La creatura perfetta è un vero e proprio viaggio ambienta tra gli anni ’40 e ’70 e che tocca molti luoghi. Tutto ha inizio in Norvegia e troverà una sua conclusione a casa nostra, in Italia. Questo volume segna l’esordio nel mondo del fumetto per Alessandro Marmorini e Sindi Abazi, visto il buon risultato crediamo che sentiremo parlare ancora di questi due autori.
Lui, dal passato ricco di donne e di fantasmi, ex pugile, soldato nella Seconda guerra mondiale, adesso è un miliardario irrequieto, con in testa la febbricitante idea fissa di creare uno spettacolo che il mondo possa ricordare negli anni a venire.
– Trama dell’editore
Quando incontra lei è folgorato. Capisce subito che solo lei potrà dare corpo al suo sogno folle, solo lei potrà essere la sua creatura perfetta. Ma lei non è affatto come le altre, e la storia della loro improbabile relazione sarà un incessante vortice di emozioni.
Graficamente interessante, lo stile di Sindi Abazi ricorda, per certi versi, quello di Stefano Turconi e difatti entrambi i disegnatori hanno uno stile morbido, delicato e dolce, il classico stile disneyano. La storia per ovvi motivi, cui l’autore spesso ha tenuto a sottolinearlo, è di pura fantasia, o meglio è in gran parte di pura fantasia. La balena Golia e questo fantomatico impresario sono realmente esistiti ma le vicende reali sono ben diverse da quelle raccontate da Marmorini. Per darvi un’idea vi lasciamo un vecchio articolo scritto su Torinotoday.it
Il connubio sceneggiatura e disegna è un qualcosa di incredibile. Non riusciamo ad immaginare la storia scritta o disegnata diversamente, così come la scelta dei colori risulta assolutamente azzeccata. Il rischio di creare una storia troppo bambinesca era davvero alto ma così non è, la narrazione emoziona e colpisce il lettore in ogni singola tavola.
Spazio all'autore: Una storia semplice, dolce e che farà sognare ogni lettore. I disegni sono incredibili, la storia non annoia mai e non risulta mai scontata. Una lettura fuori dalla classica confort zone di racconti che leggo solitamente. E' stata una piacevole sorpresa. – Andrea – World Wide Nerd