Medalist 1: com’è il nuovo spokon di J-pop?

Questo manga, in 3 anni di pubblicazione, ha vinto svariati premi, ma di questo abbiamo già parlato nell’articolo d’annuncio del titolo. Accolto come una rivelazione dello spokon di ultima generazione, tratta di uno sport molto popolare in Giappone: il pattinaggio di figura. Il primo volume è stato pubblicato il 24 Maggio 2023 in Italia. Quindi: com’è? Merita i premi vinti? Ci troviamo di fronte ad un capolavoro? Vale la pena dargli una chance?

Ovviamente le domande sono provocatorie, è ancora presto per dirlo. Dal primo volume non si può giudicare un’opera che conta già 8 tankobon in madrepatria, ma possiamo comunque fare un bilancio dell’esordio. Capire i punti di forza e i punti deboli dell’opera.

Prime impressioni

Già il primo volume mette molta carne al fuoco. Apprendiamo subito diverse informazioni biografiche sui due protagonisti: Tsukasa e Inori, lasciando però molti punti oscuri che verranno, speriamo, svelati nel corso della serie. I profili psicologici sono ben approfonditi: si fa leva sull’empatia per i nostri eroi, che hanno intrapreso la strada dell’agonismo troppo tardi secondo gli standard, con la conseguente frustrazione nel vedere i propri coetanei più avanzati nella scalata verso il professionismo e la difficoltà ad emergere in un mondo di competizione sfrenata e colma di talenti come quello del pattinaggio di figura, una disciplina molto in voga in Giappone, che ha sformato molti diamanti, seconda solo alla Russia, del pattinaggio mondiale: dal GOAT Yuzuru Hanyu a Yuma Kajiyama o Shoma Uno.

L’inadeguatezza è un leit motiv che ci accompagna per tutto il primo volume, resa agrodolce dal rapporto di empatia e complicità tra il 26enne Tsukasa e la sua allieva Inori, 11 anni. Uniti da storie simili, si fanno forza a vicenda, cercando entrambi di riuscire nei propri intenti: sfondare nel mondo del pattinaggio di figura. Emerge come la competizione sfrenata, la costanza che sfiora l’ossessione e soprattutto il denaro per poter sostentare la propria carriera siano componenti importanti che procurano non poca pressione e ansia nei personaggi. Certo, non mancheranno le forzature per far procedere speditamente la trama, ma nel complesso il manga funziona.

A livello di tratto, ci troviamo chiaramente di fronte all’espressione più chiara dell’utilizzo del digitale. Siamo distanti anni luce dal tratto dei grandi classici del genere, però si difende. Il tratto è generalmente pulito, sporcandosi negli attimi di concitazione sia fisica che psicologica dei personaggi. Nulla di clamoroso, in generale, non particolarmente originale o mai visto, ma sicuramente accattivante, in linea con gli alti standard del manga moderno.

Il responso?

Perché leggerlo quindi? Cos’ha di speciale? Dov’è il motivo dei premi? Potrà sembrare stupido, ma è maledettamente commuovente. Parla alla nostra generazione, una generazione di giovani che non sanno cosa ne sarà della propria vita. Non sanno se i propri sogni si realizzeranno, in un mondo che sembra in ogni modo remare contro le nostre aspirazioni. Che sembra non concederci le possibilità. Che i successi siano sempre degli altri. Per i più grandicelli tra noi, è quasi impossibile non sentirsi o esserci sentiti, almeno per un periodo della nostra vita come Tsukasa.

Si dice sempre una cosa dei grandi spokon: non importa che non ti piaccia o interessi lo sport in questione. Resterai incollato al manga ugualmente. E questo è il caso, questo è stato il caso di Rocky Joe, Slam Dunk, Real (scomodiamo mostri sacri, ma non sono termini di paragone). Non possiamo sapere cosa ne sarà di questo manga, se siamo di fronte ad un diamante grezzo o un pezzo di vetro. Siamo però certi che ci sia qualcosa, si intravede un potenziale che aspettiamo fiorisca. Questa è la speranza e sarebbe un peccato il contrario. Siamo ottimisti, ma con cautela. Alcune forzature, che non spoileriamo, non ci hanno convinto in pieno, ma nulla di grave, tranquilli. Non ci resta che aspettare il secondo volume e vedere come evolverà la situazione.

Medalist: Un buon inizio. chissà come andrà a finire. Certamente non prevediamo che si attesterà nell'olimpo del genere, ma chi lo sa. Potrebbe stupirci. Intanto mette delle buone basi. Certo io mi sono commosso, perché mi rivedo molto in Tsukasa, per certi versi. Ma cerco di essere il più oggettivo possibile, valutando imparzialmente pro e contro. Insomma ragazzi vale la pena comprarlo, come pensavo. Francesco – Manwё

7.5
von 10
2023-07-11T16:00:00+0000

Francesco - Manwё
Francesco - Manwё
Articoli: 9