Loki 2 – Ep. 3 – Recensione

Un episodio davvero denso di eventi e rivelazioni, con numerose trame e vicende personali che intrecciano l’una con l’altra. La seconda stagione di Loki continua a mantenere alti i suoi standard: nel rivelare poco a poco le origini di Colui Che Rimane, la puntata esplora con uno sguardo più corale rispetto alla precedente stagione i caratteri, le personalità e i desideri di tutti gli altri personaggi. Ognuno con un preciso obiettivo, cercheranno di piegare il corso del tempo – e suo creatore – alla propria volontà.

Plasmiamo il nostro futuro

Victor Timely è un inventore. La leggera balbuzie, l’atteggiamento un po’ impacciato e molto cortese, nascondono la mente di un furbo truffatore, pieno di brillanti idee, ma pochi mezzi per realizzarle. Tra queste il prototipo di un telaio temporale, la macchina adibita alla gestione di tutte le ramificazioni della Sacra Linea Temporale. Un meccanismo cardine per la TVA, che ora rischia di esplodere da un momento all’altro con conseguenze inimmaginabili. Al fine di impedire la distruzione del loro mondo Loki e Mobius si mettono sulle tracce di Miss Minutes, nella speranza che l’IA possa bypassare i controlli e della macchina per potenziarla. Fuggito con Ravonna Renslayer, il piccolo orologio parlante sembra avere un piano ben preciso in mente per ripristinare l’equilibrio andato perduto.

Un episodio davvero ben riuscito, che getta le basi per numerose congetture sui futuri avvenimenti della serie. Contribuisce moltissimo la scelta, obbligata in un certo senso per evitare inutili ripetizioni, di concentrarsi maggiormente sui personaggi secondari apparsi nella prima stagione, dando loro modo e spazio e per esprimersi e farsi conoscere: il desiderio di potere e di controllo di Ravonna; le incertezze di Mobius e le conseguenze delle sue scelte; il destino di Viktor – forse già scritto oppure no – e le vere intenzioni di Miss Minutes, che si rivela essere molto più inquietante e manipolativa di quanto non avesse fatto intendere all’inizio.

All You Need Is Love

Così cantavano i Beatles nel 1967, in un messaggio di pace e amore universale verso il mondo. Ma quando l’amore diventa ossessione la musica cambia radicalmente. Il sentimento che Miss Minutes ha sviluppato per Colui Che Rimane nel corso dei secoli, si è trasformato in qualcosa di morboso e non è ancora possibile prevedere con esattezza che conseguenze avrà questo risvolto a dir poco inaspettato sulla storia. Conosciuta in origine come semplice assistente delle attività della TVA, la piccola IA sta lentamente dimostrando di essere qualcosa di molto diverso da un mero personaggio di contorno addetto alla gestione degli archivi.

Approfondendo il suo stretto legame con Colui Che Rimane, Miss Minutes ci appare sotto una luce nuova, molto più pericolosa e disturbata, capace di piegare gli eventi alla propria volontà. Un’IA che dopo essersi sviluppata in maniera autonoma, ha preso sempre più coscienza delle sue capacità di espressione e dei suoi desideri, sviluppando un attaccamento malato verso il suo creatore e il desiderio di essere più di un semplice programma privo di un corpo fisico. Che sia dunque lei la vera minaccia all’interno della storia?

Dove tutto è cominciato

Ogni cosa ha un suo principio, incluso l’uomo alla fine del tempo. Victor Timely è stato condotto su una strada che non gli apparteneva e sebbene ciò sia accaduto in maniera forzata, forse è esattamente così che tutto doveva andare. Nella Chicago del 1868, un giovane riceve un libro che cambierà le sorti del suo futuro, donatogli dal fato o da un giudice corrotto in cerca di potere, disposta a tutto per mantenere l’ordine. Jonathan Majors regala nuovamente un’interpretazione perfetta, rendendo appieno la psicologia di un sognatore, ma ben consapevole delle difficoltà e delle dei capricci del mondo che lo circonda, disposto a plasmare il futuro a sua immagine e somiglianza, con fiducia nelle proprie capacità e qualche piccolo trucco.

Un personaggio che alla luce degli ultimi avvenimenti ha molto da scoprire sul nuovo mondo che lo aspetta: seguirà il suo percorso o sarà vittima degli eventi?