Mickey 17- Recensione

Mickey 17, film del 2025 per la regia del vincitore dell Oscar per Parasite Bong Joon-oho ritorna con un film fantascientifico commedy. Sarà stato in grado di aver fatto di nuovo centro?

Un Mix quasi perfetto

Mickey 17, è un film diretto con intelligenza da un regista capace di intrecciare satira e critica sociale, che cattura l’attenzione grazie a un mix di humor surreale, riflessione esistenziale e un cast di alto livello. La pellicola, ambientata in un contesto fantascientifico, segue le vicende di Mickey, interpretato da Robert Pattinson, che si distingue per un’interpretazione diversa dal solito e fuori dagli schemi. Pattinson dà vita a un “tontolone” sacrificabile, un uomo qualunque, un sacrificabile. Buffo anche il fatto che faccia un accento che richiama in modo esilarante il timbro nasale e buffo di Paperino, conferendo al ruolo un’originalità disarmante. Mickey è un expendable, un individuo che viene “ristampato” ogni volta che muore, una premessa narrativa che apre la porta a una serie di esperimenti e situazioni al limite dell’assurdo, tutti funzionali al progresso della missione di una nave spaziale diretta verso Nilfheim.

A comandare questa nave troviamo Marshall, interpretato da un Mark Ruffalo sopra le righe, la cui performance è tanto caricaturale quanto efficace.
Il suo personaggio, con atteggiamenti e maniere che ricordano certi politici contemporanei, un simbolo di potere autoritario a cui l equipaggio pone assoluta fiducia e che amplifica la vena satirica del film. Ruffalo si muove tra l essere sopra le righe ad avere un ruolo goffamente autoritario.Al suo fianco la moglie, interpretata da Tony Collette, che ha una sorta di venerazione per il marito quanto per le salse.

Cosa si prova a morire?

Il film, non si limita a essere una commedia fantascientifica. Il regista pone una riflessione profonda sulla condizione umana: chi sono gli alieni, se non noi stessi, in un pianeta già abitato da creature. Ed è un peccato che non si vada a fondo di una questione assai interessante.

La tematica della morte permea l’intera narrazione, esplorata attraverso le ripetute morti e “resurrezioni” di Mickey. Cosa significa morire, e cosa si prova a farlo più e più volte? Un quesito che tutti a bordo dell’astronave avranno il dubbio di chiedere ma Bong non offre risposte definitive, ma lascia che lo spettatore si interroghi insieme al protagonista, creando un’esperienza emotiva che oscilla tra il divertimento e l’inquietudine. La paura della morte, il senso di perdita e la confusione dell’identità emergono.

Uno degli aspetti più apprezzabili di Mickey 17 è la capacità del regista di unire una critica sociale pungente a un’ironia ricercata ed efficace . La società rappresentata nella nave spaziale diventa uno specchio deformato della nostra. Gli esperimenti condotti su Mickey e la sua natura di “riproducibile”, sembrano un commento implicito sulla disumanizzazione e sull’utilitarismo.

Visivamente, il film è eccezionale come l ottima regia e la fotografia non è da meno. Carine anche le musiche ma è la bravura del regista a dare il ritmo giusto ad un film che dura più di due ore, dove oggi si fa veramente fatica a superare i 10 minuti.

In definitiva, Mickey 17 è un film audace, dark commedy ed intelligente. L’interpretazione di Pattinson, con quel suo accento da Paperino che strappa più di un sorriso, si incastra perfettamente in un racconto che parla di alienazione, morte e sacrificio, il tutto con una dose di ironia. Ruffalo, con il suo Marshall esagerato e carismatico, aggiunge un ulteriore strato di complessità. È un’opera che diverte, fa riflettere e forse è un peccato che alcuni temi non vengano esplorati fino in fondo, ma alla fine Bong Jon Hoo dimostra come la fantascienza possa essere uno strumento potente per esplorare non solo mondi lontani, ma anche le profondità della nostra stessa umanità.


Spazio all'autore : Dirò la verità a me Paradite non era mai piaciuto fino in fondo anzi l'avevo trovato noioso cosa che invece non mi è capitato con Mickey17 che ho trovato intelligente satirico e che mi ha fatto veramente riflettere, ma anche confuso inizialmente da un peccato però che il tema Della religione e degli alieni, noi, non venga totalmente esplorato. Simone – Leviatano

8
von 10
2025-03-13T17:00:00+0000