Pokémon, cosa non funziona?

Lo sprofondo qualitativo

Quando si pensa ai Pokémon è facile che ritornino alla mente momenti della gioventù che riescono sempre a stamparti un sorriso sul volto.

Oggi più che mai il brand vive un momento di popolarità tra bambini e adulti: dalle figurine richiestissime ai giochi che vendono milioni di copie in pochi giorni. Ogni casa Videoludica vorrebbe essere nei panni di Gamefreak. Forse è veramente così per quanto concerne il guadagno spropositato che GF ha ogni mese, ogni anno ma non è tutto oro quello che luccica. 

Da quasi un decennio ormai è evidente una caduta inesorabile a livello qualitativo, se inizialmente si poteva pensare che qualche battuta d’arresto fosse anche giustificabile dopo anni di ottimi giochi ormai è chiaro quanto il brand almeno dal punto di vista della qualità video ludica sia decaduto in una spirale di mediocrità preoccupante

Innovazione e progresso

Da sempre Pokémon è stato un titolo dalla grande tradizione, giustificata dal fatto che tanti meccanismi funzionassero costantemente anche dopo vent’anni e se per le lotte, per le catture o altre feature questa tradizione è più che condivisibile funzionando ancora molto bene sono  altri gli aspetti che avrebbero necessitato di una svecchiata totale nel corso degli anni.

Con l’avvento della nuova console switch i fan di tutto il mondo erano elettrizzati nel sapere che il loro titolo preferito sarebbe giunto su una piattaforma ben più performante rispetto a  ciò che i fan si erano abituati da quasi vent’anni.   Ed è qui che Gamefreak dimostra gran parte della sua incapacità nel sapersi rinnovare, nel sapervi evolvere e stare al passo con i tempi. Dal punto di vista tecnico le lacune sono lampanti anche a chi non ricerca in esperienza volta all appagamento grafico. Lo sviluppo forzato a cui sono sottoposti i dipendenti Gamefreak, da cui probabilmente ci si aspetta un titolo l’anno per trainare le vendite della console e per vendere più gadget possibili, fa sì che ogni titolo non riceva il giusto tempo per essere sviluppato a pieno. Risultando così enormemente carente sotto l aspetto grafico tra bug, glitch e frame rate non accettabili per uno dei brand video ludici più forti sul mercato.

Pokémon Scarlatto /Violetto

Un potenziale inesplorato

Arrivati alla nona generazione di Pokemon lo stesso titolo preserva un potenziale ancora tutto da scoprire. Tra questi possiamo annoverare le potenzialità di trama che dopo Bianco e Nero sono andate decisamente calando. Troppe volte si è vista la stessa impostazione con il team cattivo di turno, che negli ultimi anni oltretutto ha perso ogni tipo di personalità risultando macchiettistico. 

I Dungeon chiare peculiarità del gioco dal 1996 e sono sempre meno interessanti nonostante una console come switch permetta nello sviluppo di andare a costruire mondi e classici sentieri Pokémon ben più articolati. Il tutto si rifà ormai alla pigrizia di Gamefreak  abituata nel corso degli anni a svolgere il classico compitino sapendo che venderebbe milioni di copie con il solo logo POKEMON. Trama, mancanza di dungeon interessanti, dialoghi raramente interessanti e tematiche serie poco approfondite sono solo alcune delle potenzialità che Gamefreak non è in grado di sfruttare. In conclusione Scarlatto e Violetto sono solo la triste conclusione qualitativa di un qualcosa che arriva ormai da molto lontano essendo anni che il brand dei mostricciatoli tascabili non riesce a regalare al proprio pubblico un gioco di buona qualità.

Spazio all’autore

Per quanto mi riguarda trovo che un brand come Pokèmon non possa più presentarsi al pubblico in queste vesti. Chiaro come ormai Gamefreak non abbia al momento attuale la capacità qualitativa per poter sviluppare un titolo all’altezza delle migliori produzioni del passato. Tempi ristretti, mancanza di idee e non saper stare al passo con i progressi tecnici rendono ogni nuovo titolo un prodotto spesso insufficiente. Da grandissimo fan di lunga data non posso che essere molto deluso dalla piega presa sperando sempre che un giorno si possa tornare a certi fasti di un tempo.