Il periodo scolastico è fondamentale per la crescita mentale dei ragazzi.
Purtroppo siamo in un epoca in cui il fattore predominante è il bullismo che inevitabilmente forgia, devastando totalmente l’animo dei “perseguitati”.
Il risultato è, per forza di cose, un accumulo di rabbia repressa e odio verso il prossimo che può spingere a dire e/o fare cose che in realtà non faremmo mai.
La triste legge del “schiaccia o sarai schiacciato” devasta totalmente la vita di tutti coloro che a scuola vanno con l’unico obiettivo di crescere e formarsi, ma l’evoluzione purtroppo si è fermata al punto in cui la violenza è capace di sovrastare l’intelletto delle giovani menti di oggi.
Questo è Shibatarian, un horror splatter targato Katsuya Iwamuro, di cui oggi analizzeremo il primo volume, gentilmente concesso da Star Comics che ringraziamo.
Un ragazzo nella primavera del terzo anno di scuola media trova un ragazzo di nome Shibata sepolto sotto un albero di sakura. I due stringono amicizia ma nessuno a scuola sembrava conoscerlo…
– Trama dell’editore

Un incipit folle
L’opera si mostra sin da subito con un incipit molto strano e particolare che getta inevitabilmente il lettore nella visione paranormale della vita in cui il destino del nostro protagonista si incrocia con quello di Shibata, il quale è visibile solamente a lui.
I due durante il corso del volume, principalmente nella prima parte, creano un bel rapporto di amicizia grazie alla loro passione comune per il cinema, passione che porterà successivamente ad un cambio repentino della trama.
I primi problemi e i buchi di trama
Nonostante l’opera risulti molto interessante al primo impatto, c’è da dire che i problemi nascono praticamente subito in questo primo volume, il quale sembra mostrarsi ricco di buchi di trama, la prima stranezza è data appunto da come a nessuno importi che Shibata può essere visto solamente da Sato, anzi tale situazione viene quasi mostrata come normalità ma risulta, invece, molto disturbante e poco lineare nel lettore.
La piattezza del racconto
Altro grande problema evidente durante la lettura dell’opera è proprio la piattezza della stessa, durante il volume non ci sono risvolti interessanti ma anzi troviamo un’enorme accavallamento di cliché capace di annoiare anche un lettore che non mastica il genere. L’unico vero e proprio plot twist lo si trova a fine volume ma passa quasi in secondo piano data la lentezza della trama.
La scorrevolezza della lettura
Una nota a favore di Iwamuro è la velocità e la scorrevolezza della lettura. Nel volume sono presenti pochi dialoghi e inevitabilmente la lettura scorre in maniera veloce e tranquilla nonostante gli evidenti buchi di trama. L’opera è in parte impostata come un oneshot con un prolungamento forzato del racconto e tale scelta è molto evidente.
Lo stile dell’opera
Lo stile di disegno dell’autore è molto particolare e apprezzabile, le tavole sono molto chiare nonostante lo splatter continuo e mai anonime. I visi sono molto abbozzati e si sposano bene con le vibes generali dell’opera.
Lo stile di narrazione è molto semplice e difficilmente riesce a colpire il lettore, nonostante alcuni spunti sul bullismo e la psicologia degli adolescenti, c’è davvero molto poco di distintivo nel racconto che sommariamente risulta molto povera di contenuti e tanto lenta ad ingranare, quasi scialba.

L’edizione italiana
L’edizione curata da Star Comics è di classico formato tankōbon, carta utilizzata è di primissima qualità che permette di godersi appieno le tavole che risultano capaci di far risaltare i disegni dell’autore.
Nota di merito alla copertina che risulta lucida e molto godibile che mostra sin da subito l’atmosfera creepy che il racconto vuole trasmettere.
Teniamo nuovamente a ringraziare Star Comics per averci fornito questo primo volume, permettendoci di recensirlo.
A nostro parere, il prezzo dell’albo (7,90€) risulta un tantino alto per l’edizione proposta in cui sono presenti poche pagine rispetto allo standard dell’editore.
Uno sguardo al mangaka
Katsuya Iwamura nasce in una località non ben specificata del Giappone.
Si laurea presso l’accademia d’arte in Giappone ed ex-designer ed è da sempre appassionato di manga. A maggio 2020 debutta con il one shot Armagedon ha Mata Ashita su Shonen Jump+.
Dopo aver pubblicato altri due one shot, Noroi ni kakerarete e Mikoto to Orochi to, ad aprile 2023 comincia la serializzazione di Shibatarian. La serie, attualmente in corso su Shonen Jump+, conta tre volumi.
Da sempre amante del cinema, si appassiona all’horror grazie alla visioni di grandi classici come Lo Squalo, la bambola assassina e Gli Uccelli di Hitchcock.
Per il momento conta all’attivo la sua unica vera e propria opera, Shibatarian edita in Italia da Star Comics.

Spazio all'autore: La lettura del primo volume mi ha lasciato molto interdetto, ho trovato tanti forse troppi stereotipi che non mi hanno fatto apprezzare l'opera, il racconto l'ho trovato molto scialbo e povero di contenuti, nonostante abbia tanto apprezzato la scelta di inserire una parte psicologica nella trama. Nel complesso credo ci sia davvero tanto fumo ma pochissimo contenuto e sono pienamente convinto che se l'opera fosse stata un volume unico, sarebbe stato un successone. Davvero faccio fatica ad immaginare un continuo per un racconto del genere. Purtroppo per me Shibatarian è assolutamente bocciato. – Francesco – Crea.tivedreamer