Riedizione di Martin Mystère di IF Edizioni

La copertina del numero 400. Come tutti i numeri tondi, anche il 400 è a colori e sui colori si incentra l’intera storia.

Alcuni mesi fa, IF Edizioni, piccola casa editrice che solitamente cura riedizioni di classici del fumetto western dei tempi che furono, ha iniziato la ripubblicazione della serie storica di Martin Mystère, originariamente edito da Sergio Bonelli Editore. Non si tratta della prima testata Bonelliana finita nel catalogo di IF, che infatti cura anche la riedizione di Mister No, ma resta comunque un unicum nell’offerta di questo editore.

Martin Mystère (MM), infatti, non è una testata chiusa e appartenente al passato (Mister No è terminata nel 2006), ma esce attualmente in edicola per Bonelli e ha da poco superato il traguardo dei 400 numeri! Da tempo e a gran voce si richiedeva una nuova edizione di MM, poiché i primi numeri risalgono al lontano 1982 ed esiste una sola ristampa, “Tutto Martin Mystère“, iniziata nel 1989 e conclusa dopo la riproposta dei primi 127 numeri.

Qualche anno fa, il quotidiano Repubblica ne ha proposto una versione in grande formato e a colori in 20 volumi. Purtroppo quest’ultima peccava del solito problema che accomuna tutte le riedizioni a colori di fumetti pensati inizialmente in bianco e nero: il colore peggiora notevolmente il prodotto (salvo pochissime eccezioni).

Di cosa parla Martin Mystère

La copertina del primo numero di Martin Mystère, intitolato “Gli uomini in nero”

Martin Mystère arriva nelle edicole nel 1982, dopo una gestazione lunga almeno due anni nell’ultima fase creativa, ma presente nelle corde del suo creatore, Alfredo Castelli, da molto più tempo. Nel primo numero, intitolato “Gli uomini in nero“, Castelli introduce già molti dei temi cari alla testata: la rivisitazione della storia “ufficiale”; avventure e azione serrata; gli uomini in nero, un’organizzazione che cerca di nascondere tutte le prove che porterebbero a ipotesi di un passato diverso da come abbiamo imparato a scuola.

Gli uomini in nero di MM sono gli stessi del celebre fumetto The Men in Black di Lowell Cunningham e del film a esso ispirato (il fumetto è del 1990 e il film le 1997). L’ispirazione comune a queste opere viene da un tema centrale dell’ufologia in cui si identifica con la locuzione “uomini in nero” ipotetici agenti del governo degli Stati Uniti d’America incaricati di intimidire testimoni di avvistamenti di UFO. In MM, gli uomini in nero intervengono puntualmente quando Martin scopre le prove dell’esistenza di una società tecnologica ben più sviluppata della nostra scomparsa diecimila anni fa e identificata con la mitica società di Atlantide.

MM racconta le avventure dell’archeologo/professore/conduttore televisivo/scrittore (oggi diremmo divulgatore) Martin Mystère. Il sottotitolo della testata recita: detective dell’impossibile. In che senso MM è un detective dell’impossibile? I casi che affronta sono sempre caratterizzati da un aspetto legato a un problema irrisolto del passato, ma mescolato a una sottotrama misteriosa (o, meglio, mysteriosa, come scherzosamente ama scrivere Castelli) che ipotizza eventi “impossibili”.

Interessante il fatto che nel 1981 apparisse nei cinema per la prima volta Indiana Jones (col primo episodio, I predatori dell’arca perduta): Castelli più volte è tornato sul tema, sottolineando come la creazione di MM sia stata assolutamente indipendente da Indiana Jones. In effetti le tematiche principali coincidono in maniera impressionante: un giovane professore di archeologia che vive tante avventure quando non è in cattedra. In queste somiglianze si dovrebbe, piuttosto, riconoscere un interesse profondo da parte del mondo occidentale degli anni ’70 e ’80 per la riscoperta della storia antica e dei misteri a essa connessi.

Una bellissima immagine ad acquerello che mostra Martin e Java con i resti di un’astronave aliena. L’illustrazione è di Giancarlo Alessandrini.

Nelle sue avventure, Martin è sempre accompagnato da un assistente estremamente originale: Java è un uomo di Neanderthal che Martin ha trovato durante un’esplorazione nella Città delle ombre diafane (anche titolo di un albo della serie) in un’inaccessibile valle della Mongolia. Ha una forza e un istinto molto più sviluppati di noi appartenenti alla specie dei Sapiens e accompagna Martin in tutte le avventure in giro per il mondo. Java parla una lingua fatta di suoni che per noi sono incomprensibili e che solo Martin (e pochi altri nel corso della serie) riescono a comprendere.

Tra amici e nemici, il cast di comprimari di MM è foltissimo: Diana Lombard, storica fidanzata e poi moglie di Martin; l’ispettore Travis, che spesso ricorre al suo amico detective dell’impossibile per un aiuto nei casi più inspiegabili; Chris Tower e lo staff di Altrove, la segretissima base in cui si trattano i fenomeni paranormali; Sergej Orloff, prima amico, poi acerrimo nemico, poi ancora amico, poi, recentemente, di nuovo nemico, un personaggio interessantissimo che incarna la nemesi di Martin; Angie, Dee e Kelly, tre spassosissimi comprimari che fanno la loro comparsa puntualmente in estate, in occasione dello speciale estivo.

Un elemento comune a tutte le storie di MM son gli immancabili spiegoni che il professore infligge ai suoi comprimari: e immancabilmente i suoi amici e nemici gli ricordano quanto sia logorroico e a tratti insopportabile!

Lo speciale estivo

La copertina del quinto speciale, intitolato “La città sotto i ghiacci”.

Martin Mystère è la prima delle testate Bonelliane ad aver avuto uno speciale estivo: quest’anno è uscito il quarantesimo numero, dedicato per l’occasione a “La storia misteriosa del mondo“.

Se gli albi di MM sono tutti dei condensati di storia, di mistero, di leggende, lo speciale estivo è un gioiello che risplende nell’anno mysteriano. Una caratteristica vincente comune a gran parte degli speciali estivi è la presenza dello stesso gruppo di personaggi: gli agenti della base segreta di Altrove, i due abili lestofanti Dee e Kelly, la procace Angie e, ovviamente, Martin e Java.

Le storie dello speciale sono curatissime, più lunghe di un albo normale e generalmente gestite direttamente da Castelli e disegnate da Giancarlo Alessandrini o da Rodolfo Torti, due bravissimi disegnatori del panorama italiano.

Vista la qualità della riedizione di IF Edizioni, c’è solo da augurarsi che presto alla pubblicazione della serie regolare sia affiancata una versione IF anche degli speciali estivi e delle altre storie fuori collana, come quelle dell’albo gigante.

Alfredo Castelli, un intellettuale che fa fumetti

Alfredo Castelli, creatore di Martin Mystère, legge Martin Mystère.

Alfredo Castelli, classe 1947, è – citando la pagina di Wikipedia a lui dedicata – un fumettista e critico letterario italiano. È noto soprattutto per aver ideato, nel 1982, la sua serie di maggior successo: Martin Mystère, il detective dell’impossibile, tuttora pubblicata da Sergio Bonelli Editore con cadenza mensile. È anche uno storico del fumetto e di letteratura popolare.

Per intenderci, se Umberto Eco avesse scritto fumetti, allora sarebbe stato Alfredo Castelli: ognuna delle sue creazioni è pervasa dalle enormi conoscenze di Castelli e, nonostante ciò, non risulta noiosa, ma interessante e sempre estremamente ironica.

Un tratto caratteristico di Castelli, o del BVZA (Buon Vecchio Zio Alfred, come suole autoindicarsi), è un’ironia molto sottile ed estremamente profonda. Ironia e autoironia: Castelli è un intellettuale dalle profonde conoscenze che ride di sé e degli altri. A riprova di quest’ultima affermazione, si possono guardare gli spassosissimi video trailer interpretati da Castelli in persona per la promozione delle uscite del mensile di Martin Mystère: trovate qui il trailer del numero 356 e qui quello del 359 (e poi potete esplorare il canale YouTube di Sergio Bonelli Editore per vedere tutti gli altri).

Alfredo Castelli è un autore unico nel panorama italiano: uno dei primi ad aver usato un computer (ed era un Mac, come spesso racconta nei suoi redazionali), uno che si diletta anche nel disegno. Castelli è un personaggio fuori del comune, con una forza di volontà impareggiabile. Alcuni anni fa, per suo stesso racconto, è stato colpito da una malattia neurologica che gli ha fatto “disimparare” a scrivere. E lui si è messo di santa pazienza e, piano piano, sulla soglia dei 70 anni, ha reimparato a scrivere.

Realizzazione grafica: Giancarlo Alessandrini

MM viene “inventato” graficamente dal bravissimo Giancarlo Alessandrini, che ne delinea i tratti principali e che si occupa di disegnare tutte le copertine fin dal primo numero della serie. Alessandrini lega il suo nome in maniera indissolubile a MM. Nel corso degli anni ha modificato sostanzialmente il suo stile. Nei primi albi della serie (e in alcuni numeri da lui disegnati di Ken Parker) il suo tratto appare molto forte, con una presenza decisa di neri e dal tratteggio marcato. Nel corso degli anni, lo stile si è ammorbidito ed è stato – probabilmente – influenzato dal tratto chiaro del fumetto franco-belga. Confrontando una copertina di MM dei primi anni con una recente è possibile rendersi conto del cambiamento.

Una selezione di amici e nemici in un’illustrazione del 1996 di Giancarlo Alessandrini.

L’edizione di IF: note sulla curatela

Vogliamo terminare questo (chiaramente per nulla esaustivo, ma la cosa migliore è provare a leggere MM!) focus fornendo alcuni dettagli sulla riedizione di IF. Si tratta di un’edizione curatissima, dalla veste grafica all’apparato critico ed editoriale che accompagna ogni albo. Al momento in edicola sono usciti i primi quattro numeri e, quindi, si tratta del momento migliore per iniziare a leggere questa collana.

Copertina del primo volume della riedizione di IF Edizioni.

Ogni albo contiene due numeri della serie originale: un aspetto interessante, considerato che le storie di MM (almeno agli inizi) sono più lunghe delle 96 pagine dell’albo. Le copertine originali sono ricolorate completamente (a cura di Alfredo Castelli in persona) e costituiscono la prima e la quarta di copertina dell’edizione IF. Ogni numero è preceduto da un’introduzione di Castelli, che aiuta a contestualizzare la storia nel periodo in cui è stata concepita, e seguito da un nutrito apparato redazionale, a cura dei “nipoti di Martin Mystère” (un gruppo di appassionati di lunga data), che approfondisce i temi e i mysteri delle storie presentate da Castelli.

Si vede che il lavoro è fatto bene e vale assolutamente la pena spendere €7.90 al mese per recuperare una serie che ha tanto da insegnare!

Una nota finale alle modalità di gestione dell’iniziativa da parte di IF Edizioni. La piccola casa editrice ha iniziato a pubblicizzare l’iniziativa qualche mese prima dell’uscita del primo numero, sul suo canale Instagram e ha attivamente coinvolto i follower nelle scelte grafiche da operare per impostare le copertine. Tutti i commenti sotto i post dedicati alla cosa erano puntualmente letti e ricommentati e quando poi, dopo qualche settimana, IF ha presentato la copertina definitiva del primo numero, si vedeva chiaramente come i suggerimenti dati dai follower/lettori erano ampiamente stati presi in considerazione. IF ha tanto da insegnare alle altre case editrici!

Spazio all'autore: Penso che questa sia una delle migliori riedizioni fatte in tempi recenti e altre testate meriterebbero l'attenzione di IF Edizioni (Dampyr per esempio). Certo non tutti gli albi di Martin Mystère sono allo stesso livello, ma in generale questo è un fumetto che mi piace molto. Andrea – World Wide Nerd

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2023-09-18T16:01:00+0000