Rorschach – Recensione

Ritornare a raccontare nuove storie ambientate all’interno dell’opera creata da Alan Moore e Dave Gibbons può essere senz’altro un azzardo. Un modo per spremere ancora e ancora un prodotto che funziona e che vende. Ma talvolta tali scelte non si muovono solo verso un fronte che punta a vendere ed accontentare i lettori. Certamente è questo ciò che indirizza le scelte di mercato e di produzione. Però, se ben gestita, l’ambientazione di Moore è una cornucopia di storie e possibilità. All’interno di questo mondo ce n’è ancora da scrivere e da mostrare, soprattutto se ad occuparsene vi è un nome come quello di Tom King, capace di infondere una psicologia nei personaggi da brividi. Decostruendo e rimontando la psiche delle sue creature. L’autore nel corso dello sviluppo delle proprie trame giocherà con il lettore, rivelandoci gli sviluppi presi dal personaggio, o meglio il simbolo, che Rorschach rappresenta.

Nonostante Watchmen di per sé non necessiti di spin-off ed ulteriori approfondimenti, questi nel corso degli anni si sono succeduti passando sotto le mani di grandi nomi ed autori, andando a riprendere diversi elementi e personaggi del team principale e di quello che l’ha preceduto, i Minutemen. Questo perché Moore è stato in grado di imprimere in poche pagine, rispetto alla totalità che compongono la trama principale, tutto quel che era necessario per conoscere ogni dettaglio del suo mondo. La costruzione del background è ineguagliabile, in grado di imprimersi a pelle all’interno del lettore. Decenni di storia del mondo e dei suoi personaggi sono parte di te. Come se li conoscessi da sempre. Lo stesso, come appena anticipato, fa anche con la squadra storica che ha preceduto il team protagonista, i Minutemen. Sembra che, arrivando alla fine del volume, si siano vissute anche tutte le avventure di questi, attraversando quasi due intere storie.

In tempi più recenti, a seguito dei vari approfondimenti, è stato sviluppato un crossover tra l’universo DC vero e proprio ed il prodotto figlio della mente di Moore. Questo, intitolato Doomsday Clock, scritto da un altro genio di casa DC, ovvero Geoff Johns, vedeva l’incontro-scontro tra il mondo di Dottor Manhattan e quello della Justice League. Tale evento è stato preceduto dallo speciale La Spilla, sulle testate di Batman e Flash.

Ma quello che attua in Rorschach Tom King non necessità di conoscenze pregresse. Non occorre correre al recupero dei diversi volumi che si sono succeduti nel corso degli anni. L’aver letto l’opera madre però sì, è fondamentale. Ma poi King realizza una storia a sé, che saprà stupirvi.

Sono passati trentacinque anni da quando il piano di Ozymandias ha ucciso migliaia di persone… e da allora il giustiziere mascherato Rorschach è un’icona culturale che divide il pubblico! Ora è riapparso, restando ucciso nell’attentato a un candidato alla presidenza USA, e la risultante investigazione deve rispondere a troppe domande… Il personaggio di Alan Moore e Dave Gibbons riletto in chiave moderna ed entusiasmante da Tom King e Jorge Fornés!
– Trama dell’editore

Rorschach è morto, lunga vita a Rorschach

Sono passati più di tre decenni da quando il mondo è cambiato per sempre. Da quando nel 1986 un enorme calamaro gigante si materializzò togliendo la vita a milioni di persone. Da quel giorno, per la prima volta, il mondo si era unito per fronteggiare un nemico comune, proveniente dalle stelle. Nel momento in cui l’orologio dell’apocalisse era ad un battito di ciglia dalla mezzanotte, questo si congelò. L’umanità mise fine ai conflitti interni.

Trent’anni dopo il mondo è cambiato per sempre. Ma la fiducia verso i governi comincia, nuovamente, a vacillare. I cittadini non si sentono protetti dai loro governi che dovrebbero muoversi per fronteggiare l’imminente invasione. Al contrario, ritengono che essi stessi collaborino per avvantaggiare l’arrivo dei calamari alieni. Per questo motivo alcuni cittadini si riuniscono in gruppi armati. Se trent’anni prima vi era la paura del nucleare, ora il mondo è soggiogato da una nuova paura. La paura… la più grande arma per il controllo delle masse?

Siamo nel 2020 e Rorschach è ormai morto da tempo. Il mondo è cambiato, ma non poi così tanto. Il Vietnam è ora una nazione facente parte degli Stati Uniti d’America, divenendo fondamentale per le sorti delle elezioni. Il più grande Paese del mondo sembra aver trovato la propria strada attraverso un Presidente in corsa per la sua quinta candidatura consecutiva.

Rorschach è morto, ma il suo simbolo permane.

Niente supereroi, solo paura

Rorschach di Tom King è un sequel delle trame di Watchmen, ambientato ai giorni nostri. Nel corso di questi anni si sono succeduti diversi cambiamenti, le strade delle città hanno poliziotti che si nascondono dietro una maschera, citando quindi la miniserie HBO, allargando il tutto ad un universo condiviso. Ricordiamo che la miniserie è il seguito ufficiale del fumetto e non del film di Zack Snyder, che presentò un finale differente, anche se simbolicamente estremamente fedele.

Il volume in questione si basa sulle fondamenta erette da Moore, ma prosegue con una propria indipendenza, pur mantenendo gli incastri e le relazioni tra i diversi personaggi. Si incastra perfettamente tra l’opera madre e Doomsday Clock, oltre che alla serie HBO, ma rimane completamente leggibile a sé.

Si allontana dalle atmosfere supereroistiche, diventando principalmente un thriller noir. La narrazione di King è coinvolgente, dando vita ad uno stile che, capitolo dopo capitolo, cambia e si trasforma, sfidando e divertendo il lettore. Fornés, che si occupa dei disegni, richiama alla mente l’opera originale di Watchmen, giocando con la gabbia delle vignette. Inoltre, rimanendo nel vago, Tom King inserisce un enorme omaggio, che è allo stesso tempo una chicca che farà esultare moltissimi, se non tutti, lettori, attraverso un personaggio, che sarà fondamentale nelle trame del volume. Un volume che sembra, di conseguenza, un enorme What if…?

Quindi niente supereroi, ma più un poliziesco. Al centro di tutto un’indagine in cui il lettore seguirà il percorso del protagonista nello svelare i retroscena sul perché una ragazza ed un vecchio con la maschera di Rorschach volevano assassinare un candidato alla Casa Bianca. Un giallo, con inevitabili tinte psicologiche, che scava sempre più a fondo in una storia che ha moltissimo da dire e lo fa, lasciando intravedere spiragli di luce in una misteriosa indagine, che sembra infittirsi sempre più. Se siete fan del genere poliziesco, di trame psicologiche ed intrighi politici, Rorschach è il titolo che fa per voi. Finendo per rimanere increduli su come tutti i pezzi sparsi nel corso dei dodici numeri si incastrino, lasciando, infine, spazio alla conclusione… al gran finale.

Ancora una volta si percepiscono gli anni che King ha trascorso all’interno della CIA, di come li sfrutti per le sue opere.

Voto: 9,5

Spazio all’autore

Personalmente penso di poter ritenere Rorschach di Tom King la migliore lettura dell’anno. C’è poco da aggiungere. Un giallo che scava nel cuore dell’America, dai bassifondi ai piani più alti, utilizzando il simbolo dell’uomo che fu. Un thriller che non ti concede tregua, nel quale respiri tutta l’essenza di Watchmen, più risultando indipendente ai fini della trama.