Life – Vivere per Vivere – Recensione

Il dolore è quella sensazione che inevitabilmente associamo al male. Esso è cattivo o almeno è ciò che la nostra mente ci porta a credere ma allo stesso tempo, nel modo più contorto, il dolore può essere sollievo per altro dolore.
Il dolore fisico è sopportabile, ma il dolore psicologico, purtroppo non lo è.
Puoi lacerare la pelle, poi pian piano si cicatrizza ma se laceri l’animo, poi come lo sistemi?
È in questi casi che il dolore fisico può essere da sollievo al dolore mentale.

Il confine tra inferno e paradiso può essere sottile come il filo di una lama.

Questo è Life – Vivere per Vivere, un manga ricolmo di dolore ma anche di forza, un’opera che ci mostra il lato più marcio dell’umanità ma anche una via d’uscita da tutto ciò, firmato da Keiko Suenobu.

Il desiderio più grande di Ayumu era di essere ammessa nello stesso liceo in cui voleva entrare l’amica Yuko. E fu così che cominciò tutto… All’inizio era solo un modo per tenersi sveglia mentre studiava. Poi, quando insorsero dei problemi con Yuko, divenne l’unica maniera possibile di allontanare il dolore. E, senza accorgersene, Ayumu iniziò a ricorrere un po’ troppo spesso a quell’espediente…

– Trama dell’editore

Il tutto è condito da un divenire di eventi estremamente crudo e duro capace di far insorgere nei protagonisti la vera essenza della cattiveria umana, portando gli animi nell’oblio più totale in una battaglia di dolore continuo.

L’autrice ci pone davanti temi pesantissimi ed estremizzati all’ennesima potenza come il bullismo, la depressione, lo stupro e l’autolesionismo mostrandoci la vera purezza dell’odio.

Una denuncia sociale

L’opera è una vera e propria denuncia sociale al sistema scolastico giapponese che, spesso, prende troppo sottogamba il bullismo (o ijime) giustificando le violenze fisiche e psicologiche come un semplice sfogo dallo stress. In questi casi la vittima è incapace di proteggersi e di denunciare il tutto per paura di ritorsioni, mentre il gruppo si focalizza in una vera e propria persecuzione inducendo spesso la vittima al suicidio.

L’autrice denuncia anche il comportamento dei genitori che, pensando vada tutto bene, non si preoccupano di cosa potrebbe realmente accadere tra le mura scolastiche, puntando addirittura il dito contro i propri figli davanti alle avversità, reputandoli deboli.

Life racconta la vita, incentrandosi sulle difficoltà che spesso ci vengono poste mostrandoci come sia semplice cadere nell’oscurità più totale.

La Suenobu ci spiattella senza peli sulla lingua quanto la mente umana possa essere malata e perversa, e di come un’amicizia sincera possa essere una salvezza per l’animo.

Nonostante tutto il buio, uno spiraglio di luce esiste; basta solo volerlo e cercarlo.

La caratterizzazione dei personaggi

Un punto forte dell’opera è la dettagliata caratterizzazione dei personaggi, chiunque nell’opera ha un proprio scopo e un senso ai fini della storia. Tutti loro sono impostati secondo una logica e ognuno ha un motivo che li spinge a comportarsi in un certo modo.

I flashback e le varie backstory sono fondamentali e portano inesorabilmente il lettore ad empatizzare con i vari protagonisti.

L’edizione italiana

L’edizione curata da Planet Manga è a dir poco pessima. L’opera presenta il classico formato “sottiletta” tipico dei primi anni 2000, pertanto risulta abbastanza stantia e penalizzante per un capolavoro del genere.

Una nuova edizione è assolutamente necessaria ma le speranze di ciò sono quasi nulle e l’unico modo per godersi la lettura è tentare la fortuna nell’usato, ma spesso risulta introvabile anche lì.

Uno sguardo al mangaka

Keiko Suenobu nasce a Kitakyushu, nella prefettura di Fukuoka, il 23 marzo del 1979. Conosciuta inizialmente in Italia per la pubblicazione da parte di Planet Manga del volume unico Vitamin. L’apprezzamento a quest’opera spinge la casa editrice ad acquisire la sua prima opera e, per ora unica, opera “lunga” pubblicata dalla mangaka: Life – Vivere per Vivere. Quest’ultima, quasi unica nel suo genere narra di un argomento molto delicato come l’autolesionismo.

Nel Sol Levante, la Suenobu si è fatta conoscere proprio per le tematiche forti narrate in Vitamin e Life.

Il suo stile non è molto dettagliato, ma sa rendere alla perfezione i sentimenti crudi e il dolore dei suoi personaggi con opere ricche di denunce sociali rivolte al fin troppo duro sistema scolastico giapponese che induce gli studenti ad uno stato di stress e ansia sociale provocando shock psicologici da non sottovalutare. Pertanto l’autrice ha deciso di rappresentare queste realtà che, purtroppo, sono molto comuni tra i giovani.

Tra le altre opere pubblicate dall’autrice, ma ancora inedite in Italia, ricordiamo: Happy Tomorrow, Limit, Hope e Ochitara Owari

Spazio all'autore: Ho apprezzato tanto i temi utilizzati dall'autrice capaci di dare al lettore tantissimi spunti di riflessione mostrandoci come la vita può essere dura e instabile ma nonostante ciò, uno spiraglio di luce esiste e va trovato per sopravvivere. La vita è unica e va vissuta a pieno, altrimenti sarebbe un'esistenza vuota… Francesco – Crea.tivedreamer

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2023-11-09T17:00:00+0000