Nightwing: Caccia a Grayson – Recensione

Amicizia, azione, frenesia, velocità e dinamismo in un volume che prosegue l’epica avventura di Dick Grayson per proteggere la sua Bludhaven.

Azione senza tagli

La cosa che di sicuro colpisce di più di questo volume è la presenza di un intero capitolo composto da un piano sequenza, ovvero una scena di azione che si svolge senza alcuno stacco, tutta in un unica scena.
Questo primo capitolo, con una storia molto semplice (Dick e Barbara che salvano la loro cagnolina rapita da dei criminali), rappresenta un pò la dualità fra Dick Grayson e la maschera di Nightwing. Il primo è molto impacciato e il secondo deciso e quando qualcuno è un pericolo, non guarda in faccia a nessuno ed è subito pronto a rischiare la vita pur di salvarlo.
Questo primo capitolo non ha quindi una storia chissà quanto entusiasmante, ma quello che lo rende interessante sono tutte queste doppie splash page che Bruno Redondo ha realizzato in maniera sublime. Tavole ben costruite, con un’ottima regia soprattutto nelle scene più movimentate, che nonostante siano tutte dei piani sequenza riescono a non confondere il lettore.

Relazioni pericolose

La scelta di Dick di utilizzare i soldi lasciatigli in eredità da Alfred per combattere le ingiustizie che affliggono la città di Bludhaven, ha ovviamente messo i bastoni fra le ruote a Blockbuster che cerca di imporsi come nuovo boss, tanto che quest’ultimo fissa una taglia da 10 milioni di dollari sulla testa del giovane eroe.
Questa minaccia subita da Dick mette in pericolo anche le persone alle quali tiene di più, tant’è che si sente più sicuro quando indossa la maschera. La forte amicizia con Wally West e i Titans che vengono in suo soccorso e l’amore di Barbara lo aiutano a superare questo brutto momento. Ma ovviamente, le cose si complicano ulteriormente.

Gli ultimi due numeri di questo volume sono affidati al brasiliano Geraldo Borges che, con il suo tratto sintetico e le sue chine molto abbozzate, crea delle tavole che non fanno rimpiangere quelle di Redondo. Con il suo stile, Borges costruisce delle tavole forse anche più movimentate di quelle del suo predecessore, con delle gabbie diagonali che rendono il ritmo dell’azione quasi palpabile.


Spazio all'autore: Un volume che, come il precedente, ho atteso con trepidazione e che ho letto tutto d'un fiato grazie ad una storia energica che mi ha trascinato velocemente fino all'ultima tavola. Così velocemente da lasciarmi l'amaro in bocca al pensiero che dovrò aspettare ancora tanto per leggere il prossimo numero. Alessandro – Comic Books Passion

9
von 10
2023-03-30T09:00:00+0000