Nude model è un volume autoconclusivo, al cui interno troviamo tre storie brevi dall’autrice del famoso “Blue period”- Tsubasa Yamaguchi – serie ancora in corso, edita anch’essa da J-pop.
Questa raccolta è un esperimento narrativo per la mangaka che, a fine volume, spiega che una pubblicazione di questo tipo è sempre stata nei suoi piani, essendo un modo per conoscere più a fondo l’artista stesso. Dunque, la raccolta è rivolta espressamente a noi lettori, a chi già ama Tsubasa Yamaguchi e vuole esplorare più a fondo il suo mondo.
Le tematiche trattate sono diverse. In due dei racconti, l’autrice si “serve” dell’arte per esprimere le proprie opinioni e fornire spunti di riflessione. L’arte non è più il soggetto centrale, come accade invece in “Blue period”, ma diventa un pretesto per poter scandagliare criticità sociali legate al mondo adolescenziale e non, in ambiente scolastico e lavorativo. Nel suo insieme, questo volume risulta eterogeneo, l’ultimo racconto lascia al lettore un senso di disorientamento: a voi giudicare se sia una sensazione positiva o negativa.
Le tre storie

La prima ha un’ambientazione liceale, dal tono sfrontato, che racconta la relazione tra due compagni di scuola, Natsume e Momose. I due sono l’uno l’opposto dell’altro ed è l’arte a fare da collante per questa strana coppia. La storia mette in risalto la sensualità del corpo umano, tramite il ritratto di nudo dal vero.
Nella seconda, sempre con ambientazione liceale, l’autrice esterna il suo punto di vista su una delle problematiche sociali più diffuse: il body shaming. Tsubasa Yamaguchi, indirettamente, ci offre la sua sul tema utilizzando i suoi disegni, prospettive che condannano alcuni atti compiuti dai suoi personaggi, e corpi dalle linee morbide e sensuali che esprimono la loro bellezza in ogni forma e dimensione. All’interno della storia è affrontata anche di violenza, fisica e verbale: un mix di ingredienti che conferisce un tono drammatico, rendendo la lettura interessante.
La terza storia si differenzia dalle prime due, è la più lunga ed è presente un elemento fantasy. L’ambientazione è quella lavorativa, ci troviamo in un ambulatorio medico e la protagonista è una dottoressa neolaureata che soffre di emofobia. Si sviluppa una dinamica particolare con un vampiro, che le cambierà la vita e il modo di approcciarsi ad essa. Quello che lascia disorientati è il finale, indubbiamente inaspettato e con l’amaro in bocca.
Le tre storie sono godibili: come sempre, lo stile della Yamaguchi è indiscutibilmente interessante e personale. Offre inquadrature cinematografiche e tecniche di disegno sempre in linea con la sua narrazione, semplice ma allo stesso tempo diretta e sincera. Ciò che non dice espressamente, lo comunica con la sua arte, ed è evidente che sia preparata e competente in materia.
Spazio all'autore: Nude model è un’espressione dell’ecletticità dell’autrice, che oltre ad essere una bravissima mangaka è una straordinaria artista. A chi ha già letto "Blue period", consiglio sicuramente questo nuovo volume, a chi invece non conosce ancora Tsubasa Yamaguchi può sicuramente servire come punto d’inizio per farsi un’idea, ma non esprime al 100% il suo potenziale, per cui vi invito a recuperare, anche e soprattutto, la sua opera principale “Blue period”. – Andrea – World Wide Nerd