Leo – Recensione

Giunto sul catalogo Netflix il 21 Novembre, il film d’animazione diretto da Robert Marianetti, Robert Smigel e David Watchtenheim è una commedia musicale che vede come protagonista Leonardo, un’adorabile e saggia lucertola di 74 anni che però preferisce farsi chiamare Leo per evitare confusioni con l’omonimo personaggio delle Tartarughe Ninja. Nel doppiaggio originale il simpatico rettile è interpretato da Adam Sandler, che è anche sceneggiatore della pellicola, mentre in quello italiano troviamo un bravissimo Edoardo Leo.

La storia ha inizio tra le mura di una quinta elementare della scuola di Fort Myers, dove Leo ed il suo amico Squirtle si trovano ormai da moltissimi anni. Dall’interno della loro teca, adagiati nella loro comfort zone e nelle loro abitudini, hanno visto crescere e passare frotte di scatenati ragazzini senza mai accorgersi però dell’effettivo trascorrere delle giornate e del tempo. Fino a quando, durante una riunione di classe con i genitori, Leo coglie l’agghiacciante informazione che le lucertole possono sopravvivere al massimo fino a 75 anni. Terrorizzato inizia a fare dei conti e scopre che, secondo questa notizia, gli resta solamente un anno da vivere.

Un animo buono e sognatore

Inizia quindi a pensare a tutto il tempo sprecato dentro quel terrario senza aver mai vissuto realmente e senza aver mai realizzato il benché minimo sogno. Anche il semplice procurarsi del cibo cacciando all’aria aperta, oppure il poter corteggiare una compagna, o anche vedere il parco nazionale delle Everglades sono desideri impossibili da realizzare rinchiuso in quella struttura di vetro. Così sfruttando un compito in classe, avente come scopo il responsabilizzare gli alunni, inizia a rapportarsi con ciascuno dei componenti della classe vedendo in ognuno di loro una possibilità di fuga verso la libertà. Ma parlando con questi ragazzini scopre il loro lato timido, insicuro, pieno di incertezze e fragilità e non si sente di abbandonarli. Quindi, pur avendo la possibilità di scappare, decide di restare accanto a loro per sostenerli ed aiutarli ad affrontare i vari problemi correlati alla giovane età.

Semplice, divertente ed efficace

La trama di Leo è molto semplice, ma resa incredibilmente spassosa sia dallo spirito buffo, dinamico ed altruista della lucertola, che dal rapporto che Leo ha con il suo amico tartaruga. Senza mai cadere nelle eccessive banalità ci indirizza in modo chiaro verso due riflessioni principali. La prima correlata appunto al tempo che passa e a quante giornate sprechiamo dietro ad attività inutili che tolgono spazio a desideri e persone che realmente meriterebbero un po’ del nostro tempo. La seconda è legata invece al rapporto con i diversi personaggi e mette in evidenza quanto a volte sia importante ascoltare e comprendere gli altri e quanto basti essere semplicemente sé stessi per trovare la felicità nella vita.

Spazio all'autore: Leo è un film d’animazione lineare, allegro e riflessivo che scorre piacevolmente senza il minimo intoppo. La semplicità è la chiave della sua riuscita e le risate sono garantite grazie ad un protagonista convincente che riesce a tirare fuori il meglio da qualsiasi situazione e con la quale si riesce perfettamente ad empatizzare. Fondamentale anche la presenza dell’amico Squirtle, che agisce come perfetta spalla nella riuscita di tutte le gag. Andrea – World Wide Nerd

7
von 10
2023-11-28T09:00:00+0000