti è presente anche la copertina della guest star Carmine Di Giandomenico.

Insomma, un grande inizio.

Voto: 8,5

Spazio all’autore

La copertina di Elena Casagrande

Il progetto di Kalya lo attendevo fin dal suo annuncio, perché seguo ormai da anni la Bugs Comics, che si rivela, anche in questo caso, come uno degli editori più interessanti ed ambiziosi del panorama italiano. Kalya presenta il suo mondo il grande stile e lo fa con un lucidità ed una freschezza che non vedevo dai tempi di Mercurio Loi. Il numero 1 è bello, diverte ed incuriosisce fin da subito. Personalmente l’ho trovato superiore al numero 1 di Samuel (che è un fumetto che adoro, ma che al suo esordio mi aveva lasciato qualche dubbio, poi sopito con il passare dei numeri). Promosso alla grande. Avanti così, Bugs.