Un noir dai toni molto colorati
Uno dei pezzi pregiati del catalogo Disney +. Only murders in the building è un noir davvero interessante. Non manca nulla a questa serie per essere appellata come una delle migliori degli ultimi anni. Ovviamente nel suo genere. Infatti tra cast, location, trama e regia, si crea un perfetto incastro che la rende unica. L’antefatto è un omicidio avvenuto in un condominio. Poi dei condomini decidono di indagare e fare un podcast sull’accaduto. Non si comprende perché post pandemia in America spopolano i podcast, forse la noia, persino in And just like that ci sono i podcast, ma veniamo al dunque. Se un omicidio presagisce un intrigo e la presenza di un killer, nulla vieta che questo debba essere più una commedia che un dramma. Quindi un noir a colori? Andiamo con ordine. Dove si svolge il tutto, chi sono i protagonisti, sunto senza spoiler e cosa accadrà in seguito.
Dove
New York, teatro delle più belle favole del cinema e della tv, ogni marciapiede racconta una storia. Non c’è angolo di questa città che non meriti di essere ritratto, di giorno o di notte, per poi fare da palcoscenico a qualche racconto o storia come accade per Only Murders in the building.
Ci troviamo esattamente nell’Arconia Building (The Belnord Apartments in realtà). Siamo nell’Upper West Side di Manhattan, una zona residenziale la cui estrazione sociale media è abbastanza alta oltre ad ospitare artisti impegnati in varie arti è una zona considerata elitaria. In questa zona di Manhattan sono stati ambientati tantissimi film come Ghostbuster (Ivan Reitman), C’è posta per te (Nora Eprhon), Spider-man (Sam Raimi), Io e Annie (Woody Allen), per non parlare di Sex and city, How i met your Mother o Gossip Girl. Insomma l’Upper West Side piace, punto di partenza favorevole.
Le strade di questo quartiere sono perfette per inquadrature a campo largo o stretto, focus sui dettagli e passegiate tra Central Park, roof (tetti, ma fa figo dirlo in inglese) di vario genere perfetti per party e accidentali cadute, scale antincendio ed ingressi Vittoriani. Per non parlare degli interni, splendidi appartamenti neyorkesi di vario tipo, dall’eclettico al semplice, l’ordinato e l’artistico caos, stile industrial e classico passando dal moderno. Parole che non rendono giustizia ma che confermano che le set location di questa serie sono perfette ed affascinanti e giocano un altissima percentuale nella riuscita dell’intero progetto. Un quadro ha bisogno di una cornice idonea per mostrarsi nella sua totale bellezza, la cornice è infatti parte dell’opera.
Chi
I protagonisti sono tre, tre differenti e totalmente diversi occupanti il condominio. In due stagioni ne combinano delle belle ma riescono nell’intento di elevarsi a detective e risolvere i due omicidi che si verificano nel loro splendido condominio Arconia.
Lei
Selena Gomez, alias Mabel Mora è il soggetto femminile del trio. La sua storia è poco chiara, dai tratti volontariamente nascosti, solo pian piano nelle stagioni si apprende di più su di lei. Eredita un appartamento nell’Armonia e lo ristruttura. Nella prima stagione insieme agli altri due detective da un grandissimo contributo alle indagini e conosce personalmente la vittima, Tim Kono. Oltre ad essere la detective più giovane, la sua età la porta a comprendere meglio le dinamiche sottese al delitto. Misteriosa quanto solare il suo tocco femminile addolcisce il racconto. Nella seconda stagione si trova davvero nei guai ma riesce bene a districarsi. Solitaria e sfiduciata ricerca se stessa tra passato e presente in cerca della strada giusta per il suo futuro. Spesso le sue idee aiutano le indagini e sospingono il podcast che all’inizio fatica a trovare riscontro nel pubblico se non quello di alcuni fanatici dei crimini.
Lui
Steve Martin, Charles-Haden Savage ex attore (il famoso detective Brazzos di una vecchia serie tv anni 90), un po misantropo e ossessivo compulsivo, vive il suo presente in modo metodico e piatto. Vive il suo triste passato e le vicissitudini familiari che hanno allontanato il padre da lui. Si scuote finalmente grazie ad una nuova relazione durante la prima stagione e grazie al podcast ritrova linfa per dimostrare che anche se soltanto in una fiction, lui Brazzos, l’ha sempre portato con se e da lui ha imparato ad essere un detective nel mondo reale. Le sue intuizioni non sempre trovano luce nelle indagini ma è la voce migliore del podcast. La sua celebre espressione è ….
L’altro
Martin Short, Oliver Putnam, fallito regista di Broadway vive tra debiti e conflitti con il figlio al quale spesso chiede aiuto. Sono più in la nella serie troverà il modo di vivere serenamente la sua famiglia ma la strada è lunga. Forse il più irriverente dei personaggi, drammatico e comico come solo Martin Short sa essere (Salto nel buio vi dice niente?). La sua comicità è un elemento fondamentale per il podcast e la sua sfrontatezza e la sua imprevedibilità trasformano spesso le indagini in Comiche vere e proprie. Il suo cappotto viola è un icona di fascino e decadenza, ma è lui il vero perno focale del podcast Only murders in the building.
Sunto e cosa accadrà in seguito
Due stagioni, due omicidi, un trio, la polizia, i condomini, i fan e New York. Come tutte le storie gialle che si rispettino il finale è sempre una sorpresa. Non mancano i colpi di scena, ogni puntata ha il suo perché ed è unica. L’intrigo principale si sussegue attraverso gli episodi in modo fluido grazie ad una narrativa semplice ma tipica del genere. Forse il miglior misto mai realizzato tra Comedy e thriller. Un noir colorito, questa la migliore espressione per descrivere Only murders in the building.
Tantissimi personaggi a corredo dei protagonisti e ognuno di loro ha spessore e personalità. La trama spazia tra il background personale dei protagonisti e la vita del condominio, ma ogni partecipazione è più che attivo, dal figlio di Putman al Detective della polizia che segue il caso, passando dal portiere e finendo con l’amministratore di condominio.
Nella prima stagione la vittima è un giovane uomo della finanza, dietro un intrigo personale con sfondo sessuale, un killer ben nascosto fino all’ultimo ma tutti sospettati. Come in un videogame non mancano le “questo parallele” che distolgono i provetti detective. Tra podcast ed indagini alla fine la spuntano risolvendo anche problemi personali lasciati nell’armadio.
E se la prima stagione inizia con Mable che scopre la prima vittima anche cosi termina e si sussegue in medesimo modo anche la seconda.
Ciak si gira, è in arrivo la terza stagione. Si vocifera a novembre e con tantissime sorprese, si presagiva la presenza di Paul Rudd e si parla anche di Meryl Streep.
Spazio all'autore: Amo Manhattan, adoro il cinema noir, indi per cui non potevo che innamorarmi di Only murders in the building. Ricordo ancora le risate fatte con Il Mistero del cadavere scomparso e Salto nel buoi, ed anche se non sono un teenagers Selena Gomez non mi dispiace. Ricordo ancora uno degli episodi più belli, interamente muto, il 7mo della prima stagione, regia impeccabile. C'è poco da aggiungere, dobbiamo solo aspettare, si aspettare la terza stagione. Credo che bisogna sempre alzare l'asticella ma sono sicuro che ci riusciranno anche con la prossima stagione. Un cast d'eccezione non poteva che dar vita au una noircommedy come questa. Semplice, lineare e godibile. Un unica parola Intrattenimento! – Riccardo – Ruta Ruta