Di shonen ben costruiti, con personaggi accattivanti e combattimenti coinvolgenti ce ne sono tanti. Soprattutto, ce ne sono di più recenti.
Allora perché soffermarsi su un manga più datato?
Magari perché l’opera di Hiroyuki Takei è fuori dalle tipiche dinamiche dello shonen.
Abituati al tipico eroe dall’oscuro o tormentato passato, che lotta per emergere spinto da grandi sogni di rivalsa, si resta spaesati quando invece ci si trova davanti Yoh Asakura.
Lui che del tipico protagonista non ha nulla. Troppo semplice, troppo sereno. Anche il suo sogno pare troppo banale.
Ma, tra tanti shonen, Shaman King rompe i canoni del genere.

Il sogno di Yoh è avere una vita semplice e senza preoccupazioni e all’improvviso decide che per realizzarlo diventerà il nuovo Shaman King.
Un desiderio banale ad un primo sguardo, ma racchiude un significato ben più profondo, che si comprenderà solo se si vorrà seguire per bene il suo percorso.
Perché la serenità che vuole Yoh, non la desidera solo per sé, ma per tutti. E per questo è disposto a caricarsi sulle spalle anche i sogni degli altri.
Quella che sembra una storia semplice e lineare, in realtà nasconde risvolti profondi che si dipaneranno mano a mano lungo il percorso.
Neanche lo Shaman Fight è quello che sembra, un semplice torneo a eliminazione.
Non si tratta di perdere o vincere, ma è qualcosa che va ben oltre. Diventare più forti mettendo in discussione sé stessi e le proprie convinzioni.
Un vero e proprio cammino spirituale.
Forse il manga di Takei avrà un inizio un po’ lento, ma non si può dire che sia banale o semplice come appariva alle sue prime tavole. Tutt’altro.
Yoh non sarà il solito protagonista che ti trascina subito nella mischia, ma non sottovalutatelo.
Abbiate fiducia in lui, prendete la decisione di seguirlo e vi guiderà in una storia che diventa più avvincente ad ogni volume che passa.