Nel panorama fumettistico moderno ci sono delle coppie di autori che, in combinata, donano a noi fortunati lettori delle opere uniche. Il fumetto in analisi in questa recensione fa parte di quel gruppo di opere uniche.
Stiamo parlando di “Le vacanze di Donald”, volume della collana Disney Collection, un’opera di un duo magnifico.
Questi sono Frédéric Brrémaud e Federico Bertolucci. Due mostri, in senso assolutamente positivo, che sfornano perle una dietro l’altra. Basti pensare a Love e Brindille (editi in Italia da Saldapress). Questa piccola chicca non è da meno.
Le vacanze di Donald è un’opera tanto semplice quanto complessa, tanto minimale quanto elaborata e capace di stupire.
La trama è qualcosa d’altri tempi: Paperino, stanco della vita di città (meglio dire frustrato), decide di prendersi una bella vacanza in mezzo alla natura. Semplicissimo.
Seguiremo le vicende del papero più famoso della nona arte in mezzo ai boschi, alle prese con ogni tipo di disavventura: tra api, orsi, castori e due personaggi noti al mondo Disney: Cip e Ciop.
Sono due le parole chiave per inquadrare al meglio l’opera: “sfortuna” e “muto“.
La prima è chiara e diretta. Una delle particolarità di Paperino è proprio quella di essere sfortunatissimo. Questa storia ovviamente non fa eccezione. La seconda è un riassunto velocissimo di quello che ci troveremo di fronte nel momento di aprire il volume: un’opera muta, senza nessun balloon. Onomatopee escluse, non c’è nessun personaggio che pronuncia alcuna parola.
Una storia, come già detto, semplice: un chiaro omaggio ai corti Disney degli anni ’50. In primis, grazie ai disegni e allo scorrere delle vignette. Ogni vignetta è perfettamente funzionale alla successiva, il flusso di “lettura” è rapido e sembra di guardare realmente un cartone animato.
In secondo luogo, l’outfit di paperino: non ha il classico papillon rosso, anzi indossa quello nero, come nei cortometraggi.
Bella edizione, ovviamente, quella proposta da Panini in questa collana. Piccola nota, apprezzati i bozzetti finali di Bertolucci, con qualche riga di spiegazione in affiancamento.
Voto: 7
Spazio all’autore
Ogni tanto ci sta “staccare” e tornare bambini. Questo volume fa esattamente questo: ci fa tornare piccoli, e ci fa ammirare con occhi diversi le peripezie di questo papero che tutti amiamo e in cui un po’ tutti ci rivediamo