Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco / Recensione No-Spoiler

Questa space-opera diretta da Zack Snyder è fortemente ispirata a Star Wars, ma va ad attingere elementi anche da altre opere cinematografiche come I Sette Samurai di Akira Kurosawa. Lanciato sulla piattaforma Netflix, Rebel Moon è un film visivamente gradevole con un world building abbastanza valido ed un uso discreto della computer grafica. Manca però di sostanza e personalità e tra l’essere e l’apparire sceglie sicuramente di apparire, perchè purtroppo si perde in una sceneggiatura sommaria e prevedibile e in un montaggio eccessivamente incalzante che riduce la narrazione ad un moltitudine di scene d’azione che, per quanto interessanti nelle dinamiche, spesso sembrano non avere tra loro un reale collegamento.

Un fantasy…di poca fantasia

La pellicola presenta tutti i classici stilemi Snyderiani, primo fra tutti un forte utilizzo dello slow-motion, come già visto in 300 oppure in Watchmen, che non va ad appesantire la storia ma che risulta un chiaro e autentico marchio di fabbrica del direttore alla regia. Questo è probabilmente il solo aspetto che rende unico e riconoscibile il film, perchè per il resto la mancanza di inventiva è palese ed è curioso come un genere di fantascienza manchi fortemente di fantasia e creatività. La storia è infatti la classica vicenda in cui una popolazione soffocata dalle prepotenze e dalle ingiustizie di un tiranno decide di ribellarsi e di sfidare il potente esercito dell’oppressore per ritrovare la libertà. Su queste fondamenta prende origine la trama principale, in cui la protagonista Kora (Sofia Boutella) insieme al co-protagonista Gunnar (Michiel Huisman) partono per un viaggio interplanetario per formare una squadra di “anti-eroi” pronti a sfidare l’esercito dello spietato ammiraglio Atticus Noble (Edward George Skrein). Nel corso dell’intera narrazione non è presente un solo elemento che renda singolare la storia, ma anzi è lampante che la sceneggiatura prenda spunto da celebri opere come Dune, Avatar, Justice League e Suicide Squad. Ma la non originalità non è neanche il vero problema della pellicola perchè con tutta onestà si può anche soprassedere alla cosa, l’intoppo più grosso lo si nota nella caratterizzazione dei personaggi. 

Buone interpretazioni a fronte di personaggi troppo superficiali

Il più dei protagonisti hanno all’interno del film il loro piccolo spazio che consente la presentazione al pubblico e introduce un breve accenno delle loro personalità. Sofia Boutella mette in scena una buona interpretazione della dissidente protagonista Kora, è espressiva ed in grado di far emergere tutti i sentimenti di rivolta ed insurrezione che ardono in lei. È anche l’unico personaggio di cui si conoscono sufficientemente bene le origini ed il passato. Anche Gunnar, con lo scorrere dei minuti, ha un’evoluzione ben percepibile ed interessante e l’interpretazione di Michiel Huisman lo rende un personaggio particolarmente convincente. Ma a parte loro due, tutti gli altri vengono scaraventati a schermo senza che si conosca nulla di loro e senza ben capire quali siano le decisioni che spingano a scegliere proprio questi elementi, si sa che hanno delle abilità, ma niente di più. Anche Edward Skrein per quanto bravo nel ruolo dell’antagonista, interpreta un personaggio troppo poco incisivo e che si distingue scarsamente dai villain principali degli altri film appartenenti alla categoria. Restano comunque interessanti Nemesis, che grazie sia al suo modo di esporsi, che di maneggiare le due spade fiammeggianti, la rendono estremamente affascinante ed il generale Titus che in questo film emana vibes del gladiatore da tutti i pori. In ultimo, una curiosità, l’androide Jimmy nella pellicola in lingua originale è doppiato da Anthony Hopkins

Spazio all'autore: Rebel Moon mi ha convinto? direi più no che si. Al netto di tutti gli evidenti difetti che ho citato è un film che per i non affezionati alle trame più precise ed intricate si lascia comunque guardare e che intrattiene abbastanza bene. Non si può però tralasciare l'eccessiva schematicità del racconto ed un final cut in fase di montaggio che va ad escludere relazioni e vicende che avrebbero dato sicuramente maggior lustro alla pellicola. A tal proposito il regista ha svelato l'uscita di una versione estesa, della durata di circa tre ore, che andrà ad approfondire, attraverso eventi inediti, l'intera trama. Nel frattempo non mi sento di dare la piena sufficienza al film, ma voglio pensare che questa sia solo una bozza preparatoria a quello che sarà un futuro della saga maggiormente efficace e convincente. Andrea – World Wide Nerd

5.5
von 10
2024-01-02T17:00:00+0000