Il 21 novembre è uscito nelle sale italiane il nuovo film del regista premio Oscar Gabriele Salvatores, Napoli-New York, con Pierfrancesco Favino nel cast. La sceneggiatura della pellicola è tratta da un manoscritto ritrovato di Federico Fellini e racconta la storia di due città attraverso il viaggio clandestino di due ragazzini in un racconto che svela le difficili condizioni di vita dei più poveri.
“Napoli, 1946. In seguito a un violento bombardamento su Napoli, la piccola Celestina, già messa a dura prova da una vita piena di difficoltà, perde la sua casa. Lei e Carmine, uno scugnizzo pieno di risorse, decidono di imbarcarsi in un viaggio attraverso l’oceano, destinazione New York City.
Trama dell’editore
Là, Celestina spera di trovare sua sorella maggiore, che vive con il marito americano. I due giovani clandestini vengono però scoperti da Joseph Garofalo, il burbero commissario di bordo, e questo incontro cambierà sia il corso del viaggio che quello delle loro vite.”
In contemporanea con il prodotto cinematografico J.D. Morvan e Ste Tiraso raccontano l’epopea anche sotto forma di fumetto.
Il volto della povertà
Il fumetto funziona magnificamente. Partendo già con una sceneggiatura solida, vista la base di partenza di un certo Fellini, Napoli-New York racconta e rappresenta le drammatiche condizioni che gli italiani, più precisamente a Napoli, vivevano nel periodo della guerra. Le tavole sono ricche di dettagli che rivelano, ad un occhio attento, la quotidianità a 360°, la quale non può essere presa direttamente in considerazione nel corso della narrazione, ma che coi disegni viene comunque rappresentata.
Vogliamo citarvi solamente, giusto come esempio, il momento il cui Celestina, scappando da un gruppo di ragazzi, si tuffa in mare. In una vignetta vengono fatti vedere diversi corpi annegati coi piedi nel cemento. Un esempio delle diverse sfumature di malavità.
“Questa è la storia di due città. Una che si trova nella vecchia Europa, l’altra che si cerca nel Nuovo Mondo… Una che marcisce, l’altra che fiorisce. Una fatta di storia e l’altra fatta di storie. Il nostro racconto comincia nella più antica. Una città che è stata oppressa, schiacciata, che ha sofferto mille morti. Ma che si è liberata, da sola.”
Il racconto ha inizio immediatamente dopo la liberazione di Napoli dagli invasori nazisti, nelle quattro giornate tra il 27 ed il 30 ottobre 1943. Per oltre metà volume siamo testimoni di questa Napoli, per poi passare alle condizioni degli immigrati dall’altra parte dell’Oceano. Un’intera splash page, come un interludio, è dedicata alla storia dell’immigrazione ad Ellis Island.
Da Napoli alle condizioni di New York, una terra di possibilità e promesse spesso non mantenute, di speranze e sogni infranti.
Napoli-New York è un perfetto affresco, narrato comunque con toni leggeri, delle condizioni degli immigrati italiani (ma non solo), verso l’America.
Spazio all'autore: Ho apprezzato moltissimo questa lettura, dall'aspetto grafico, dolce e delicato, alla narrazione, solida e scorrevole. – Davide – Riccidanerd