Land of the dead – Recensione

Uscito nelle fumetterie e librerie sul finire di Marzo Land of the dead è stata una dell’opere più intriganti che abbiamo letto in questi primi mesi del 2024.

Brian McDonald delinea una storia di narrazione e mostra al lettore come le migliori storie attirino il nostro più vero istinto biologico: la necessità di sopravvivere. I lettori vedranno come diverse forme di sopravvivenza – fisica, emotiva, spirituale – informano l’arco dello sviluppo del personaggio in un modo che li rende più complessi e avvincenti. E come la trama e le circostanze devono poi costringere il tuo protagonista ad affrontare il suo peggior incubo. L’arte elettrica di Toby Cypress guida il lettore attraverso gli inferi, visualizzando ogni capolavoro narrativo e dando vita alle idee.

– Trama dell’editore

Land of the Dead va ben oltre l’essere un semplice fumetto. E’ una vera e propria Bibbia per chi vuole cimentarsi nell’arte della narrazione. Brian McDonald sfrutta la sua esperienza pluriennale come narratore, ha lavorato in diversi ambiti da quello cinematografico a quello dei fumetti, raccontando una storia dove i personaggi vengono costruiti e decostruiti in continuazione.

Questo racconto di sopravvivenza prende in esame non solo la mera sopravvivenza fisica dei personaggi ma analizza in toto tutti gli aspetti che, in una situazione apocalittica, un uomo dovrebbe e potrebbe dover affrontare. Difatti grazie all’evoluzione psicologica, fisica, emotiva e religiosa i personaggi cambiano, maturano e talvolta regrediscono.

La ciliegina sulla torta sono i disegni di Toby Cypress. Un tratto onirico e sporco che rende questo racconto ancora più unico. Il mix che si crea tra l’arto di Cypress e l’oratoria di di Mcdonald lascia il lettore incredulo e meravigliato.

Land of the Dead è una storia unica nel suo genere, un’opera complessa e stratificata. Un racconto difficile da spiegare ma facile da amare.