Lanterna Verde Terra Uno – Recensione

L’universo Terra Uno nel 2018 si è arricchito di un altro eroe, la Lanterna Verde Hal Jordan, con il primo volume, riproposto da panini comics alcuni mesi fa. A questo primo volume ha fatto seguito il secondo, che completa la saga, uscito per Panini Comics quasi 2 anni fa. Come sappiamo la cosmologia DC si fonda sul concetto particolare di multiverso, secondo quanto inizialmente ideato da Grant Morrison nella serie Multiversity. Quindi, a Terra-Prime, l’universo che siamo abituati a conoscere, vengono affiancati altri universi tra cui quello di Terra Uno. Qui gli eroi classici DC vivono in un mondo molto più vicino al nostro con delle origini aggiornate che permettono di avvicinare nuovi lettori ai fumetti DC.

Nuove origini

Harold Jordan è un astronauta in missione nello spazio con la sua squadra, per prelevare alcuni materiali utili alla Terra per la produzione di tecnologie. Quindi casualmente Hal riesce a trovarsi di fronte all’anello e ad entrarne in possesso (diversamente dalle origini che conosciamo in cui è l’anello che sceglie la lanterna perché ritenuta “degna”). Il morente Abin Sur aveva dato la vita per difendere il corpo delle lanterne verdi dalla minaccia dei Manhunter. Ormai da 350 anni il corpo delle lanterne verdi non esiste più, spazzato via proprio dai Manhunter, robot senzienti aventi come scopo l’estinzione di tutte le lanterne dell’universo. Dopo la carneficina ai danni del corpo della lanterne verdi, il pianeta OA, sede della batteria centrale che fornisce l’energia agli anelli, è stato occupato dai Manhunter. Essi hanno schermato la batteria centrale, in modo da indebolire definitivamente gli ultimi guerrieri di smeraldo sopravvissuti.

Spetterà proprio ad Hal cercare di fondare nuovamente il corpo delle lanterne verdi per sconfiggere i Manhunter, mentre altre forze tramano nell’ombra cercando di istituire un altro corpo: quello delle lanterne gialle.

La minaccia delle lanterne gialle

Il secondo volume è incentrato sulla minaccia delle lanterne gialle. La storia ci narra come dapprima i guardiani fondarono il corpo delle lanterne verdi una servizio di ordine spaziale universale, per ristabilire equilibrio in tutto l’universo. L’imprevedibilità di alcune lanterne ha però portato i guardiani di OA a ricorrere ad altri portatori di pace per servire e proteggere, che sostituissero i guerrieri di smeraldo dopo averli sterminati. Tuttavia, la ribellione dei robot non si è fatta attendere e ha portato gli oani e le lanterne verdi all’estinzione. L’ultimo guardiano sopravvissuto, non abbandonati i propri sogni di ordine e protezione universale, ha deciso quindi di fondare un nuovo corpo più potente di tutti quelli precedentemente creati: le lanterne gialle.

Qui si rivedono alcune similitudini con le storie sulle lanterne verdi che siamo abituati a conoscere, come l’abbandono del corpo della lanterne verdi di Sinestro per congiungersi con il neonato corpo basato sul colore giallo. Sarà inevitabile lo scontro tra le lanterne verdi, guidate da un Harold Jordan ora adorato sulla Terra da tutti e conosciuto anche in gran parte dell’universo, e le potentissime lanterne gialle, nuovi portatori di pace, sebbene con metodi molto discutibili.

Voto: 6.5

Spazio all’autore

La storia ideata da Corinna Bechko è molto piacevole e scorrevole, merito della sceneggiatura non prolissa e intervallata da ottime splash page di Gabriel Hardman, che con il suo tratto sporco dimostra di trovarsi molto a suo agio con le ambientazioni spaziali. Rimane sempre il dubbio su quello che sarebbe potuto essere se si fosse osato di più, come troppo spesso accade per gli autori che si cimentano nella produzione di fumetti sulla Lanterna Verde. Purtroppo al momento la volontà è quella di fermarsi a questi due volumi, quindi non seguiranno ulteriori volumi a continuare la saga che è sì autoconclusiva, ma non precludeva la sceneggiatura di nuovi archi narrativi volti all’espansione delle storie delle lanterne di questo universo.