Moriarty the Patriot: la fine di un’epoca di orrori

Le luci si abbassano, l’orchestra accorda gli strumenti, si alza il sipario.

Londra, cuore dell’Impero Britannico nel XIX secolo. La city per eccellenza, simbolo di sviluppo, nobiltà ed eleganza, è il palcoscenico dove un regista d’eccezione dirige quello che sarà l’atto conclusivo di un’era di ingiustizie.

Perché sebbene Londra si vanti delle sue avanguardie, a livello di distribuzione delle ricchezze, diritti e meriti, resta ancora intrappolata nella ragnatela di un sistema corrotto e classista.

Ma a tutto questo male c’è un rimedio, il suo nome è: William James Moriarty.

Trasformare il mondo in luogo giusto, non vuol dire però usare i giusti mezzi. La corruzione ormai è radicata all’interno della società. Il popolo, intorpidito da secoli di repressione e soprusi ha bisogno di essere scosso per riprendere coscienza.

I nobili, hanno perso ogni possibilità di redenzione. 

L‘ unica via percorribile rimasta è quella del crimine.

L’unica soluzione, il castigo. La morte.

Tuttavia dietro quelli che possono apparire freddi e sanguinari omicidi, si cela un piano più grande. Uno spettacolo a cui tutta Londra ha inconsapevolmente preso parte, pedina nelle mani dei Moriarty.

Perché il Signore del Crimine non è solo un individuo, è un’organizzazione, un’ideologia.

Un patriota che ha capito che affinché il cambiamento avvenga, c’è bisogno di unire e non dividere.

Allora perché non creare un nemico comune alle due classi, perché non essere tu stesso quel nemico?

Lo spettacolo è iniziato, ogni cosa procede come da copione. Persino l’arrivo in scena di un brillante detective quale Sherlock Holmes è stato pianificato.

Anzi la sua figura così irreprensibile, il paladino del bene che si muove seguendo la giustizia, è stata appositamente creata da William perché lui fosse l’eroe che avrebbe liberato Londra dal male. Che avrebbe eliminato Moriarty, il Signore del Crimine e dato vita ad una nuova era.

Moriarty the Patriot non è l’ennesimo remake dell’ iconica opera di Arthur Conan Doyle. Né la storia di Sherlock Holmes dal punto di vista del suo antagonista.

Quella che si snoda davanti al lettore, con tavole accuratamente dettagliate ed espressive, è un inno alla giustizia.

Non la bella parola con cui riempirsi solo la bocca, ma il tipo di giustizia per cui si è disposti a uccidere e farsi uccidere.

La giustizia dei Moriarty. Oscura, calcolatrice, sanguinaria. Ma efficace.

Questa è la storia di un’organizzazione, di una famiglia, di un individuo, che hanno manipolato, ingannato, cospirato, ucciso, giurato e spergiurato… tutto per il bene del loro paese e del loro popolo.

Una storia di inganni dove i buoni sono i cattivi e i cattivi i migliori amici per la vita.

Quindi mettetevi comodi e ammirate l’atto finale di un’epoca di errori.

Questa è la storia dei Moriarty.

Spazio all’autore: Ciò che colpisce non è solo la trama sapientemente costruita, o la caratterizzazione e le motivazioni che spingono i personaggi. Ma come gli autori abbiano saputo creare, da una storia nota a tutti, qualcosa di assolutamente originale. Mara – Blugirl

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von 10
2023-02-17T10:00:00+0000

Mara - Blugirl
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