‘Tu mi hai risvegliato da un’eternità senza tenebre’.
Dentro questa bellissima frase tratta dal film vi è un po’ tutto ciò che rappresenta il nuovo remake di quella storia che al cinema diede il via alla lunga e variegata filmografia dedicata ai vampiri. Una storia d’amore e ossessione, ma anche di possessione e sacrificio.
Se nel 1922 Friedrich Wilhelm Murnau ci raccontava questa mostruosa creatura sotto un profilo più angosciante e intriso di terrore, nel 1979 Werner Herzog ci raccontava la stessa storia ma da un punto di vista più romantico e sentimentalista, nel 2024 (da noi nel 2025) Robert Eggers sforna un perfetto mix di entrambe le cose il cui risultato finale è un qualcosa di non totalmente originale ma ugualmente affascinante.
Come dichiarato dallo stesso regista, questo film rappresenta il sogno di una vita. A soli 9 il piccolo Robert ebbe il suo primo approccio a questo mondo grazie al film di Murnau, e a 17 anni diresse addirittura un intero adattamento teatrale. Questo film sarebbe dovuto uscire dopo l’esordio cinematografico avuto con The Witch (2015), ma a causa di molte vicissitudini produttive la pellicola in questione non vide la luce fino a poche settimane fa.
In poche parole, Eggers è profondamente legato a questa opera e tutto ciò si trova nell’estrema cura messa nel raccontare la storia e nel donarci un immaginario visivo a dir poco splendido. Ancora una volta il regista ha deciso di collaborare con il direttore della fotografia Jarin Blaschke che ci ha regalato delle inquadrature incantevoli, talmente tanto da poter essere trasformate in dei quadri da incorniciare.

Nonostante il risultato finale, a livello di percezione generale, non sia un qualcosa di nuovo, Eggers porta a casa un più che ottimo film con un cast di tutto rispetto del quale non si può non parlare.
A partire ovviamente da Bill Skarsgård nei panni di uno spaventosissimo Conte Orlok. Un nome una garanzia. Un attore che, anche nei peggiori film in cui è apparso, è comunque riuscito a dare un’ottima prova attoriale. Lo studio e la devozione mostrata dall’attore nelle varie interviste promozionali si riflettono tutte in questa nuova interpretazione di un vampiro che, a differenza della versione cinematografica elegante alla quale siamo stati abituati, qui è il male assoluto e la cui presenza, nonostante si veda poco all’interno del film, si fa sempre più forte e opprimente con l’avanzamento della storia.
Ma la vera protagonista assoluta è la magnifica Ellen Hutter interpretata da Lily-Rose Depp, il cui progetto realmente noto al quale ha partecipato è stata la serie The Idol (2023). Essendo una cosiddetta figlia d’arte, in quanto figlia del grande Johnny Depp, la sua presenza potrebbe essere considerata un caso di nepotismo ma non è affatto così. La sua è probabilmente l’interpretazione più intensa di tutto il film, qui si vede proprio l’impegno dell’attrice e non il solo zampino del padre come molti potrebbero pensare. Ogni gesto, ogni espressione, ogni cosa è tutto frutto della passione dell’interprete.
E come non citare il favoloso lavoro compiuto da Nicholas Hoult che fra Giurato Numero 2 di Clint Eastwood, il film di cui si sta parlando in questo momento e Superman di James Gunn in uscita a luglio, ha finalmente la possibilità di esprimere le proprie capacità in delle produzioni importanti e di grande calibro. Le sue espressioni di paura e terrore sono così intense che è come se uscissero dallo schermo e venissero trasferite allo spettatore per fargli provare le stesse cose che in ogni scene prova il personaggio di Thomas Hutter.
Passando poi ad Aaron Taylor-Johnson nei panni di Friedrich Harding, personaggio freddo ma che poi si rivelerà essere una persona con un grande cuore, che torna alla ribalta dopo quell’obbrobrio di Kraven – Il Cacciatore e a Emma Corrin, che di recente abbiamo visto in Deadpool & Wolverine nei panni della villain Cassandra Nova, nei panni della moglie Anna Harding.
Entrambi gli attori formano una gran bella coppia con un forte carisma e una grande intesa.
Si chiude in bellezza parlando brevemente dell’ormai leggendario Willem Dafoe nei panni del bizzarro Prof. Albin Eberhart Von Franz, un ruolo che sembra sia stato fatto apposta per lui. Sembrerà scontato e ad alcuni potrebbe dispiacere in quanto, giustamente, vorrebbero vedere l’attore inquadrato in altri generi e in altre interpretazioni, ma come fa il pazzo lui al giorno d’oggi riescono a farlo in pochi, se non addirittura nessuno.

Come già ribadito più e più volte, sebbene questo non sia il miglior lavoro di Robert Eggers, in fin dei conti questa nuova versione di Nosferatu esce fuori come un buon remake che rende giustizia ai suoi predecessori riuscendo addirittura ad arricchire e impreziosire la figura secolare del vampiro che da anni, in salse sempre diverse, riesce sempre a terrorizzarci ma anche ad affascinarci.
Spazio all'autore: Da grande amante del romanzo "Dracula" di Bram Stoker e da altrettanto grande appassionato del lavoro di Robert Eggers, ho tanto atteso questo film che in gran parte è riuscito a soddisfare le mie enormi aspettative. Anche se non è il mio film preferito del regista, rimane comunque un bellissimo film tra i più attesi da me per questo 2025. – Alessandro – Comic Books Passion