Secret Empire – Recensione

Secret Empire è un evento crossover pubblicato dalla Marvel nel 2017, scritto da Nick Spencer e illustrato da diversi artisti, tra cui Steve McNiven e il nostrano Andrea Sorrentino.
Questa saga (come spesso accade per i maxi-eventi della Casa delle Idee) ha avuto un impatto significativo sull’universo Marvel, coinvolgendo numerose testate e personaggi.
L’evento si basa su una rivelazione scioccante: Steve Rogers, Capitan America, è in realtà un agente dell’Hydra. Questa premessa, come vedremo poi, ha generato dibattiti accesi tra i fan e ha portato a uno degli archi narrativi più controversi degli ultimi anni.

Giusto qualche riga di trama: ATTENZIONE SPOILER!

La storia prende il via con la scoperta che il Teschio Rosso ha alterato la realtà utilizzando il Cubo Cosmico, trasformando Steve Rogers in un fedele agente dell’Hydra sin dall’infanzia.
Grazie alla fiducia guadagnata all’interno dello S.H.I.E.L.D., Capitan America orchestra un colpo di stato, instaurando un regime totalitario sotto il controllo dell’Hydra.
Con il supporto di alleati come Zemo e Arnim Zola, Rogers manipola una serie di crisi globali per giustificare la legge marziale e prendere il potere. Molti eroi vengono sconfitti o costretti alla clandestinità. Alcuni, come la Vedova Nera e i Champions, formano una resistenza per contrastare il regime. Nel climax della storia, una versione alternativa e non corrotta di Steve Rogers riesce però a tornare e, con l’aiuto degli eroi rimasti, sconfigge l’Hydra e ripristina l’ordine.

Secret Empire è un’opera ambiziosa, va detto, che esplora temi quali la fiducia, l’identità e la corruzione. La trasformazione di Capitan America in un agente dell’Hydra è una chiara critica alla vulnerabilità delle istituzioni e sulla manipolazione del potere. La storia affronta anche questioni politiche contemporanee, come l’autoritarismo e la resistenza contro la tirannia.
Anche per questi motivi è stata fortemente attaccata in patria: una tema tanto all’epoca, quanto oggi, contemporaneo.

Però, come dicevamo all’inizio, questa scelta narrativa ha diviso il pubblico. Molti fan hanno trovato difficile accettare un Capitan America malvagio, considerandolo un tradimento della sua essenza. Nonostante ciò, la narrazione offre momenti di grande impatto emotivo e sequenze visivamente spettacolari, grazie al talento degli artisti coinvolti, tra i quali spicca Andrea Sorrentino, fiore all’occhiello dei nostri artisti stanziati oltreoceano.

D’altro canto però, la storia soffre di alcune problematiche. Il ritmo narrativo a volte risulta incostante e alcuni personaggi non vengono sviluppati adeguatamente. Purtroppo fattore prevedibile, quando si ha a disposizione un roster sconfinato.
Inoltre, il finale, sebbene soddisfacente per alcuni, è stato criticato per aver risolto la situazione in modo forse troppo convenzionale. E a tratti frettoloso.

Tra gli aspetti positivi di Secret Empire spiccano la complessità della trama, sicuramente (con un parco personaggi invidiabile) e la capacità di sorprendere il lettore.
Le sequenze d’azione sono davvero ben realizzate e il disegno contribuisce sempre a rendere l’atmosfera intensa e coinvolgente.

Secret Empire è un evento che ha osato sfidare le convenzioni, offrendo una riflessione sul potere e sull’eroismo. Tuttavia, le sue scelte narrative controverse e il tono oscuro hanno diviso il pubblico. Nel complesso però merita un buon voto: un’opera ambiziosa e visivamente impressionante, ma non priva di difetti e difficile da digerire da parte dei fan di lunga data.

Spazio all'autore: Uno dei maxi-eventi più controversi e discussi di sempre. Lasciando da parte le polemiche, tra alti e bassi questa storia mi è piaciuta. Se da una parte però ha dei disegni veramente incredibili (adoro, tra gli altri, Sorrentino), dall'altra la trama vacilla troppe volte, e crolla su un finale tanto buonista quanto prevedibile. In ogni caso valida, una lettura la merita. Non entra però nell'olimpo delle grandi storie. Francesco – Ravafra

7
von 10
2025-03-27T17:00:00+0000